Capitolo 2

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Una volta giunta a Valcarz, Iris fu accolta calorosamente dai suoi amici elfi. Gli elfi non avevano re, ma soltanto una forma di legislazione che li controllava tutti. I più vecchi, inoltre, erano coloro che avevano il compito di controllare gli altri. A Valcarz erano in quattro.

Iris si presentò davanti a loro e tutti la salutarono come una vecchia amica che conoscevano da molto tempo. Da molti anni, quegli elfi si mantenevano giovani nel fisico, ma avevano lo sguardo profondo e saggio.

Dopo qualche giorno di permanenza nella bella Valcarz, gli elfi convocarono un consiglio, in cui parlarono del problema dei demoni.

Furono convocati tutti gli elfi più giovani, poiché loro potevano imparare le arti magiche da Iris, per poi bloccare i disastri commessi dalla razza umana.

Ad un certo punto della discussione, un elfo incredibilmente bello, ma anche impertinente si alzò e disse

"I demoni potrebbero anche arrangiarsi! Che bisogno hanno di noi, elfi guerrieri e artigiani? Di certo sono più forti."

Iris esplose di rabbia nel sentire quelle parole e prese una forma elfica.

"Sono l'unico demone rimasto!" Ringhiò stizzita ad un palmo dal volto dell'elfo."E tu non hai il diritto di parlare così della mia razza. Da sola è chiaro che non posso farcela."

L'atroce verità lasciò a bocca aperta tutti coloro che si trovavano nella sala, ma il giovane che aveva osato parlare non sembrò scosso.

La demone riprese la sua forma naturale e si sedette pensierosa, fissando con sguardo inferocito l'elfo.

Guardandolo lesse nei suoi occhi che si chiamava Thron.

Ad un certo punto si alzò e mostrò tutta la sua maestosità. Senza smettere di fissarlo tuonò

"Ti chiami Thron giusto?" L'elfo assentì con un impercettibile movimento del capo. "Sappi, Thron, che dovrai stare attento a come ti muovi, perché sarai sotto stretto controllo."

Thron la guardò, serio, poi si inchinò di fronte a Iris e si allontanò. I lunghi capelli castani ondeggiavano sulla schiena; aveva il portamento tipico di un guerriero. Portava una tunica corta, legata in vita da una cintura che conteneva anche il fodero della spada.

Iris aveva notato che si comportava in modo strano: gli occhi grigi erano seri, ma alle volte avevano un guizzo in cui si leggeva solo, puro divertimento.

La demone era profondamente scossa dal suo comportamento e aveva già cominciato a nutrire un sentimento strano, una sorta di  odio profondo.

*Spazio autrice*

Vi piace? Come andrà a finire?

Comunque: l'elfo l'ho chiamato Thron perché non sapevo trovare un nome migliore e, come già avrete notato, non sono molto brava a trovare i nomi. CONSIGLIATEMI UN NOME!!

Detto questo pubblico il capitolo, altrimenti Arianna(eco_cratto) non mi lascia più in pace con i messaggi su What's app.

Alla prossima e, come dico sempre, COMMENTATE!

Il demone di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora