Joe , si era appena svegliato nella sua nuova camera d'appartamento che aveva affittato pochi giorni prima , si trattava di un'offerta che non poteva rifiutare , di fretta e furia organizzò il trasloco senza dimenticarsi di cosa alcuna, traferì tutto l'occorrente necessario dalla sua vecchia casa distante dalla città al nuovo appartamento . Era una camera confortevole ma vuota , che senza alcun indugio da parte del nostro eroe venne presto riempita dalle vecchie cianfrusaglie a lui care . Oggi appena si svegliò si rese conto che grazie al sogno da lui avuto poc'anzi trovò la soluzione ad una di quelle domande a di cui aveva speso molto tempo a trovare una risposta ma che fino ad oggi non ne aveva trovato alcuna . Per Joe il linguaggio e le parole erano importanti , ma non così tanto da capire che alla fine indipendentemente dal contesto si finisce sempre a parlare di parole. Al risveglio infatti penso subitò a sua madre in quei momenti, così distanti dal quella stanza in cui si trovava , egli rinvigoriva i ricordi tramite immagini , parole perchè egli aveva l'abitudine di preferire queste ultime a tutto il resto . Si immaginava che data tutta la foga con cui aveva cercato la proiezione della madre nelle diverse amanti che aveva avuto fin a quel momento , ci doveva essere per forza qualcosa dietro a quelle azioni , che lo spingeva tutte le volte ad amare e a rinnovare il suo amore per qualunque donna avesse avuto forse la fortuna , forse la disgrazia di conoscerlo e quindi di innamorarsi di lui . A joe non importava che esistesse Dio , a lui bastava che esistessero dei e angeli. Il sogno appena fatto però gli diede un fortunato spunto per capire che cosa spingesse quella forte passione , questa risposta però , non veniva da da alcuna parola bensì si limitava a rammendare l'immagine che fino al suo risveglio , senza dissolversi gli era rimasta in mente . Egli vedeva , in quell'immagine una donna , indefinita a lui , ma che posando il volto davanti al suo , parlava , diceva qualcosa , ma senza produrre alcun suono , questo stupì molto il giovane Joe che trovò in quel silenzio proprio la risposta che cercava. Contento si diresse verso la cucina per fare colazione . Jow amava la colazione , la considerava il pasto più importante della giornata , la considerava una routine ineluttabile , e così , ogni giorno eseguiva sempre a stessa serie di movimenti , con una grazia che , consentiva al nostro eroe di provare una docile calma , che perdurava almeno fin quando il rito della colazione non aveva fine . Mentre gustava la solita tazza di caffè-latte si accorse guardando fuori dalla finestra che il mondo quella mattina era illuminato di un candore insolito in quelle giornate plumbee autunnali di cui ormai Joe aveva fatto l'abitudine , era una bella giornata di quelle che non si vedevano spesso , il cielo era azzurro cangiante , vi erano poche nuvole , l'aria era fresca e salubre . Gli venne voglia di fumare una sigaretta quindi con pochi , semplici gesti ne girò una , decise di fumarla in balcone e così fu. In quel momento pensò di come indifferente fosse l'odine supremo e di come se magari avesse preso la giusta strada in passato sarebbe potuto diventare un bravo scienziato , questi pensieri alquanto dubbiosi trovarono la loro fine nel momento in cui si ricordò di come tutte le strade abbiano lo stesso profondo significato e pensò anche che si voleva un gran bene , nonostante tutto . Assodato questo , decise di uscire a fare una passeggiata , magari avrebbe anche potuto pranzare fuori se ne avesse voluto voglia . Uscendo dalla porta principale decise di andare nel parco a pochi passi da casa sua , parco abbastanza grande e verde che aveva l'abitudine di visitare ogni volta che decideva che quella , sarebbe stata una grande bella giornata . Appena entrato si accorse di un grosso stormo di piccioni , che approfittando del caldo irradiato dal sole di quel giorno , stavano appollaiati sul verde prato scaldandosi , apportando calore ai propri organi vitali , rilassandosi sempre che dei piccioni siano in grado di capirne il significato . Decise di avvicinarsi per guardarli meglio , e facendolo , notò di un dettaglio che creò sgomento in lui . Vi era un piccione , un solo piccione che diversamente dagli altri suoi compagni grigi era completamente marrone , Joe trovò peculiare quel dettaglio forse casuale che aveva appena colto , subito pensò ad una frase che potesse racchiudere quell'immagine , di cui potesse ricordarsi in caso un giorno fosse diventato cieco. "Vanity is fair" . Questo fu quello che egli pensò , e subito dopo averlo pensato decise che ne aveva abbastanza di quel parco e andò via . Passeggiando con aria altera sulla strada che portava al centro , si accorse che aveva fame , e di come anche se presto si sarebbe incamminato verso la bottega di un vecchio amico per pranzare , Joe teneva molto ai suoi amici , di dottrina epicurea pensava che fossero una cosa inestimabile , quindi se poteva soddisfare un bisogno primario contemporaneamente ad uno dello spirito egli lo avrebbe senz'altro fatto . Il sole continuava a scaldare il mondo con la sua inconfondibile luce primordiale il protagonista del racconto conservava un passo svelto ma accorto a non consumare troppe energie nel farlo , poco tempo dopo aver lasciato il parco raggiunse il locale d'arrivo . Appena entrato vide il suo vecchio amico che salutò , Joe ara una persona molto empatica che non aveva alcun problema nel portare avanti una qualsiasi discussione sui più svariati argomenti , la coscienza sulle parole gli dava la capacità di andare oltre il linguaggio , coglieva le emozioni delle persone che parlavano con lui indipendentemente dalle parole che usavano , era una questione di istinto . Appena salutato però si fermò rigido accorgendosi dello scorrere inesorabile del temp , a cui Jow non aveva mai dato troppa importanza ma di come quello stesso scorrere aveva ora reso impossibile a per il nostro eroe trovare le parole giuste e vere per iniziare a parlare con il suo vecchio amico , egli aveva bisogno della giustizia , e della verità tanto quanto avesse bisogno dell'aria per respirare , non avrebbe mai sostituito le parole giuste e vere che sempre doveva dire con delle parole false e inutili , per questo motivo dopo aver salutato l'amico di vecchia data egli rimase in silenzio immobile davanti a lui . Con una scusa inventata sul momento ne prese il commiato e temporaneamente si allontanò da lui per ordinare qualcosa per pranzo . Joe era scosso mai si era trovato in una situazione del genere in cui non trovava le parole per qualcuno o qualcosa , ma c'è sempre una prima volta e Joe aveva trovato la conferma di questo assioma nella rigidità e nel silenzio di poco prima . Pensò che aveva bisogno di tempo ed era contento di sapere che l'avrebbe trovato proprio ordinando qualcosa da mangiare , dopo tutto aveva anche fame . Mentre ordinava da mangiare scosso , i minuti che scorrevano sembravano dilatarsi , gli sembrava di avere più tempo e quindi riuscì a tranquillizzarsi . Una volta ordinato, mangiò con calma e raggiunse nuovamente l'amico a pochi passi da lui ma su un altro tavolo ma senza aver trovato ancora le parole giuste per iniziare a parlargli . Fortunatamente quella di quel giorno era una bella giornata , e essendo Joe una persona fortunata fu il suo saggio amico ad iniziare a parlargli per primo . Parlò di come il tempo fosse una di quelle cose , come la morte , su cui gli esseri umani non avessero alcun potere e di come potessero solo subirlo , Joe sollevato dalle parole dell'amico subito superò il blocco che lo aveva portato al silenzio fino a quel momento e subito tutto tornò come prima , trovò le parole per congedarsi salutando calorosamente quel saggio vecchio amico che non vedeva da tanto e andò via . Tonando a casa pensò che quella di quel giorno era proprio una bella giornata
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Le conseguenze dei pensieri
RandomCantami o diva dell'ira funesta che con così tanta noia si riversò in me