Capitolo 1: Sorprese

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Capitolo 1: Sorprese

Gilbert entrò in casa e si diresse verso la cucina, aveva appena finito di visitare un paziente e l'unica cosa che voleva era abbracciare la sua amata Anna.

Voleva farle una sorpresa e quindi si avvicinò quatto quatto al camino, di fronte al quale si trovava Anna seduta di spalle, aveva intenzione di coprirle gli occhi con le mani e farle indovinare chi fosse, come se Anna non riconoscesse il suo profumo da metri di distanza.

Infatti il suo piano andò a monte, perché la ragazza si voltò subito non appena Gilbert ebbe varcato la soglia della cucina.

"Ah sei tu?!" disse e con un gesto repentino chiuse il libro che aveva in mano, posandolo di fianco a sé, coprendolo leggermente con l'ampia gonna color turchese.

Gilbert notò immediatamente dall'espressione di Anna che qualcosa la turbava, così afferrò al volo una sedia e la trascinò vicino a lei, poi prese delicatamente la mano di sua moglie. Iniziò a sfiorarne il dorso, sapeva che la ragazza amava quel tipo di premure ed era il modo più semplice per farla parlare quando aveva troppi pensieri.

Quante volte Gilbert le aveva chiesto di sfogarsi con lui, di non chiudersi in se stessa, c'erano dei momenti in cui la malinconia che scorgeva nei suoi occhi pareva potesse traboccare da essi e sommergere tutta la casa.

Anna ancora non si apprestava a distogliere lo sguardo dal fuoco che brillava di fronte a loro, ma Gilbert conosceva bene ogni suo trucco; la ragazza sapeva che il suo sguardo era la porta principale da cui Gilbert riusciva ad accedere ai propri pensieri e così quando voleva tenere qualche segreto per sé, rivolgeva il proprio sguardo altrove.

Ma Gilbert, con la pazienza che da sempre lo contraddistingueva, soprattutto con Anna, le prese il viso con dolcezza e lo rivolse verso di sé, sorridendole nel tentativo di strappare un sorriso anche a lei.

Dopo quell'ennesimo tentativo andato a vuoto, il ragazzo tentò un approccio un po' più diretto:" Anna...amore mio, va tutto bene?"

Anna gli regalò quello che pensava lui volesse da lei, un sorriso, una rassicurazione, ma a Gilbert quel sorriso finto non convinceva per niente, così rincarò la dose buttandola sull'ilarità:" Va bene, allora resterò seduto qui con te davanti al fuoco, finché non ti deciderai a dirmi cosa è successo, dovessi saltare tutte le visite da qui a una settimana!"

Anna fece spallucce e si accomodò sulla sedia con aria imperturbabile; qualsiasi altra persona si sarebbe infastidita per quel modo di fare capriccioso della ragazza, ma non Gilbert, lui amava queste reazioni un po' infantili della sua sposa, gli ricordavano la buffa ragazzina che aveva conosciuto a scuola e la rendevano meno impostata. Senza contare che Anna, da piccola, non aveva avuto molte occasioni per poter vivere la propria infanzia, come una bambina della sua età dovrebbe poter fare, e probabilmente concedersi qualche capriccio, anche se adulta, era il suo modo per riprendersi il tempo perduto.

"Sicura che non ti importi avere la salute dei nostri compaesani sulla coscienza?" buttò lì Gilbert schiarendosi la voce, cercando di stuzzicare il senso del dovere della ragazza.

"Oh maledizione, Gilbert! Va bene parlerò... è meglio che tu ti metta seduto però!" disse Anna indispettita.

"Sono già seduto, Anna...sentiamo!" rispose lui cercando di stemperare la situazione.

"Ho un ritardo, Gilbert, tre settimane..." balbettò lei con voce smorzata.

"Quel tipo di ritardo?" rispose lui inebetito.

"No, sono in ritardo con un pagamento...ma che domande fai, Gilbert, sì quel tipo di ritardo!"

"Beh, non era in programma, ma anche fosse, sarebbe una cosa meravigliosa, no?! Siamo sposati, economicamente non ce la passiamo male; anzi direi che potrebbe essere il coronamento del nostro sogno!" disse il ragazzo visibilmente emozionato.

"Gilbert...non sono pronta, ti avevo chiesto di stare attento proprio per questo!" rispose la ragazza scura in volto.

"Anna, ti prego...non puoi dire sul serio! È tutto perfetto, va bene non lo avevamo programmato, ma oggi o tra un anno, due, tre che cosa cambia? Noi ci amiamo avrà una famiglia amorevole, una casa accogliente, sei solo spaventata, Anna. Dimmi la verità hai paura? Guarda che è normal..."

"Terrorizzata..." lo interruppe Anna, "non ho paura, sono letteralmente terrorizzata, io non ho idea di come si allevi un bambino, Gilbert, sì ok ho accudito i figli degli altri, so come cambiarli, fasciarli, anche curarli, ma non so come si faccia da madre, non so se sarò all'altezza. È vero, Marilla mi ha cresciuta come se fossi sua figlia, ma io ero già grande è diverso!"

"Amore, non ti devi preoccupare di questo, basterà parlare con qualcuno che ci è passato prima di te, è normale avere paura! Potresti parlare con Rachel ad esempio!" rispose Gilbert.

Non appena Anna sentì quel nome strabuzzò gli occhi:" Con tutto il rispetto che ho per la signora Lynde, mi dispiace, ma non intendo affidarmi a consigli che prevedano rami di betulla e affini!"

"Beh, non hai tutti i torti, va bene qualcuno con cui parlare lo troveremo sicuramente! Adesso però calmati, prima ti visiterò per controllare che sia tutto a posto e poi prenderemo tutte le informazioni del caso!" disse Gilbert con tono dolce, ma fermo.

"Va bene, Gil... adesso però me lo dai un bacio?!" domandò lei con quegli occhioni grandi che tanto facevano impazzire il marito, il quale non se lo fece ripetere due volte e la baciò cercando di trasmetterle tutto il suo amore.

Nota: Ciao ragazzi, questo è il primo capitolo di questo racconto breve basato su una delle mie serie preferite! In tutto pubblicherò circa tre o quattro capitoli, spero che vi piaccia l'inizio! A presto, un abbraccio!😊Eleonorahope93💙

Anna e Gilbert: Il giardino incantatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora