08. Appuntamento alla Claire Campbell (I)

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➴➴➴

𝐂𝐋𝐀𝐈𝐑𝐄


Mi trovavo sul letto, letteralmente spaparanzata.

Se mia nonna mi avesse visto in quella posizione le sarebbe venuto un infarto e i capelli le sarebbero diventati completamente bianchi, tutti in una tirata.

Avevo in dosso una maglia oversize che, se fossi stata in piedi, mi avrebbe coperto gran parte della coscia, ma essendo sdraiata e con le ginocchia flesse, scopriva gran parte della pancia.

Non ci feci tanto caso, dal momento in cui ero abbastanza presa da quello che stavo leggendo sul mio telefono.

"Ti amo"

"Sposiamoci"

"Scopami"

"Mi fai vedere i piedi?"

Erano i messaggi che mi arrivavano su Instagram a cui di solito non rispondevo, ma nell'attesa che arrivasse il momento di prepararmi, la noia mi aveva portata a quello.

"Sei solo una troia malata di soldi"

Lessi quest'ultimo messaggio e poi risi. Il ragazzo o la ragazza in questione non aveva la minima idea di quanto quel messaggio fosse lontano dalla verità.

Se io fossi stata davvero una malata di soldi, probabilmente sarei diventata la preferita di tutta la mia famiglia, ma dal momento in cui a me i soldi non interessavano granché, i Campbell riuscivano a malapena a tollerarmi.

Mi misi a pancia in giù e cominciai a digitare la risposta a "love021", un nome che, oltre al numero di follower del profilo praticamente inesistente, faceva intendere che il profilo fosse un fake.

Le mie dita scorrevano rapide sulla tastiera. Non sapevo perché io mi comportassi in quel modo, perché rispondere a quelle persone mi facesse passare la noia, perché farle indemoniare mi rendesse così felice.

Claire
Ti ringrazio per i complimenti, spero che anche tu abbia il piacere di riceverli <3 Quando ti arriveranno, scrivimi, mi piacerebbe farmi quattro risate. Baci dalla fantastica, meravigliosa e puttana malata di soldi, Claire Campbell

Feci per inviare il messaggio, quando, all'improvviso, suonò la sveglia. Mi portai una mano sul cuore per lo spavento.

Quando un'oretta prima la impostai, mi aspettavo che il tempo passasse lentamente, come era accaduto quando avevo studiato. Dopo aver zittito quel aggeggio infernale, sbuffai scocciata e mi ritrovai costretta a sedermi sul letto.

Il mio sguardo si posò immediatamente sulla valigia ancora non sfatta e studiai quello che potevo indossare.

Avevo studiato per l'intero pomeriggio e volevo ritagliarmi quell'ora scarsa per me, magari per mettere a posto la valigia, ma poi un messaggio di Edward mi ci aveva fatto ripensare.

Il giorno dopo mi sarei trasferita nel palazzo che i miei avevano acquistato, per cui disfare la valigia era solo uno spreco di tempo.

Poggiai i gomiti sulle ginocchia, continuando a fissare la valigia. Dovevo trovare qualcosa di comodo, ma anche sexy, che però non desse troppo nell'occhio. Mi grattai la gola, nel mentre che pensavo, e poi aggrottai la fronte.

Ho detto a Brandon che mangiamo fuori?

Ripercorsi la conversazione di quella mattinata, ma fui sempre più certa di non aver specificato il posto in cui saremmo andati a mangiare. Alzai le spalle. Sarebbe stato a significare che lo avrei preso alla sprovvista.

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