Apro piano gli occhi e mi rendo conto di essere in macchina. Sono sul sedile posteriore, sdraiata.
Mi alzo piano.
"Buongiorno." Ammicca verso di me. Non rispondo.
Quello stronzo mi ha picchiata!
"Come stai? Forse oggi mi sono lasciato un po' andare.." Riflette, ma poi scrolla le spalle.
"Mi porti a casa?"
"Non lo so."
Ma che intenzioni ha? Seriamente?
"Dai, Harry." Mi sto arrabbiando, adesso basta.
"Mi piace quando fai così." Dice ridacchiando.
Incrocio le braccia al petto e chiudo gli occhi. Harry non dice una parola, sembra pensiero. Non riesco a guardarlo in faccia, ma è come se lo percepissi. È turbato.
Andiamo Maya, è un serial killer, che ne vuoi sapere? Mi ricorda la mia vicina.
È vero, però ora come ora ho visto solo due suoi lati. Arrabbiato o sfacciato/stronzo.
La macchina inchioda e volo in Avanti sbattendo contro il sedile.
"Ahia!". Mi lamento.
"Scendi." Ordina.
Non mi ero nememno accorta che fossimo tornati in città.
Apro la portiera, provo a mettere il piede per terra ma brucia. Prendo un respiro e metto anche l'altro piede.
Devo zoppicare.
"Devo portarti in braccia, amore?" Ammicca verso di me.
"No." Mi affretto a rispondere.
"Chiama qualche tuo amichetto, mi servi ancora." Esce dalla sua postazione e si avvicina al mio corpo. Per un momento mi passano tutti i flash del tutto il male che mi ha fatto. Tremo, ma cerco di rimanere sicura di me.
"Ci rivedremo." Mi sussurra all'orecchio facendomi tremare dalla paura.
"E non riprovare a fare quello che hai fatto oggi? Intesi?" Dice lasciandomi un bacio sul collo.
"Okay." Balbetto.
"Perfetto." Sorride e sento le sue labbra posarsi sulle mie. Mi tiro indietro ma le sue mani mi tengono attaccate lì. Stringo gli occhi e dopo pochi secondi si allontana senza nemmeno guardarmi e chiude la portiera sfrecciando sull'asfalto.
Perché mi deve baciare? Non mi vuole morta?
Chiamo Liam e gli chiedo di venirmi a prendere.
"Devo farti un avvertimento, ho avuto una brutta giornata ma ti chiedo per favore di non fare domande, okay?" Sospiro e attendo la sua risposta.
Mi viene a prendere, è abbastanza preoccupato ma rispetta la mia decisione. Mi porta a casa e mi mette sul letto.
È stata una giornata terribile, ma come è possibile che si diverta così?
Liam fa un buon tè e me lo sporge
"Hai voglia di stare un po' insieme?" Annuisce e sorride di poco.
"Vado a preparare qualcosa da mangiare, te vuoi qualcosa?"
Annuisco e lo ringrazio. È molto dolce.
Accendo la televisione, c'è il telegiornale. Non lo guardo spesso, ma comunque penso che sia utile conoscere cosa succede attorno.
"...le ricerche sono ancora aperte, il serial killer è ancora per le strade e continua a mietere vittime. Sono tutti parenti di qualche ufficiale, quindi raccomando la massima attenzione a tutte le persone. State lontani da luoghi bui, pericolosi, evitare di girare di notte da soli.. è pericoloso e probabilmente è affetto da schizofrenia." Rimango immobile ascoltando quelle parole.
Lui viene da me ogni volta che può, come è possibile che non riescano a trovarlo? Come fa ad uccidere tutti? E specialmente, perché non mi ha ancora uccisa? Sono felice, ma perché non lo fa ancora?
Che ha in mente?
"Ecco." La porta si apre e vedo Liam portare un vassoio con due toast.
"Ti ringrazio tanto."
Viene vicino a me nel letto e passiamo tutta la giornata a scherzare, a ridere, a divertirci.
"Comunque - dice prendendo una manciata di popcorn - la mia ragazza si comporta in modo strano ultimamente." Annuisco attenta e ascolto.
"È una donna bellissima e mi dà fastidio che abbia sempre qualcuno che ci voglia provare, dovresti vedere. È circondata da ragazzi ogni volta." Sbuffa esasperato. Accenno un flebile sorriso, lui è innamorato di lei. È felice con lei. È l'unica cosa che conta.
"Liam, se ti fidi... può anche stare con venti ragazzi, ma amerà sempre te." Ammetto. Per quanto la odi, è giusto così. Io sono sua amica, non andrò mai ad intralciarlo.
"Hai ragione..mi sono comportato da stupido."
"Ma lo sei già." Scherzo.
"Stronza." Dice facendomi il solletico.
"Mayaa." Urla mio padre e Liam sobbalza.
"Io vado, ciao Maya." Mi bacia la guancia e scende di sotto. Sento mio padre parlare un po' con Liam, poi sale le scale e apre la porta.
"Tu non uscirai più." Dice infuriato.
La mia faccia confusa lo fa sospirare
"Ascolta, c'è questo serial killer, il telegiornale ha addolcito la pillola per evitare di fare terrorismo mediatico, ma lui ti sta cercando -rabbrividisco a quelle parole - lui ti vuole uccidere Maya." Tremo leggermente, ma cerco di mostrami forte.
"Io... vorrei trovarlo, ma è impossibile. Non si capisce mai, non lascia nememno una traccia. Nemmeno una. È così meticoloso." Si strofina gli occhi dalla stanchezza e il mio cuore si spezza.
"Devi andare da tua madre." Prosegue guardandomi negli occhi.
"Ma papà." Mi zittisce.
"È per il tuo bene, non posso accettare compromessi." Mi lascia un bacio sulla fronte e scende di sotto. Probabilmente sarà ora di cena, tra poco.
Mia mamma è in un altro stato, voglio andarmene ma Harry mi seguirà. E se scoprisse la mia fuga molto probabilmente farebbe qualcosa a Liam, non posso permetterglielo.
Mi alzo dal letto, la caviglia mi fa ancora un po' male, ma molto meno.
Devo pensare.
Apro l'acqua della vasca, immergo una bomba di sapone e cerco di rendere il bagno il posto più confortevole in assoluto. Accendo le candele, dal telefono imposto una musica rilassante, spengo la luce principale e lascio la luce più piccola per rendere l'atmosfera tranquilla. Mi spoglio e quando entro in vasca il calore mi attraversa facendomi chiudere gli occhi.
"Oh sì."
Il profumo di vaniglia mi pervade le narici e sento tutto il mio stress dissolversi quasi completamente.
Vorrei vivere qui dentro. Vorrei che non fosse mai successo nulla, perché a me? Che cosa ho fatto di male? Liam non mi ha fatto domande ma sono certa che prima o poi capirà qualcosa. Inoltre mi sento tanto sola, non ho nessuna amica femmina, l'unico amico stretto è Liam, invece Zayn è più un conoscente. Sospiro, che vita di merda.
"Tesoro perché piangi?" Sobbalzo e cerco di scrutare il suo voto, dov'è il bastardo.
"Non mi puoi vedere, tranquilla. Non agitarti." Guardo verso la finestra, deve essere in giardino.
Ma come è possibile.
"Ci rivedremo presto Maya." A quelle parole non posso fare a meno che sentirmi impaurita, ma anche alterata. Adesso non posso nemmeno fare un bagno in pace? Sbuffo ed esco dalla vasca, vado in camera e dopo scendo di sotto a mangiare.
"Papà?" Lo chiamo e non risponde. Inizio ad andare in panico e lo cerco per tutta la casa fino a quando non lo trovo nella sua stanza, completamente addormentato.
Dedico di cucinare io per lui, gli faccio una pastina con un brodo vegetale caldo e come secondo una fettina di pollo.
"Ma come sei dolce.." Delle mani mi circondano i fianchi, provo ad urlare ma la sua mano mi copre la bocca e il naso.
"Tuo padre perde proprio il suo tempo, non riuscirà mai a trovarmi." Bisbiglia nel mio orecchio.
Non provo nememno più paura, ormai ci sono abituata. Devo essere razionale. Mentre lui è intento a lasciarmi degli sporchi baci sul collo, io prendo un coltello che è sulla mensola e lo pugnalo.
Almeno così doveva andare, ma purtroppo la mia velocità è troppo poca rispetto ai suoi riflessi.
"Non ci pensare, sai che sarò io a farlo." Mi sfila il coltello dalla mano e me lo punta alla gola.
"Potrei mettere fine a tutti oggi." Riflette.
I miei occhi si stanno riempiendo di lacrime, il mio cuore sta per uscirmi dal petto e la mia bocca è ancora tappata.
"Magari potrei sfogarmi direttamente su tuo padre che ne dici?" No. Mio padre no. Ha già sofferto abbastanza, non voglio che gli accada niente.
"Chi tace acconsente." Ridacchia, prima di spingere di più il coltello vicino al collo.
"Basta." Cerco di dire, ma non penso che abbia capito. Porta il coltello sotto la maglietta: ti prego no.
Inizio a piangere, ma a lui non importa, a lui piace quando lo faccio.
Sento la sua presa su di me aumentare e so che tra poco mi trafiggerà con quel coltello.
"Buonanotte Maya." Urlo dal dolore quando il suo coltello mi penetra la pancia.
Mi lascia cadere a terra e subito si forma una pozza di sangue intorno al mio corpo.
"Tuo padre non verrà, non sta dormendo, gli ho somministrato delle droghe pesanti. Non si sveglierebbe nemmeno con una bomba adesso."
"Sei uno stronzo." Sputo dolorante.
"Oh.." si abbassa alla mia altezza.
Sto morendo, sto letteralmente morendo, da sola. Con uno psicopatico che mi sta fissando.
"Te l'ho detto fin dal primo giorno, tesoro, tu fai parte del piano." Mi guarda, come se stesse guardando una partita di football. La mia vista inizia ad annebbiarsi, sento il mio corpo quasi prosciugarsi.
Mentre singhiozzo, piango, insulto, mi maledico penso alla mia vita. La mia vita si sta spegnendo all'ombra dei 18 anni. Ed io? Non ho concluso niente. La mia vita è stata totalmente inutile, se non ci fossi stata non sarebbe cambiato niente a nessuno. Non ho realizzato niente.Sono inutile.
Con questi pensieri il mio corpo mi abbandona e subito dopo sento la morte venirmi a prendere.
Spazio autrice
Ho scritto anche altre storie, magari vi possono interessare. Questa è l'unica a tema thriller:
•ask
•just Brother?
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revenge // Harry styles
Random"Sei un mostro lasciami" mi urla e mi incazzo. Le prendo il collo e lo stringo "h-harry" "Avanti che ti costa uccidila non vedi che ti ha insultato" mi urla. "Sta zitto basta!" Lascio il collo della ragazza e me ne vado. "Sei un coglione.," "Basta...