Capitolo 1

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Mi alzai molto presto, misi l'uniforme e feci velocemente colazione. Il Nekoma non è molto lontano da casa mia, così posso approfittarne e guardarmi intorno. Nonostante io abiti lì da molto tempo, Tokyo riesce ogni giorno a sorprendermi per la sua grandezza e vitalità. "Nuovo anno, nuova classe" sospiro una volta raggiunto il cancello della scuola. Avevo convinto i miei genitori a cambiare la mia sezione, con la scusa che i nuovi compagni erano antipatici. Non volevo preoccupare i miei genitori che già lavorano tanto e sono spesso stressati, ma volevo allontanarmi da quell'atmosfera tossica. Entro e mi accerto che Yumeko e le sue amiche non siano nei paraggi. Per fortuna non ci sono, probabilmente non arrivano mai in anticipo. Vado in presidenza a ritirare il mio nuovo orario e mi avvio per la mia classe. Una volta entrata, noto che ci sono solo due ragazzi e la professoressa, alla quale vado a presentarmi. Mi chiede gentilmente di aspettare fuori per introdurmi alla classe, così decido di andare in bagno mentre aspetto. Dopo un po' suona la campanella e aspetto il segnale della prof davanti alla porta socchiusa.

Professoressa Aoi: - Buongiorno classe, spero che abbiate passato un'ottima estate. Detto ciò, quest'anno abbiamo una nuova studentessa, trattatela bene e fatela sentire benvenuta. Prego-

Entrai e mi misi di fianco alla professoressa. Mi sentivo tutti gli occhi puntati, mentre mi scrutavano. Non mi sono mai considerata molto socievole, ma essere osservata mi rendeva ancora più timida.

-Ehm, ciao, il mio nome è (t/n) (t/c), originariamente sarei dovuta essere in 3-4 ma adesso sono qua... e, um, mi piace molto la musica, leggere e scrivere...-

Sento i loro sguardi fissi su di me, e non riesco a non temere che mi stiano giudicando. D'altra parte, non sarebbe la prima volta e dovrei ormai esserci abituata. La professoressa capisce che sono nervosa e mi indica un banco libero dove sedermi. Mi avvio, tenendo gli occhi fissi al suolo, che figura di merda...

Le lezioni procedono, con sempre lo stesso tema principale; ora che siamo in terza dobbiamo impegnarci molto e studiare, di pensare anche a cosa vogliamo fare dopo eccetera. Finalmente la campanella dell'intervallo suona, prima che io possa uscire però una compagna mi prende sotto braccio e mi trascina in corridoio. Temevo che fosse amica di Yumeko, ma voleva solo parlare un po' con me. Si chiama Sakura e, con mia grande gioia, le piacciono molto sia i libri che i generi che piacciono a me! Mi porta a conoscere alcuni compagni, alla quale dico sempre poche parole, sono ancora molto nervosa. L'ultimo dalla quale mi porta è più alto degli altri ragazzi e mi mette un po' d'ansia. Sakura lo chiama e lui si volta; ha gli occhi ambrati e capelli scuri con una ciocca di capelli che gli cade sull'occhio destro. Ha degli occhi quasi felini.

???: -Oh, tu sei la nuova arrivata... (t/n), giusto?-

Mi guarda dall'alto, sembra una montagna ma sono solo io che devo essere almeno venti centimetri più bassa di lui. Mi scruta coi suoi occhi vispi e questo mi mette ancor più in soggezione. Rispondo con un debole 'sì' mentre annuisco con la testa.

Kuroo: - Kuroo Tetsurō, molto piacere, Miss Timidezza -

Sorride beffardamente, ma non fa altro che inquietarmi di più, cosa che mi porta a rannicchiarmi dietro a Sakura.

Kuroo: - non c'è bisogno di nasconderti, non graffio mica - dice lui, ma nonostante il suo comportamento da duro fa un passo indietro, cosa che mi tranquillizza molto. Sospiro e sorrido leggermente, ma prima di poter fare altro, qualcuno mi trascina via prendendomi per mano. Sia Sakura che Kuroo mi guardano un po' preoccupati, ma sapevo cosa stava per succedere, così mi limitai a sorridere per rassicurarli, nonostante gli eventi che stavano per avvenire.

Yumeko e le sue compagne mi mollarono solamente quando arrivammo in un'aula vuota, probabilmente una per le attività pomeridiane, non saprei. Una si mette davanti alla porta, per impedirmi di fuggire, mentre Yumeko e le altre si mettono a fare critiche sul mio aspetto e degli insulti di qua e di là. Mentre penso che siano distratte, mi alzo in piedi cercando di fuggire, ma una delle ragazze mi prende per la lunga coda di cavallo che mi ero fatta quella mattina e mi spinge a terra. La caduta è dolorosa, ma prima di poter fare altro, mi assestano un fortissimo calcio sulla schiena. Mi accascio a terra mentre gemo di dolore e respiro a fatica. Quelle bulle sanno il fatto loro e hanno mirato in un punto strategico. Le sento allontanarsi e ridacchiare maliziosamente, mentre io mi contorco dal dolore. Provo ad alzarmi ma le fitte aumentano, provo a parlare ma mi sento soffocare. Non ricordo se mi sono semplicemente addormentata o se sono svenuta, ma quando ho riaperto gli occhi, mi trovavo in una stanza diversa. Una infermiera si avvicina e, molto serenamente, mi parla.

Infermiera: - Per fortuna ti sei svegliata, gli antidolorifici devono avere fatto effetto. Come va la schiena? -

- Fa... ancora un... po' male... ma è più sopportabile - Facevo ancora fatica a respirare, ma riuscire a parlare era già un grande passo. - Chi mi ha... portato... qua? -

Infermiera: - um... mi aveva detto il suo nome, ma non lo ricordo più... comunque mi ha chiesto di dirti che appena finisce con gli impegni che ha, ti aiuterà a tornare a casa. Ho provato a chiamare i tuoi genitori, ma ogni volta partiva la segreteria telefonica.. -

- Quando lavorano, mettono...il telefono in... silenzioso. Una cosa stupida... ma funziona -

Infermiera: - capisco... se te lo stai chiedendo, sono le 3 e 40, il ragazzo ha detto che verso le 4 sarebbe tornato -

Chiudo gli occhi e cerco di riposare. Voglio andare a casa da sola, ma fa troppo male, forse è davvero la migliore idea aspettare il ragazzo...

A new beginning; Kuroo x femReader (REOPENED)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora