Capitolo 7

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Quella mattina Iris si svegliò con gli occhi arrossati. Si abbracciava la vita con la coda e manteneva le ali ripiegate sul dorso.

Camminava senza fretta con l'elfo. Nonostante  fosse molto triste teneva la schiena dritta e il portamento era elegante come sempre.

Ad un tratto disse: -Mi manca la mia famiglia-

-Hai una famiglia? Io conosco tua madre, ma pensavo che fosse lei tutta la tua famiglia-

-Io avevo una famiglia. Avevo un compagno, ma è stato ucciso. Avevo anche una figlia, di bellezza straordinaria, ma i cacciatori l'hanno rapita. Si chiamava Paillette. Ogni notte li sogno e questo mi fa stare male.-

Una lacrima solitaria bagnò la sua guancia, ma lei si affrettò a coprirla trasformandola in ghiaccio cristallino. Prese la piccola goccia, perfettamente levigata. La alzò per pochi secondi facendola brillare alla luce del sole, poi la chiuse tra le mani e questa diventò una minuscola farfalla celeste.

-Non c'è bisogno che tu nasconda il tuo dolore. Anche io ho avuto una famiglia.-

-Davvero? E cosa è successo?-

-Non ho voglia di parlarne...-

-Va bene. Ti capisco-

Continuarono a camminare silenziosamente per il resto della giornata, quando arrivarono ad un crepaccio che si affacciava su un profondo burrone. Dall'altro lato c'era uno spiazzo dove si sarebbero potuti accampare per la notte.

-Non arriveremo dall'altra parte molto facilmente.- Disse Iris.- Non credo di riuscire a sopportare a lungo il tuo peso e la distanza da ricoprire è molto lunga. Dovremmo accamparci qui, ma probabilmente abbiamo i cacciatori alle calcagna.

Il demone di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora