Capitolo 12

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Una leggera coltre di neve ricopriva lo spazio intorno al laghetto ghiacciato. All'interno di questo si potevano scorgere dei pesci e qualche sirena che, occasionalmente, divorava uno dei grossi pesci con le zanne aguzze. Al di là del laghetto si scorgeva un piccolo villaggio disabitato, con le case ridotte a piccoli ruderi. I tetti erano crollati insieme alle pareti a causa di un devastante incendio, avvenuto molti anni prima.

Il drago atterrò, lasciando andare i tre amici e cominciò a raccontare con voce bassa e roca:"Questo è il lago di Coline. Coline era una giovane dragonessa, estremamente bella. Si era innamorata di un elfo e, per poter passare la sua vita insieme al giovane, pregò il dio dei draghi di ricevere la facoltà  di assumere sembianze umane. Il dio le accordò il permesso e Coline andò dal suo amato. Ma lui non era innamorato della giovane, bensì voleva solo il suo tesoro. I due si sposarono e diedero una grande festa per la quale invitarono tutti i draghi e tutti gli elfi. Dopo qualche anno l'elfo non aveva ancora ottenuto il tesoro della moglie e decise di ucciderla. Progettò a lungo l'uccisione di Coline e, una notte, mentre la ragazza cantava sulle rive del lago, il marito la spinse in acqua e la fece annegare. La furia della razza dei draghi fu tanto grande che non solo uccisero l'elfo, ma anche il villaggio che si trova sull'altra riva del lago. Per due giorni e due notti le fiamme dei draghi bruciarono il villaggio e ancora oggi se ne possono vedere le rovine. Si dice che Coline stia ancora dormendo il suo sonno eterno nelle profondità di questo lago dai poteri magici."

Una lacrima solitaria rigò la guancia di Iris, che si affrettò a nasconderla. La compagnia si incamminò verso il villaggio bruciato.

Il demone di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora