FINALE ALTERNATIVO

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- però, pubblicare 67 volumi in soli tre anni - disse sorpreso il capo della casa editrice - ti devo fare i miei complimenti Higurashi!- l'uomo le porse la mano, e Sakura ricambiò la stretta con un sorriso - avevo già tutta la storia in mente , e la voglia di fare non mi manca -
- sono curioso, come le è venuta in mente tutta la storia del mezzodemone Inuyasha ? E poi creare tutti quei personaggi!- chiese sorpreso l'uomo, mentre tra i due , appoggiato sulla scrivania , stava l'ultimo volume del manga.
Sakura alzò le spalle e ridacchiò - bah, ho molta immaginazione - rispose guardando la copertina. Il viso sorridente di Inuyasha sembrava la stesse guardando con nostalgia.
Kuroda, l'uomo che aveva deciso di pubblicare il manga, si alzò e la accompagnò fino all'ascensore - che ne dice se stasera organizziamo una festa con tutta la squadra ? Per festeggiare l'uscita dell'ultimo volume - le chiese facendo scivolare la mano dalla spalla lungo il braccio.
Sakura gli afferrò la mano e la strinse con forza, continuando a sorridere - no grazie, festeggerò con la mia famiglia stasera - si godè l'espressione di dolore dell'uomo mentre saliva sull'ascensore.
Quando le porte di chiusero, si tolse la maschera e prese un profondo respiro. Doverla tenere tutto il giorno per nascondere i canini appuntiti le dava fastidio, ma nonostante ciò sopportava in silenzio finché non rientrava in casa.
Quella sera non aveva per niente voglia di festeggiare, ne con la sua famiglia che coi suoi colleghi. Voleva starsene a casa a guardare la tv, e a lasciare l'ultimo volume chiuso dentro una scatola in fondo all'armadio.
Inventarsi un finale felice era stata dura, e aveva pianto per un'oretta durante la progettazione, ma alla fine ce l'aveva fatta.
" E ora che si fa " si chiede sospirando. Disegnare i suoi amici e le avventure che avevano vissuto l'aveva aiutata in quei tre anni a non dimenticare niente di tutto quello che le era successo, ma ora che il fumetto era finito, non sapeva cosa fare per non morire di noia.
Kagome aveva la scuola, perciò sapeva come tenersi impegnata , mentre lei viveva a chilometri di distanza in un piccolo appartamento , con Chizakura e il resto della roba chiusi in una valigia. Non la apriva da tre anni.
All'improvviso il telefono squillò, e si ritrovò costretta a tornare alla realtà - pronto? Qui Sakura Higura-
- CONGRATULAZIONI - urlarono dall'altra parte.
- sorellona stasera a cena portami l'ultimo volume! Sarò il primo ad averlo!- esclamò Sota tutto contento dall'altra parte.
- stasera ?- domandò Sakura confusa mentre si rimetteva la mascherina e usciva dall'ascensore.
- non ti ricordi? Oggi tua sorella si diploma! - le disse il nonno.
La ragazza si tirò una sberla in fronte - cazzo me ne sono dimenticata !-
- non importa, l'importante è che ti presenti questa sera. Prepariamo il Nabe delle feste !- disse la madre.
- siamo tutti fieri di voi - aggiunse la donna dopo qualche secondo di silenzio - a stasera piccola!-
Sakura chiude la chiamata e uscì dal palazzo della casa editrice. Tra le varie riunioni si era totalmente scordata del diploma della sorella. Nemmeno se avesse preso il treno più veloce sarebbe riuscita ad arrivare il tempo per la cerimonia , perciò tanto valeva  aspettare fino alla sera, anche se non aveva per niente voglia di festeggiare.
" Beh, oggi è un giorno importante per Kagome, meglio esserci " si disse sospirando e incamminandosi verso il punto dove aveva parcheggiato l'auto.
Le prime volte le aveva dato fastidio doversi spostare chiusa all'interno di una macchina, senza poter sorpassare gli altri o andare veloci, ma col tempo ci aveva fatto l'abitudine. Aveva represso quella voglia di sfrecciare per aria libera, col vento che le scompigliava i capelli e il paesaggio che scorreva sotto di lei.
- allora muoviti !- gridò uno dietro di lei suonandole in clacson.
- è rosso idiota !- rispose a tono Sakura.

- sono a casa - disse varcando la soglia e togliendosi gli stivali.
Kuro, il gatto , le corse incontro miagolando. Probabilmente aveva fame e la ciotola era vuota.
- si si adesso, dammi un minuto - borbottò Sakura. Lanciò la borsa in camera e si buttò sul petto. Lanciò la maschera nel cestino e si stiracchiò. La stoffa era piena del trucco con cui copriva i segni sulle guance.
- meooow-
- sei peggio di un bambino - disse la ragazza alzandosi e mettendogli le crocchette nella ciotola.
Andò in bagno , e vide che effettivamente i segni rossi era visibili sotto gli strati di fondotinta che la maschera aveva cancellato. Si spostò il ciuffo da davanti l'occhio e si tolse la lente a contatto azzurra. Ogni mattina doveva faticare per nascondere ciò che era diventata, e la irritava non poco.
Tornò in camera, si aprì una lattina di birra e si mise a guardare la TV , mentre col telefono controllava gli orari del treno per Tokyo.
- allora...se voglio arrivare per cena devo prendere il treno delle quattro e mezza...- guardò l'orologio - ho tre ore per prepararmi - disse sbuffando e lanciando il telefono sul letto.
Kuro si accoccolò tra le gambe e si mise a fare le fusa, mentre la padrona girava canale ogni secondo. Dal telegiornale agli anime, per poi passare ai canali di music ed infine ritornare agli anime.
- che mondo noioso-

UN AMORE DEMONIACO 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora