Siamo stati nel parco per quasi....un' ora, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo deciso che a pranzo saremmo andati a mangiare un hamburger, patatine fritte e frullato. Ora stiamo camminando (tanto per cambiare), sono quasi le tre e stiamo andando a pranzare. Andiamo nel Mc Donald più vicino e ci sediamo Sara e io ordinamo un hamburger gigantesco e una maxi porzione di patatine, mentre tutti gli altri prendono hamburger normali e quasi nessuno prende le patatine. Bhè al diavolo la dieta, io ho fame! "Bon Apétit!!!" Dico io appena sedudi al tavolo. Ho divorato il mio hamburger e ora mangio più lentamente le patatine chiacchierando con Stephan. "Allor, cosa ci fai qui a Parigi?" mi chiede Addentando l'ultimo boccone di hamburger. "Bhè, una volta che vedi Parigi non la scordi più, volevo tornarci." dico io tenendo gli occhi bassi. " Mi sembra ragionevole." dice lui facendo il sorriso più diabetico del mondo. "Volevo vedere anche com' era cambiata la vecchia casa ma.... non l'ho trovata." dico giocherellando con la cannuccia del frullato alla vaniglia. "Capisco, in realtà hanno cambiato la via ecco perché non la trovavi." " Tu vivi ancora lì?" "Sì,ti ci porterò un giorno." Dice sorridendomi. Io guardo Sara e Tomas farsi gli occhi dolci, mentre lui posa una mano sulla sua. Sono davvero cotti a puntino questi due. "Sembra vadano molto d'accordo." dico sarcastica a Stephan. "Oh, bhè come dargli torto..." dice guardandomi, gli occhi gli brillano e io non riesco a distogliere lo sguardo. Gli fisso le labbra e mentre il mio cuore martella contro la gabbia toracica, sposto lo sguardo nei suoi occhi che sono intenti a guardarmi divertito. Cavolo, abbasso lo sguardo su un punto nel tavolo e ci metto la mano sentendonela consistenza. Quando riemergo dai miei pensieri, guardo la mano e mi sorprendo vedereci quella di Stephan sopra, una scossa mi percorre la schiena, alzo lo sguardo perdendomi nei suoi occhi e nel suo sorriso composto da un milione di carati e la mia bocco si incolla. "Giulietta, ci sei? Andiamo, forza, non possiamo stare seduti tutto il giorno." dice Catrin ridendo. Io scatto in piedi come una molla diventando di mille colori.unsciti dal Mc. Sara mi guarda, mi fa l'occhiolino e prende sotto braccio Tom che la guarda ridendo. Stepahan parla con Deborah e Catrin, poi mi guarda sorridendomi e io resto lì, con i piedi inccollati in terra. Dopo poco mi raggiunge e mi mette un braccio sulle spalle, sorrido, poi gli metto un braccio intorno alla vita. Mh... ha un profumo così buono, " Adesso dove andiamo?" Chiedo cercando di distrarmi. "Andiamo al museo del Louvre ma dobbiamo sbrigarci o altrimenti quando arriveremo srà già chiuso." risponde lui. La sua lingua sembra accarezzare le parole accentuando la delicatezza sulla "r". Così cominciamo ad alzare il passo visto che è davvero tardi. Riusciamo a prendere la metro per un soffio.Scendiamo tre fermate dopo, arriviamo al Louvre solo dieci minuti dopo. Il museo è una piramide di vetro gigantesca affiancata da due piramidi più piccole a destra e a sinistra. Non c'è molta fila e quindi parliamo nell'attesa di entrare. "Come avete imparlato a parlare così bene l'italiano?" Chiedo gentilmente alle ragazze "È stato facile, abbiamo solo visto tanti cartoni animati in italiano" dicono sorridendo "Wow, è fantastico". Dico "Si, il resto ce lo ha insegnato Steph, ora non lo parliamo molto ma da piccoli ci piaceva essere i tre moschettieri e parlare una lingua diversa da tutti gli altri." Mi dice Catrin. " Madam et monsieur, le musée du Louvre est en train de fermer."(signore e signori il museo del Louvre sta chiudendo) dice un signore in abito scuro. È un peccato, guardo in alto e vedo il sole riflettere sulla cima del museo, non so che ore siano ma mi sto divertendo tanto. "Tres bien, quindi cosa facciamo visto che il museo è chiuso?" Chiede Deborah. " Je voudrei aller à faire une promenade près de la Seine, si pour vous n'est pas un problem." (io vorrei andare a fare una passeggiata vicino la Senna,se per voi va bene) dice Simon mettendosi le mani in tasca "Oui, je suis d'accord avec toi." (si, sono daccordo con te) dico io. "Certo, ci vorrà un po' per arrovare ma la Senna di sera è fantastica." Dice Stephan accanto a me. Quindi tutti ci incamminiamo verso la metro. Sta volta io e Sara restiamo in piedi per lasciare il nostro posto a una coppia di vecchini davvero carini. "Oh, Giulietta ti ringrazio tantissimo di avermi portata con te." dice Sara abbracciandomi. "Mh.. non sarebbe stato lo stesso se no fossi venuta tu." Dico ricambiando l'abbraccio. Quando ci stacchiamo lei guarda Tomas che le sorride facendole l'occhiolino e lei rimane intontita diventando rossa. Quando scendiamo vediamo non molto distante da noi un sole scintillante e rossiccio che si rispecchia nelle acque della Senna, lasciando spazio alla sera che comincia a colorare il cielo di blu e viola. Camminiamo tutti insime. Prendiamo una granita all'anice poi continuiamo a camminare fino a quando il sole non è già tramontato da un po' ed è tempo di ritornare a casa. Sulla metro a una fermata prima della nostra i ragazzi insieme a Deborah e Catrin ci salutano dicendoci che ci saremmo riincontrati il giorno dopo. Stephan però ha deciso di accompagnarci fino all'hotel e quindi rimane con noi. Arrivati a destinazione, Stephan ci augura la buona notte ma poi mi prende tra le braccia e mi dice "Buona notte Giulietta, grazie per la fantastica giornata." e mi bacia la fronte e il mio cuore si disintegra nel suo abbraccio. Arrivata dentro la stanza Sara mi abbraccia "Oggi è stato un giorno fantstico, grazie." dice staccandosi da me e saltellando come una bambina "Posso immaginare il perché.." dico io sorridensole dolcemente. Quando mi appoggio sul letto cado in un sonno profondo emozionata e felice per quel giorno davvero fastastico.
Ciao a tutte/i, innanzitutto auguri per il nuovo anno. Vi auguro un anno felice ricco di emozioni. Grazie per tutte le persone che leggono il mio libro e che votano. Se volete continuate o cominciate a farlo (del resto non cosa nulla). Grazie e buona giornata.
Elisa♥
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L'uno per l'altra...
Storie d'amoreGiulietta, una ragazza solare ma molto timida e sensibile.... ama la città di Parigi, dove ha vissuto i suoi 5 anni....