Fragilità

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Raquel's pov
Mi sveglio lentamente, aprendo piano gli occhi. Il sole alto nel cielo fa risplendere la stanza di una luce dorata.

Un leggero respiro e un braccio stretto intorno la mia pancia mi fanno girare. Alicia dorme profondamente, avvinghiata a me.

La sua faccia è sprofondata nel mio collo e le sue gambe sono intrecciate alle mie.

Osservo le sue palpebre fremere leggermente mentre la bocca si dischiude, e si attacca ancora di più a me, abbracciandomi stretta.

Mi giro verso di lei accarezzandole piano il viso, mentre mille pensieri inondano la mia testa.

Dovremmo partire, Sergio ci sta aspettando insieme agli altri.

Ma stiamo facendo la cosa giusta?

Come posso tornare da Sergio e fare finta di niente quando in questo momento sono a letto, avvinghiata alle sue braccia?

D'improvviso il caldo del piumone diventa soffocante, e ho un disperato bisogno di fumare una sigaretta.

Mi alzo piano, tirandomi sui gomiti. Mi levo  delicatamente dal suo corpo procurandole un mugugno inconscio che mi fa sorridere, e una volta alzata la copro con il piumone ed esco dalla sua camera.

Mi avvio in salotto, ma prima passo nella cameretta di Esther. Mi avvicino alla sua culla osservandola dormire beatamente con le gambette alzate e i pugnetti serrati e sorrido, intenerita da quella scena.

Le assomiglia tantissimo.

Penso, dandole un buffetto sulla guancia paffuta e dirigendomi alla porta.

Prendo il pacchetto delle sigarette e mi avvio nella grande terrazza, sedendomi sulla poltrona morbida.

Mentre il fumo si disperde nell'aria, osservo il paesaggio di fronte a me. Il mare scivola sulla sabbia dolcemente procurando un rumore delicato, che mi fa rilassare.

Mi appoggio allo schienale della poltrona, tirandomi le ginocchia al petto.

Nonostante stessimo ai tropici, l'aria fredda mattutina si faceva sentire.

D'improvviso, dei passi felpati risuonano per il corridoio facendomi sorridere.

Sento il cuscino della poltrona abbassarsi e un corpo caldo si siede vicino a me, passandomi le braccia strettamente in vita.

<<ei. Che fai qui?>> mi sussurra lei, appoggiandosi allo schienale della poltrona. Mi giro osservando i suoi grandi occhi verdi brillare per via della luce del sole.

È bellissima anche da appena sveglia.

<<niente, volevo prendere un pò d'aria.>> le rispondo, non riuscendo a smettere di guardarla. Mi sorride, provocandomi una stretta al cuore, e senza pensarci due volte le prendo il viso e la attiro a me, baciandola violentemente.

Ridacchia fra le mie labbra e mi stringe ancora di più, portandosi a cavalcioni sopra di me.

Spengo la sigaretta sul portacenere e la bacio, avendo bisogno di sentire il profumo della sua pelle che amo con tutta me stessa.

Mi passa una mano fra i capelli mentre continua a baciarmi, dopodiché incomincia a lasciare dei baci umidi sulla mascella, per poi arrivare al collo.

Le stringo le mani sulle natiche, coperte dal pantalone della tuta.

<<cazzo, quanto aspettavo questo momento.>> sussurra lei sul mio collo, e il suo fiato caldo a contatto con la mia pelle mi provoca una scarica di brividi di eccitazione.

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