𝐒𝐈𝐍, 𝟒𝟓𝟎.𝟎𝟎𝟎 𝐀𝐍𝐍𝐈 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀
"Cosa fanno, quelle strane creature?"
Sin si era piegato sulle ginocchia per sporgersi in avanti e osservare con occhio critico il terribile spettacolo che gli si era parato davanti.
Vedeva rosso, credeva che quello fosse divenuto il colore predominante, e denti, affilatissimi denti bianchi che mordevano e strappavano qualsiasi cosa vi si parasse davanti.
Per il piccolo dio era così affascinante osservare con i propri occhi la potenza irreale di quelle zanne. Si era chiesto se le unghie di quegli esseri fossero altrettanto distruttive.
"Puoi dargli un nome, se vuoi. Dopotutto sei nato per essere il loro Re."
Kastà gli aveva dolcemente accarezzato la testa, osservando disgustata la scena. Un giorno, quegli esseri avrebbero assunto un po' di dignità, o almeno così sperava.
Sin aveva annuito placidamente, scontento del suo popolo. Era la prima volta che li vedeva eppure gli sembravano incredibilmente miseri e rozzi.
Avevano fame, lo capiva dal modo in cui si cibavano delle loro stesse carni. Si era chiesto se il sapore fosse piacevole contro il palato o se, invece, mandassero giù solo per disperazione.
Anche lui era affamato ma nutrirsi non era fondamentale, non per un dio per lo meno.
Più li guardava e più se ne riscopriva affascinato, quasi come se, per la prima volta in vita sua, riuscisse a capirli.Bisognava sfamarli, ma come?
Sembrava che gli esseri avessero già trovato una soluzione: uccidere i più deboli e far razzia delle loro carni. Gli organi venivano tenuti per ultimi mentre i muscoli erano i primi sulla lista perché non potevano permettere che si irrigidissero troppo.
"Li chiamerò umani."
Kastà aveva sorriso, facendo dondolare la testa da un lato all'altro. Le piaceva come suonava.
A lei era stato affidato il mondo animale con tutte le specie che esso ospitava, ne era quindi la regina. Amava il suo popolo e lo supportava, aiutandolo nello sviluppo e nella ricerca di cibo.
Gli umani non erano, non al tempo, molto diversi dagli animali. Anche loro si uccidevano a vicenda per sopravvivenza e anche loro sembravano non aver coscienza.
Sua madre aveva però detto che a Sin sarebbe toccato comandare sugli esseri più intelligenti del pianeta, quindi avrebbe dovuto aspettare per dare un giudizio.
Kastà non avrebbe interferito nella creazione del regno di suo fratello, ma l'avrebbe sicuramente tenuto d'occhio.
Dopotutto era sempre stato un bambino strano, con diletti e interessi insoliti. Riusciva a vedere un pericoloso luccichio nei suoi occhi e la cosa la spaventava.
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SIN
ParanormalSia la bellissima copertina che il banner sono stati realizzati da @Heroon_S #1 posto nella categoria HORROR, concorso Le Stelle Dell'Angolo ** "La prego, mi aiuti. Il m'a volé mes yeux!" Raven piangeva sangue mentre, presa dal panico, si aggrappava...