Sorprese

70 3 2
                                    

Sogno: ero su un prato fiorito immerso nella luce, sono stesa e qualcuno mi abbraccia... mi giro per guardarlo negli occhi, è Stephan. Mi guarda accarezzandomi il viso e stringendomi delicatamente a se. Si avvicina....

Mi sveglio, la luce illumina la stanza e io guardo distrattamente fuori dalla finestra, mi volto, Sara non c'è, "Saraaa!" Strillo. "Ehi.... cavolo, è tutto ok?" Mi chiede avvicinandosi al letto. "S-si, non preoccuparti." Dico io portandomi una mano alla fronte pensando al sogno. "Bene, prima è venuto il cameriere,  ha portato la colazione" mi dice. Deve sicuramente aver fatto la doccia, ha i capelli umidi. Mi giro verso il comodino per prendere la colazione e la prima cosa che richiama la mia attenzione è una margherita rosa con un bigliettino: Buon giorno, spero che il fiore ti piaccia come da piccoli. P.S.: vi aspettiamo sotto l' albergo alle 8.30.

Mh... che "buongiorno" mozzafiato. Mi stiracchio guardo l'ora al cellulare e vedo che sono le 7.40. Devo sbrigarmi!!!! Mangio un croissant, preparo un pantaloncino e una T-shirt smanicata nera con delle ali d'angelo incise sulla schiena. Vado a fare la doccia, asciugo i capelli e indosso le Victoria shouse nere. Sara ha messo una salopet estiva con una maglietta nera piena di scritte bianche e un paio di convers bianche. È letteralmente mozzafiato. "Mh.... sto tipo deve veramente piacerti" dico ridendo come una matta. "Senti chi parla" mi risponde lei facendomi un sorriso sgargiante. Usciamo dall'albergo e vediamo Stephan e Tomas che ci aspettano appoggiati alla panchina. Stephan era fantastico, gli occhi brillavano alla luce del sole e i suoi capelli voluminosi sembravano diventare  color oro. Gli manca solo un'aureola e delle ali per essere perfetto.Ha un paio di jeans scoloriti e una camicia blu che fa intravedere i muscoli. Il mio cuore manca di un battito e le fambe diventano di gelatina. " Bonjour" diciamo io e Sara. "Bonjour madam-moiselle" dice Tomas baciando la guancia di Sara. Sfrontato il ragazzo, penso guardando Sara arrossire e diventare di pietra. " Bonjour Giulietta" mi dice Stephan abbracciandomi. "Grazie per il fiore, è stupendo" dico posandogli le mani sulla schiena ricambiando l'abbraccio. "Allora, oggi andiamo al Louvre?" ci chiede Tomas mettendo un braccio attorno alle spalle di Sara. "Si, speriamo di riuscire ad entrare nel museo prima dell'orario di chiusura." Dico ridendo. " Non preoccuparti ." Dice Stephan ridendo insieme a me. "Bene, allora, prendiamo la metro e andiamo." Dico con un sorriso. La giornata è strepitosamente calda e soleggiata. "Allora, racconta, che scuola frequenti ora?" Chiedo a Stephan strada facendo "Non credo ci sia molto da sapere, ho appena finito il liceo, ora sto cercando di fare dei concorsi per trovare un'università in Europa, tra le migliori...." mi spiega che ha cercato posto nell' università della mia città e che non sa ancora se verrà preso o no e anche i suoi progetti per il futuro. È un bravo ragazzo,  vuole laurearsi in ingegneria e intanto pagarsi gli studi con un lavoro par-time. "E tu? Cosa frequenti ora?" Mi chiede curioso. "Bhè,  i-io frequento un liceo classico, quest'anno sarà l'ultimo nell' istituto (si spera), poi vorrei laurearmi in lettere... non so ancora che lavoro voglio affrontare..." Stephan mi sta ad ascoltare attento e su di noi incombe un silenzio al quanto imbarazzante. Io lo guardo lui mi guarda... manca solo un bacio. Ma no, cosa vado a pensare, lui non vorrebbe mai una come me... cioè, si dai, abbiamo vissuto insieme i nostri primi anni di vita, eravamo migliori amici. "Ora sei...insomma sei fidanzata?" Che razza di domande mi fa, "No, non credo di aver trovato ancora 'quello giusto'." Dico giocherellando con una ciocca di capelli, nascondendo il mio evidentissimo imbarazzo. Non tutti giorni un ragazzo bello come il sole viene a chiederti se sei fidanzata o no, e poi a me fino ad ora non sono mai interessati i ragazzi. Ho preferito sempre la scuola a loro. "E tu più tosto?" Dico sorridendo "Non ho ancora trovato 'quella giusta'" dice prendendomi per mano e guardandomi dritto negli occhi. Okay, mi sono sciolta come neve al sole per colpa di quegli occhi così profondi che sembra ti leggano l'anima. Per completare il tutto inciampo e cado per terra come un sacco di patate. Lui si gira di scatto verso di me mi aiuta ad alzarmi e io arrossisco. "Sei così bella quando arrossisci" dice a bassa voce guardandomi negli occhi . "Ei voi piccioncini, sbrigatevi o al museo arriveremo tardi anche oggi!" Dice Sara alzando la voce data la distanza da noi. Stephan si sistema subito e mi prende per mano dicendo :"Tranquilla non siamo gli unici piccioncini qui." Ma cosa dice?? Dopo questa è arrivato il momento di creare una buca e seppellirsi. Quindi sistemo la situazione nel migliore dei modi: abbasso la testa e faccio finta di nulla. Dopo solo 5 minuti arriviamo alla stazione per le metro e mentre aspettiamo che arrivi, Sara e Tomas si abbracciano. E poi eravamo noi i piccioncini....mha. Quando arriva il mezzo, ci affrettiamo a salire e Stephan mi abbraccia dicendomi all'orecchio "Tranquilla ti tengo io, non vorrei tu cadessi per la terza volta." Ora tiene anche il conto di quante volte cado? Si, mi sembra giusto. Maledico mentalmente la mia goffaggine e continuo stare inpalata nel suo dolce abbraccio.  Dopo poco usciamo dai "tunnel" delle metro e ci avviamo verso il museo. Al museo incontriamo il resto dei ragazzi che sono già in coda e ci uniamo a loro ma per fortuna è ancora presto ed entriamo quasi subito. Stephan continua a tenermi la mano e a guardarmi ogni tanto. Mentre lui paga i biglietti per il museo gli cade una foto e io la raccolgo guardandola. Dentro ci siamo io e lui da bambini mentre dormiamo abbracciati nella casetta sull'albero.  Rimango a bocca aperta in stato di shock. "Amo questa foto. Ti ricordi? L'hanno scattata quando abbiamo deciso di scappare perché i tuoi volevano trasferirsi in Italia."dice guardando la foto e prendendone un lembo. "Si, quanti ricordi..." dico con le lacrime agli occhi. "E quanti ne avremo ancora da fare, non voglio perderti più" sussura asciugandomi quella piccola goccia che ha deciso di bagnare la mia guancia e mi abbraccia per non farmi sentire mai più sola.

Bonjour! !!!!!!!!!!! Come state? Non scrivo da tantissimo tempo per via dei compiti,  scusate, prometto che scriverò più spesso. Spero che questo capitolo vi piaccia, ringrazio tutte le persone che mi fanno i complimenti in chatt e come sempre vi invito a votare e a scrivere cosa ne pensate. Baci baci
Elisa♥

L'uno per l'altra...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora