Capitolo 8

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Optarono per oltrepassare il crepaccio. L'unico problema consisteva nel saltare e allo stesso tempo trasportare Thron sul dorso. Ormai i cacciatori erano vicini e ancora non sapevano come fare.

Sentirono i loro passi avvicinarsi sempre di più, fino a quando non scorsero le loro teste in lontananza; erano centinaia, anzi migliaia e avanzavano risoluti nella loro direzione.

-Non ci resta più molto tempo!- Gridò Iris

L'elfo rimase fermo, paralizzato dalla paura, quando la ragazza prese la decisione di saltare. Lo afferrò e saltò più  in alto che poteva. I cacciatori erano giunti a pochi metri da loro, quando videro i due saltare e fermarsi a mezz'aria, poi cadere giù a picco: qualcuno aveva sparato alla demone e ora stavano precipitando, quando accadde qualcosa di incredibile…

Quando Iris si risvegliò sentì un dolore lancinante al fegato. Le avevano sparato e la pallottola l'aveva trapassata, ma per la ragazza non era grave e si curò in fretta.

Si mise a sedere e osservò l'elfo placidamente seduto di fronte a un fuoco: i lineamenti del viso erano leggermente spigolosi e la pelle bianca. Teneva gli occhi grigi chiusi e canticchiava a labbra unite un motivetto elfico. Cuoceva un grosso pezzo di carne che Iris guardò famelica.

-Dove l'hai preso quello?- Domandò indicando il pezzo di carne.

-Ha importanza?- Rispose lui aprendo gli occhi. -Piuttosto dimmi come stai tu.-

-Io bene, ma come siamo arrivati qui?-

Lui non rispose, ma le porse la carne che lei divorò in un baleno.

Si avvicinò al focolare e sfoderò Raskha, studiandone la lama. La spada brillò e la ragazza appoggiò la mano sull'elsa toccando tutte le pietre. La spada brillò nuovamente, ma in un modo diverso.

Si distese senza mollare la spada e si addormentò.

Il demone di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora