14. Parole di troppo

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Una settimana dopo mi sentivo decisamente meglio e così, con tanto sforzo, convinsi Madama Chips a lasciarmi andare via. Entrai svelto nella sala comune dei grifondoro per evitare altre domande sulle nuove cicatrici che mi ritrovavo sul viso. Infatti in quella settimana mi erano venuti a trovare dei miei compagni di classe, alcuni di cui neanche conoscevo il nome, e non riuscii ad evitare le varie domande che mi avevano fatto sulle nuove ferite. Mi inventai scuse assurde come 'il gatto di un mio compagno di stanza non è particolarmente loquace' oppure 'mi sono avvicinato troppo al platano picchiatore'.

Una volta in camera vidi un Sirius dormiente steso sul suo letto e un James intento ad aggiustarsi i capelli per il meglio.

"Ehi ciao, già ti hanno dimesso?" Chiese quest'ultimo.

"Con qualche supplica in più si.."

"Ah capisco. Sei arrivato giusto in tempo, stiamo per andare a pranzare."

"È vero che Sirius è sonnambulo ma non credo sia in grando di andare in sala grande di sua spontanea volontà.." dissi ridacchiando.

"Infatti stavo per svegliarlo ma siccome sei qui a te gli onori. Magari con i baci non lancia nessuna fattura."

"HA-HA-HA molto spiritoso.." dissi sarcastico mentre mi avvicinavo al riccio con l'intento di svegliarlo. Iniziai ad accarezzargli piano i capelli.

"Pad, sveglia" dissi e prima che potessi dargli un ulteriore carezza lui si mosse leggermente. Sapevo che ormai era cosciente ma ancora non aveva aperto gli occhi così gli lasciai un leggero bacio sulle labbra. Lui sorrise.

"Mhh, ancora" disse lui ancora con gli occhi chiusi. Così feci come aveva detto e gli lasciai un altro bacio molto casto, lo sfiorai appena in realtà. Finalmente lui aprì gli occhi e restò a guardarmi per un po'.

"E questo tu lo chiami 'bacio'?" Disse allungando il collo per posare le sue labbra sulle mie ma in quel momengo James tossicchiò per attirare l'attenzione.

"Io sono ancora qui"

"Perfetto, vattene" disse il riccio.

"Se volete pranzare vi conviene venire con me"

"D'accordo" disse Sirius sospirando e lasciandomi solo un bacio a stampo.

Io, Sirius e James uscimmo dal dormitorio e in sala comune incontrammo Lily che, a quanto pareva, ci stava aspettando, così tutti e quattro ci incaminammo in sala grande. Ci sedemmo ai nostri soliti posti e aspettammo che il cibo comparisse come faceva sempre ma quella volta non successe nulla, dopo poco capimmo il perché. Il preside della scuola, Silente, aveva qualcosa da dirci perché si alzò e, puntandosi la bacchetta alla gola per ampliare la voce, attirò la nostra attenzione.

"Ragazzi ascoltatemi bene. Il ministero crede che le informazioni che sto per darvi siano strettamente riservate e dunque si pensa che dei ragazzi della vostra età non debbano sapere certe cose ma io ritengo alquanto opportuno dirvi ciò che c'è da sapere. Il mondo magico è minacciato da un grave pericolo. Un mago oscuro minaccia il nostro mondo. Per ora l'unico posto sicuro è Hogwarts, quindi vi chiedo gentilmente di fare attenzione e sopratutto di stare tranquilli perché non è una minaccia che non può essere eliminata. Ora buon appetito." E finito di parlare le tavole si riempirono di cibo.

"Strano che la gazzetta del profeta non abbia accennato nulla, è vero che il ministero vuole tenerci fuori ma se è davvero un pericolo come ha detto Silente allora dovremmo tutti cominciare a prevenire gli eventiali attacchi." Disse giustamente Lily.

"Chissà quale scopo vuole raggiungere. Cioè non è che si attacca il mondo magico per passatempo." Riflettè James.

"Sicuramente, qualunque scopo debba raggiungere, è un mago molto potente per sfidare un intero mondo magico da solo." Dissi io.

Questione di cuore||wolfstar storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora