Passarono vari giorni da quando io e Sirius facemmo pace. Era sabato mattina e io e Lily stavamo studiando in sala comune. Avevamo appena finito la lezione di pozioni e avevamo un'ora di buca prima di andare a divinazione, che sarebbe stata l'ultima lezione di quel giorno. James fece la sua entrata poco dopo e si avvicinò a me.
"Remmy ascolta.."
"C-come mi hai chiamato scusa?" Dissi io leggermente scioccato da quel nome.
"Remmy! Perché?"
"È disgustoso, sembri il mio fidanzatino"
"Dai Remmy, non dire che non ti piacerebbe?!" Disse lui tra le risate
"Rivoltante" mi limitai a dire facendo finta di vomitare.
"In ogni caso, volevo dirti che dopo Divinazione Sir ti aspetta nella stanza delle necessità"
"E perché non me lo ha detto lui?"
"Beh perché lui non viene a divinazione già da qualche anno e non penso aveva intenzione di ritornare in sala comune."
"Guardate, guai a voi se è uno scherzo, questa volta sarete entrambi ad essere ignorati da me"
"Io non sono in vena di scherzi per oggi, voglio solo dedicarmi alla mia dama" disse il moro sedendosi a peso morto vicino a Lily che, molto probabilmente infastidita, si alzò e mi fece cenno di andare con lei. Uscimmo dalla sala comune e ci dirigemmo verso l'aula di divinazione.
"È troppo appiccicoso, lo odio" disse d'improvviso lei riferendosi a James
"Lo ami" dissi io con nonchalance
"Scusa cosa hai detto?"
"Che lo ami. È palese"
"Scusa ma tu da che parte stai?"
"Non sto da nessuna parte, dico solamente la verità."
"Ma non è la verità, io lo odio"
"E questo conferma il fatto che tu lo ami"
"NO!"
"Si.."
"D'accordo lo trovo carino, nulla di più. Ora sei contento?"
"A dir la verità si." Dissi io con un sorriso soddisfatto sul volto.
"Tu non dirlo a nessuno, okey?" Io mi limitai a scrollare le spalle "tu invece?"
"Io cosa?"
"Chi ti piace?"
"N-nessuno"
"Oh non mi freghi Remmy caro"
"Ma anche tu con questo nomignolo? È odioso. Non mi piace nessuno, mettiti l'anima in pace."
"Oh fidati mio caro, io troverò la persona che ti piace. Me lo sento." Lì non ebbi il tempo di rispondere perché eravamo arrivanti davanti l'aula di divinazione dove già era iniziata la lezione. Facemmo il nostro ingresso e ci posizionammo ai tavoli in ultima fila, che nessuno occupava mai perché erano tutti incantati dal professore che spiegava.
"Quella Trelawney è una ragazzina troppo fissata. Passa le ore a predirre il futuro di tutti i ragazzi della scuola." Disse la mia amica
"Oh, lasciala viaggiare nella sua fantasia. Almeno il professore viene ammirato da qualcuno"
Quell'ora passò troppo lentamente. Alla fine di essa io e la rossa uscimmo dall'aula e ci separammo. Così mi diressi verso la stanza delle necessità e appena mi posizionai avanti, dopo aver controllato bene che non ci fosse nessun occhio curioso, apparì l'entrata. La stanza non era più come quella di qualche giorno prima, era cambiata. Ora rassomigliava più ad una camera, con tanto di letto e aveva anche 2 divanetti tapezzati di rosso. In un angolo era presente un camino acceso e Sirius era seduto proprio davanti ad esso. Quando la porta si chiuse mi avvicinai al ragazzo che ancora non si era accorto della mia presenza. Appena fui abbastanza vicino posai le mie mani sui suoi occhi e aspettai che dicesse qualcosa.
"Spero tu non sia un pazzo manicomio che ha intenzione di uccidermi" disse lui ridendo.
"Non sono un pazzo, ma non escludo la possibilità di ucciderti." Dissi io.
Scoppiammo entrambi a ridere e mi sedetti di fianco a lui.
"Allora, perché siamo qui?" Chiesi.
"Dipende, tu perché sei qui?"
"Perché James mi ha detto che volevi vedermi"
"Giusto. Volevo parlarti a proposito di una cosa" io feci cenno di continuare "aspetta, prima brindiamo.." disse lui alzandosi e recandosi ad un tavolo di fianco a noi che non avevo notato prima. Prese una bottiglia di quello che sembrava del whisky incendiario e lo versò in due bicchieri per poi darmene uno a me.
"E a cosa brindiamo esattamente?"
"A nulla. A tutto. Magari al fatto che abbiamo fatto pace." Io mi limitai a sorridere. "Allora, cosa vuoi dirmi?" Dissi io iniziando a bere un po' di quel liquido trasparente.
"Remus ascolta c'è una cosa che non sai.."
Cercavo di ascoltare ma all'improvviso mi colpì un fitto mal di testa e iniziai a vedere sfocato. Sirius se ne accorse e mi chiese che avevo. Ma non riuscivo a parlare, sentivo la voce del bruno in lontananza ormai.
Quando mi svegliai ero in infermeria. Appena aprii gli occhi vedevo tutto buio questo perché avevo uno straccio bagnato posato sugli occhi. Me lo tolsi ed era ugualmente tutto buio ma questa volta perchè le luci erano spente. Notai in ogni caso una presenza vicino al mio letto con la testa bassa e avrei giurato di sentire che piangeva. Quella sagoma l'avrei riconosciuta tra mille. Era Sirius. Tentai di chiamarlo ma senza risultati perché non riuscivo a parlare, non avevo neanche un filo di voce, così gli poggiai una mano sulla gamba e lui a quel tocco alzò lentamente la testa.
"Remus, sei sveglio?!" Io continuavo a non avere voce così allungai leggermente il braccio sul comodino di fianco al mio letto e accesi una lampada.
"Come stai?" Mi chiese lui. Io tentai di parlare una seconda volta ma nulla. Sirius fortunatamente capì.
"Oh, giusto. Madama Chips ha detto che uno degli effetti collaterali dell'incantesimo sarebbe stata la perdita momentanea della voce." Disse lui ancora con la voce spezzata dalle lacrime. Io gli misi una mano sulla guancia e cominciai ad accarezzarla, lui riprese a piangere.
"Remus quel whisky ti stava per uccidere, capisci? Però ti giuro, te lo giuro, io non c'entro nulla. Lo sai vero?" Io annuii facendogli capire che non gli avrei mai dato la colpa. Poi con la mano gli feci cenno di sdraiarsi accanto a me e una volta che si fu posizionato presi ad accarezzargli i capelli. Non sembrava gli desse fastidio perché non si oppose ma anzi spostò anche la testa fino a farla appoggiare sul mio petto. Ero sicuro che era capace di sentire i battiti del mio cuore che sicuramente stavano tradendo la mia apparente tranquillità. Sirius mi rendeva nervoso e soprattutto se era così vicino. A quella vicinananza l'unica cosa che volevo fare era baciarlo ma questo lui non lo avrebbe mai saputo. I miei pensieri furono interrotti dalla sua voce.
"Comunque hai presente che prima ti dovevo dire una cosa?" Disse guardandomi negli occhi e io annuii "ecco.. beh.. vedi.. quello che dovevo dirti è che tu.." non terminò la frase perchè era appena entrato James, seguito a ruota da Lily e Marlene.
"Come stai Rem?" Disse con aria preoccupata James.
"Che è successo?" Disse invece Lily. La terza a parlare fu Marlene che però non chiese nulla a me.
"Sirius tutto bene?"
Sirius a quella domanda si alzò dal letto e io fulminai con lo sguardo Marlene. Il ragazzo se ne accorse perché iniziò a ridere.
"Marlene, io sto bene." Disse poi.
"Oh, abbiamo interrotto qualcosa?" Domandò Lily guardandomi di sottecchi.
"Cosa? No.. no.. stavamo semplicemente parlando." Disse Sirius mentre io lanciai uno sguardo infuriato alla rossa.
"Per favore ragazzi. Remus vorresti spiegarci che è successo?" Sbottò James.
"James per favore calmati, non è nulla di grave. È semplicemente svenuto. Madama chips ha fatto un incantesimo per farlo riprendere ma per ora ha perso la voce e non può parlare" disse il riccio.
"Oh, d'accordo."
"Ragazzi, potreste per favore lasciarmi un po' da sola con il mio migliore amico?" Disse Lily.
"Da quando siete migliori amici voi due?" Chiese il quattr'occhi.
"Per favore Potter fatti gli affari tuoi e porta le tue chiappe fuori da qui"
"Ok ok calmati. Ragazzi andiamo" James fece cenno a Sirius e Marlene di seguirlo e mentre stavano uscendo quest'ultima si aggrappò alla vita di Sirius. Io li guardai uscire senza togliergli gli occhi di dosso.
"Cosa vuoi?" Cercai di dire ma mi uscì solo un filo di voce roca. Ma la ragazza sembrò sentire perché mi rispose.
"Ce l'ho!" Io a quella affermazione alzai un sopracciglio con aria interrogativa.
"So chi ti piace!" Ripetè lei.
E se avesse capito che mi piace Sirius come l'avrei messa? Cosa avrei detto? Nulla ovviamemte, non avevo la voce.. però come dovevo reagire. Comunque non poteva aver capito, lei infondo si stava focalizzando sulle ragazze, o almeno così pensavo.
"Ma non ti dirò il nome adesso. Aspetterò che tu ti dimetta e che abbia di nuovo la voce. Perché voglio esserne sicura. Con questo ti lascio riposare." Disse uscendo dall'infermeria senza lasciarmi replicare. Non che potessi.
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Questione di cuore||wolfstar story
RomanceTrovate il sequel "Se mi lasci ti aspetto||wolfstar story" sul mio profilo. La storia inizia al quinto anno dei malandrini.