Un incontro imbarazzante

436 28 6
                                    

È il ragazzo con cui ho scambiato quegli sguardi prima!
Non ci credo: non posso essere riuscita a fare una doppia figuraccia, davanti allo stesso ragazzo, in meno di cinque minuti! Credo sia un nuovo record mondiale, perché , a questo punto, se ci fosse una gara per le situazioni più imbarazzanti la vincerei certamente io!

~E il premio per la peggior prima impressione data di sé ad un bellissimo ragazzo, quest'anno va ad .... Alice Blake!~

"Ehi ! Hai intenzione di rialzarti, o ti piace startene sdraiata su una banchina a due centimetri dai binari di una metro?!"
Mi risveglia dai miei pensieri la voce melodiosa ma un po' stranita del ragazzo che mi sta ancora cercando di rialzare dal pavimento.
"Scusa..."dico rivolta a lui alzandomi. "Di niente. Ma, se non sono troppo scortese, con chi ho il piacere di parlare?" mi risponde lui, che intanto ha ripreso a guardarmi.

Wow! Quanta cortesia! Considerando che è un ragazzo a cui ho appena fatto perdere tempo cadendogli addosso e che, probabilmente, mi avrà associata ad una tipa un bel po' strana e bacata, è cordiale a dir poco. Strano però... sembra provenire da un altro luogo e da un'altra epoca a giudicare dalla sua cortesia e dal suo meraviglioso accento misto fra inglese e australiano (tutti i riferimenti a fatti, cose o persone reali sono puramente casuali).

"Piacere, mi chiamo Alice Blake"rispondo io incantata dalla sua apparentemente perfetta bellezza.

"Piacere mio Alice, io sono Nathaniel Saunders, ma puoi chiamarmi Nat." dice lui, probabilmente inconsapevole del mio attuale stato di rischio scioglimento per il modo in cui il mio nome viene pronunciato da quelle labbra.

Il mio sguardo cade distrattamente sull'orologio della stazione, mentre cerco di non fissarlo troppo per non risultare completamente fuori di testa: segna le 7.58! Se non mi sbrigo non arriverò mai a scuola per le 8.05!

"Scusami tanto per averti disturbato, ma io dovrei scappare da quella parte"dico cercando di non urlare.
"Cioè ... devo andare a scola perchè sono tremendamente in ritardo !" aggiungo cercando di rimediare alla buffonata appena detta, sperando che non si accorga del mio evidente imbarazzo, mentre corro via agitando una mano in segno di saluto. Non gli ho nemmeno dato il tempo di risondere. Spero di ri riincontrarlo presto.

Arrivo poco dopo a scuola quasi piegata in due per la corsa fatta. E, appena entro nell' edificio, sento suonare la campanella: appena in tempo!
Essendo nuova tutti non fanno altro che fissarmi incuriositi mentre mi siedo nel primo banco che mi capita a tiro.
"E ora arriva la parte peggiore!" penso mentre il professore, appena entrato, mi fa cenno di alzarmi.

"Cari ragazzi, questa è Alice: la vostra nuova compagna di classe! Mi raccomando: accoglietela a braccia aperte e non fatemi fare brutta figura!"dice il professore che ho scoperto chiamarsi Mcgregor"Lei è appena arrivata da Ottawa e... bla bla bla ..." Mi perdo la fine del suo inutile comizio pensando: " Tutte stronzate!
Non è di certo perchè glielo dice lei che mi accetteranno! INGENUO!"

Lo sapevo che la parentesi di, per così dire, "fortuna", capitatami questa mattina con quel ragazzo così gentile, non avrebbe sicuramente cambiato qualcosa nella mia stupida vita. Sebbene io sia certa di non meritarmi quegli sguardi di valutazione e sufficenza che mi stanno lanciando i miei prossimi compagni di classe, sia pur chiaro che non ho intenzione di cambiare una virgola di me per compicerli: me la sono sempre cavata da sola e continuerò a farlo, anche a costo di non essere accolta dal gruppo-classe.

Luce nell' oscuritáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora