A PRANZO CON IL DIAVOLO

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POV Lele

Appena tornai a casa non smettevo di pensare a Tancredi, al suo sorriso e alla sua forza... era davvero geloso di me...

Mi stavo preparando un po' di scherzi da fare ai miei cuginetti, quando sento il campanello di casa suonare.

L: "Allora chi sono gli angioletti da torturare per tutto il.....g-giorno"

È T-Tancredi l-lui è un a-angelo...

Lu: "Dai Lele avevi promesso niente scherzi. Lui è mio figlio e sopra c'è Diego" disse riferendosi agli ospiti..

Lu: "Non dovete spaventarvi di lui ancora non è pratico in torture e altro potete stare tranquilli"

Io non sapevo che fare quindi corsi di sopra e mi chiusi nella mia stanza...

Non so perché ho reagito così...probabilmente ora lui penserà che sono uno stronzo, non l'ho neanche salutato..mi sento una merda.

Cominciai dare pugni al muro e spiegai le mie ali per sfogarmi e buttare giù qualcosa, ma in quel momento qualcuno apri la porta.

POV Tanc

Non avevo torto allora, in quella classe c'era davvero odore di demoni ed erano loro..

Le dicerie però avevano ragione Emanuele ha proprio di una bellezza che supera quella degli angeli... ero piazzato lì davanti alla porta che lo guardavo stupito dallo scoprire che lui era il figlio di Lucifer, e lui rimase a bocca aperta vedendomi li, ma subito dopo si girò e se ne andò penso in camera sua...sentii una porta sbattere fortissimo.

Perchè ha reagito così? Faccio così tanto schifo?

Lucifer ci face entrare e io e mio fratello salimmo le scale che andavano verso le stanze...in mezzo alle scale incontrammo Diego, anche lui sorpreso di vederci.

D: "Voi? Che ci fare qui?"

G: "N-Noi siamo, a quanto pare, i vostri cugini"

Gian che balbetta questa è bella.

D: "Quindi presuppongo che Lele ancora non lo sappia, è chiuso ancora in camera a progettare come torturarvi ahah"

T: "No Diego, lui ci ha già visto poi è scappato e si è chiuso in camera sbattendo la porta...n-non so perché"

D: "Se vuoi puoi provare a entrare dentro la sua stanza, ma non so cosa troverai di solito si mette a spaccare tutto quando è nervoso"

T: "Ma non si fa male così?" chiesi preoccupato..

D: "Si ma le ferite dopo un po' se ne vanno, lui dice di non sentire nulla, e un demone che vuoi farci..."

D: "Vieni Gian andiamo di sotto che ho una fame diabolica"

Mentre Diego e Gian andavano giù io mi ritrovai davanti la porta della stanza di Lele... era già un po' aperta.

Intravidi dalla fessura delle enormi e stupende ali nere... senza accorgermene avevo aperto la porta e lui si girò di scatto

T: "Lele..."

L: "Che ci fai qui"

T: "I-io volevo sapere solo come stavi...te ne sei andato così senza dire niente.." avevo la testa bassa guardavo le cose che aveva fatto cadere con le sue ali...

L: "Tanc, mi dispiace... io non me l'aspettavo"

T: "Quindi ora che sai che sono solo uno stupido angelo ti faccio schifo.. se già non te ne facevo prima"

L: "Non dire cazzate Tanc tu non fai schifo, ansi sei assurdamente bellissimo" disse guardandomi dritto negli occhi...

T: "Io...ehm...grazie" dissi un po' imbarazzato...

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