Capitolo 10

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Sono 4 mesi che ho iniziato il mio ultimo anno al Nekoma e sono anche 4 mesi che sto con Tetsurō, con la quale mi sento così libera, così felice... Sentire la sua voce mi rilassa e mi sento così leggera... Amo tutto di lui. Quei capelli spettinati che gli cadono delicatamente sull'occhio, il suo profumo, il suo carattere, i suoi pensieri, le sue azioni... È perfetto in tutti i sensi. La mia vita è perfetta. O almeno così credevo.

Già... Ricordate Yumeko? No? Non vi biasimoNon si è sentito parlare di lei da almeno in secondo capitolo.

Ebbene sì, il lieto fine non è poi così lieto... dovevo aspettarmelo. Durante i migliori 4 mesi della mia vita mi ero dimenticata di Lucifero.... e ancora circolava tra i corridoi della scuola. Ero sempre col mio micino quindi non si avvicinava, forse per paura forse perché non voleva fare brutta figura davanti a lui, non mi importava. Però la pacchia prima o poi doveva finire. E infatti....

Oggi la squadra di pallavolo deve andare ad un ritiro per una settimana e rimarrò qua con Sakura. Volevo seguirli, ma non ero né una manager né qualcuno che facesse parte della squadra, quindi sono qua, relativamente da sola, per una settimana. Triste, ma non posso lamentarmi. Inoltre posso uscire insieme a Sakura, Bokuto, Akaashi e Komi. Vero?


Boccaccia mia. Boccaccia mia stupidissima. Ovviamente anche la Fukurodani va al ritiro. E Sakura... beh, va in America questa settimana. Tutti via in una volta. E così rimango da sola una settimana. Cavolo... Ho i miei compagni di classe ma non parlo molto con loro, non mi aggrego mai alle loro uscite di gruppo, e iniziare a farlo adesso mi farebbe sembrare un po' stupida... Fa niente dai, è una settimana, riuscirò a sopravvivere giusto?


Vorrei tapparmela a volte la bocca. Cucirmela e non gufare mai. 

Appena finita la scuola, raccolgo la mia roba ed esco dalla scuola. E fin qua tutto normale, no? Ma appena apro le porte di vetro e metto un piede fuori dalla struttura, un braccio mi prende e riporta dentro la scuola. Non c'è neanche bisogno di girarmi a vedere chi è. Provo a liberarmi, ad attirare un po' l'attenzione di qualcuno, qualsiasi persona, una che possa aiutarmi, ma sembra che nessuno ci veda. Arriviamo sul tetto vuoto e vengo buttata a terra mentre altre tre figure si avvicinano. 

Yumeko: -Bene bene bene... ora che non c'è più Kuroo a proteggerti cosa farai?-

Eriko: -Ti metterai a piangere? Eh, frignona?-

Itsuyo: -Scommetto che lo usi per popolarità-

Satsuki: -Sei una vipera, non piaci a nessuno-

E... si può immaginare il seguito. Non ricordo molto di quello che è successo, però quando riapro gli occhi vedo Itsuyo con il mio zaino mentre scendevano le scale. Cerco di mettermi in piedi e seguirle, ma ogni passo che faccio è doloroso e straziante. A metà della seconda rampa di scale non ho più la forza di seguirle. Mi appoggio ad un muro e presi il telefono. Chi devo chiamare? I miei genitori? Un'ambulanza? Forse la polizia? Chi, chi, chi?

Digito il numero di mia madre ma parte la segreteria. Inutile lasciarle un messaggio. Proprio quando sto per provare a chiamare mio padre sento però una fitta lancinante alla gamba sinistra. Mordo il tessuto della felpa perché sento che potrei gridare da un momento all'altro. Le fitte sono una delle cose più dolorose, a parer mio. Mi sento così stupida a stare ferma lì, nel corridoio, con un braccio livido e con la mano che tiene a stento il telefono.

Cosa faccio? Provo a chiamare mio padre? Provo a gridare sperando che ci sia ancora qualcuno nei paraggi? O...



Chiamare un'ambulanza era probabilmente esagerato, però quasi non mi sentivo più la gamba sinistra. È un rischio che sono stata disposta a correre. Mi hanno fatto una radiografia per vedere se avevo qualcosa di rotto. Volevo sapere i risultati ma mi hanno detto che avrei dovuto aspettare i miei genitori. Adesso sono seduta in una stanza piuttosto vuota, solo qualche ragazzino con una tuta da calcio e qualche genitore insieme a loro. Una mezz'ora dopo sento le voci preoccupate dei miei genitori parlare con un'infermiera poco più in là. Si girano e vedendomi corrono da me e mi abbracciano. Stavano dicendo qualcosa ma si parlavano uno sopra l'altro e non ho capito niente. Aspetto che finiscano e poi gli dico che mi hanno dato degli antidolorifici e che sento solo la gamba pesante, niente di più. Ora che ci penso, mi sento un po' strana, mi gira un po' la testa e faccio fatica a collegare i pensieri. Capisco a stento quando un dottore arriva e ci dice che ho una lieve frattura alla gamba sinistra, che però non è grave e guarirà presto. Dopo quelle parole però succede qualcosa. La vista mi si appanna e sento i suoni ovattati, come se fossi sott'acqua. Credo che qualcuno mi abbia scosso un po' e chiesto come stavo ma non riuscivo a parlare, tantomeno a capire cosa avessero detto. Sono cosciente che non sento e vedo bene ma non riesco proprio a fare niente, sono stanca e dolorante. Inutile cercare di lottare queste sensazioni, decido di chiudere gli occhi e aspettare che passi tutto.

Riapro gli occhi e mi vedo sdraiata su un lettino con i miei genitori che parlano con un dottore poco più in là. Vedendomi sveglia, il dottore si avvicina. "Aspettavamo che ti svegliassi per metterti il gesso. Ti senti pronta o hai bisogno di qualcosa?" mi dice. Pronta al gesso, voglio solo tornare a casa in questo momento.

Un'ora e mezzo dopo sono già in salotto. Mi hanno dato una prescrizione per degli antidolorifici e mi hanno detto di stare molto attenta a come mi muovevo. Ah si e ora devo usare le stampelle per due settimane. Direi che è meglio 14 giorni che un mese intero. Ora però ci sarà di certo il momento "cosa ti è capitato". Caduta dalle scale non conta, vero?

...Eh niente, gli ho raccontato di tutto. Di come hanno iniziato a bullizzarmi e di tutto quello che hanno fatto. Anche di quella volta il primo giorno di scuola dove "ero caduta su uno spigolo".


Spazio autrice

Eheh, dopo Natale non pensavate davvero che avrei fatto un capitolo felice eh? Eh no, questo è un capitolo triste. Muahahahahah. Vent? Forse. Buon capodanno 😈



A new beginning; Kuroo x femReader (REOPENED)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora