Veder nascere quella creatura mi ha riempito di sensazioni belle e di ricordi dolorosi. Poterla mettere al sicuro tra le braccia della sua mamma è stata una gioia indescrivibile. Gioele e Fabrizio sono ancora sconvolti e appena salutano il conducente del 118 che si complimenta con loro per il sangue freddo dimostrato, io corro verso il tronco del grande albero e vomito quel goccio di caffè bevuto prima. I fratelli mi raggiungono e mi chiedono se sto bene, pur essendo a conoscenza della risposta. I vagiti del mio bambino rimbombano nella mia testa come se avessi partorito ora, e persino il ventre si contrae dai dolori.
«Ho solo bisogno di sdraiarmi un po' e bere una sorsata di camomilla, datemi venti minuti e sarò di nuovo operativa!» Cerco di convincerli con il sorriso.«Sara, sei uno straccio! Andiamo. Ti accompagno dentro!» Decreta serio Gioele
«Sì, fratello. Concordo con te! Andiamo.» segue Fabrizio agitato a causa del mio pallore in volto.
Sorretta al centro dai due fratelli ai lati, avanziamo verso il fienile quando veniamo ammoniti dalla figura del mastro Brunacci.«Voi tre, subito con me in ufficio! Subito!» ringhia furibondo
«Papà! Sara ha bisogno di stendersi un attimo, è stato scioccante quello che ha affrontato» risponde urtato Gioele
«Sara verrà subito in ufficio con noi! Può sedersi, non deve mica stare in piedi!» mugugna
I miei due uomini cercano di intercedere per me ma alla fine decido di sciogliermi da loro e seguire Giuseppe, onde evitare una faida familiare per colpa mia.
«Tranquilli, ragazzi! Non è niente, è stata solo una reazione dovuta al sovraccarico emotivo e un eccesso di tensione, ora sto bene»
Tutti gli operai tornano al loro lavoro taciturni e spaventati delle ripercussioni che potrebbe avere questa storia su di loro. Gioele è furioso e non proferisce parola mentre Fabrizio ci segue tranquillo. «Entrate!» «Sara, prego accomodati qui!» Indica una grande poltrona nera e imbottita.
«Non so se vi rendete conto della gravità della situazione, poteva accadere di tutto... »
«Ma non è successo!» Incalza Gioele
«Non è successo e questo è un bene, se la ragazza dovesse dichiarare che era appesa su un albero a raccogliere frutta nel suo stato... io, noi, tutti qui siamo rovinati»«Nessuno era al corrente della gravidanza, papà!»Replica Fabrizio.
«E tu metteresti la mano sul fuoco sul fatto che quella non dirà il contrario per fare soldi e rovinarci?» Domanda preoccupato.«Io credo che se proporrà a Maidì un po' di soldi per allevare la bambina e la continuità del suo lavoro, lei non farà e dirà nulla a suo discapito» azzardo una proposta.
«Chi te lo fa credere, giovane e ingenua ragazza? Queste sono sanguisughe! Una volta che le hai dato loro dei soldi non te le togli più di dosso, fidati! Non sai le fregature che ho preso facendomi prendere dalla compassione in tutti questi anni. Non pensare che io sia senza cuore o duro, i miei figli sanno di che parlo» annuiscono crucciati
«Allora cosa propone, sentiamo!» lo trafiggo con lo sguardo saettando scintille di sfida, sapendo che ciò che asserisce per la maggior parte è vero.
L'uomo poggia il volto simile a quello dei figli sui palmi delle mani socchiusi e disarmato non trova alcuna soluzione.
«Mi lasci provare, la prego!» «fammici pensare. Intanto dopo il lavoro andate a trovarla in ospedale» una volta accordati torniamo in campagna a lavorare, se voglio superare la prova e raggiungere i centosettanta chili di frutta devo impegnarmi. Di corsa sfiliamo via dalla cucina qualche biscotto e torniamo a raccogliere poco distanti da dove eravamo prima. I ragazzi mi riempiono di consigli importanti, di come non distruggere la frutta nel momento del distacco dal ramo e come riconoscere un ramo sicuro da un altro debole.
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170 kili di mele -Schiavi di un amore-🍏 🍎
RomanceSara viene svegliata nel cuore della notte dall'irruzione della guardia di finanza. In pochi attimi suo marito viene arrestato lasciandola sgomenta e ignara della motivazione. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Tutti i loro beni verranno seque...