Il momento più buoio

15 1 2
                                    

Deglutisco con forza. Quei cosi non dovevano prendermi, a casa ho mia sorella che mi attende.
Sbircio ancora, fuori dalla finestra del supermercato sperando che quei mostri se me siano andati ma purtroppo così non è. Erano ancora la, armati con bastoni, spranghe di ferro e uno con un grossa mazza che teneva con due mani... E io ho a malapena un coltello da cucina dietro.
Continuava a guardare quei mostri, che si girano intorno alla ricerca di cibo. Li ha visti pochi giorni fa, dopo aver messo a dormire la propria sorella, catturare e uccidere un umano per mangiarlo. A quanto pare, la penuria di cibo, li ha costretti a iniziare a nutrirsi anche di noi umani... Non gli bastava trasformarci in esseri mostruosi ora dobbiamo anche avere paura che ci mangino.
Sospiro e penso a ciò che successe tempo fa quando i militari scapparono da qui dopo il crollo del fronte, chiudendo della gente in dei villaggi sicuri e lasciando il resto delle persone a morire o a ingrossare le file dell'orda di turno... E prima ancora questa dannata malattia che colpisce le persone e le fa diventare delle creature ancora umane ma con un aggressività talmente elevata da uccidere qualsiasi cosa non sia come loro... Se va bene. Se no ti torturano, mangiano o sfruttano per... Bhe lasciamo stare.
Ora però non ci devo pensare, devo trovare un modo per uscire di qui sano e salvo... Continuo a osservarmi intorno sperando o di trovare un posto coperto, che finisce possibilmente lontano da loro, o che loro se ne vadano di qui.
Mentre mi guardo intorno muovendomi verso l'uscita non li perdo d'occhio un secondo. Per sbaglio colpisco una bottiglia abbandonata li che rotola lontano facendo un rumore infernale. Mi blocco improvvisamente, paralizzato dalla paura. Avevo gli occhi puntati fuori e non mi ero minimamente preoccupato di ciò che avevo tra i piedi... E ora, quei cosi, sono tutti girati verso di me... E sorridono, come se avessero trovato un bel maialino. Sono in sei, grossi, cattivi, e armati.  La mia fine è questa? Morire in un cazzo di supermercato? Aveva solo 15 anni non voleva morire.
Non voleva morire, non voleva perdere tutto ciò che gli era rimasto... E se muoio chi bada a mia sorella? Mi alzo e estraggo il coltello che tengo legato alla cintura mentre cerco un modo per venirne fuori...
E in quel momento... In meno di un secondo... La mia paura divenne stupore. Una freccia si era appena piantata nella testa di uno di quei mostri, quello più vicino a lui. È in quel momento che tutto si compi. Altri due mostri vennero colpiti dalle frecce in piena testa mentre da dietro le macchine escono dei ragazzi armati con accette e pugnali. Il primo mostro, più vicino degli altri, cerca di difendersi con la propria spranga ma prima che possa girarsi a colpire un ragazzo è già arrivato vicino a lui e affonda la lama nel suo fianco impedendogli il movimento. Un altro ragazzo sopraggiunge e gli taglia la gola prima ancora che possa urlare.
Il secondo a morire è quello più lontano, che cerca subito di scappare ma un accetta lanciata da un ragazzo gli si pianta nella schiena uccidendolo. Il terzo e ultimo rimasto è il più grosso armato con quella enorme mazza a due mani.
I ragazzi gli stanno tutti lontani meno uno che si avvicina... È vestito come tutti, maschera da softair con un velo dove ci sono i buchi per impedire al sangue gli colpisca la pelle, pettorale di cuoio con sotto una maglia a maniche lunghe. Le spalline sporgono di poco e coprono interamanete le spalle mentre le braccia sono protette solo esternamente e mentre il gomito è lasciato libero. Sulle mani ha dei guanti con polsiere collegati agli avanbracci. I pantaloni erano fatti con delle pelliccie mentre le scarpe erano fatte in cuoio. Li, in mezzo a tutti, era uguale agli altri... Se non fosse per il katana legata alla cintola che vidi benissimo. Noto inoltre, mentre lo osservo con un misto tra l'allibito e l'ammirato, che sul braccio che non estrae la spada ha un piccolo scudo a V, esce a malapena dall' avambraccio.
Il mostro ruggi al cielo, preparandosi al combattimento mentre il ragazzo estraeva il katana e lo impugnava con entrambe le mani. Quell'essere lo superava di una testa abbondante ma lui non si scompone... lo ammiro per questo mentre osservo i suoi movimenti mente sposta la lama da davanti a lui al suo lato con la punta verso il basso... Il mostro, fiutando l'aria di duello attacco a testa bassa, con la mazza alzata verso il cielo pronta a colpire ma il suo avversario fu piu rapido. Scarto di lato e insieme al movimento di gambe mosse la spada in modo che colpisse il fianco  attraversandolo da parte a parte. Esulto vedendo questa mossa, aveva costretto il suo avversario a caricare quando voleva lui sapendo benissimo che la mazza sarebbe stata pesante da manovrare lasciandogli largo spazio di manovra.
Il mostro allora si girò grugendo e tenendosi il fianco sanguinante. Fa un altro ruggito al cielo per attirare il suo avversario che era di schiena... Poi tacque. Non capendo cosa fosse successo guardai meglio verso quella creatura e vidi una lama uscirgli dalla gola. Il duello era finito, uno di quei ragazzi gli era arrivato da dietro e lo aveva pugnalato.
Allora capì... Ecco perché nessuno si era avvicinato prima, sarebbe stato troppo pericoloso! Il ragazzo si era avvicinato per fare da esca e ferirlo mentre gli altri aspettavano per dargli il colpo di grazia appena si fosse esposto troppo! Sbalordito continuo a guardarli tutti felicissimo. Il ragazzo armato di katana si avvicina a me e mi osserva "sei stato morso o sei entrato in contatto con il loro sangue?" Mi chiede. Io scuoto la testa con vigore e il ragazzo mi fa un altra domanda "sei solo o ti aspettano altri?" Rispondi subito, con la paura che mi fa ancora tremare un po' la voce "c'è mia sorella poco lontano da qui..." Il ragazzo annuisce e lo guarda "se vuoi vivere al sicuro prendi tua sorella e dirigiti all'ospedale, ci sono alcuni miei uomini. Ti porteremo al sicuro" fatto ciò se ne andò e io con lui sorridendo... Dopo mesi di paura, nel momento più buio, il destino mi aveva sorriso.

Racconti di un' apocalisseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora