Ricordo una volta al liceo,
Nel corso dell'intervallo,
Tutti erano in piedi a parlare,
Io seduto al mio banco, distratto.
Disegnavo con la matita su un foglio a quadri con buchi per anelli,
Uno dei miei fumetti pazzi e ispirati,
Finchè all'improvviso,
Successe qualcosa di inaspettato.
Due braccia mi circondarono da dietro,
Una stretta dolce e tenera,
E il capo di quella persona si poggiò sul mio come un uccello sul tetto di una torre,
"Ciao, Stefano."
In quel momento non seppi che fare,
Non mi aspettavo un simile attacco alle spalle,
E così mi limitai a rispondere
Con un impercettibile mugolìo.
Dopo poco lei se ne andò,
Probabilmente stanca di aspettare o dopo aver finito le munizioni,
Ma la breccia l'aveva lasciata nei miei spessi strati di mura
E ogni tanto mi sono chiesto
Cosa sarebbe accaduto se avessi lasciato cadere il capo tra le braccia di quell'aggressore.
-16/04/2020
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Come un Cavaliere Nero
PoésieNella letteratura il cavaliere nero appare spesso come un individuo oscuro, maligno, egoista e disposto a ricorrere a qualunque mezzo pur di raggiungere i suoi scopi senza farsi scrupoli. Secondo me non è sempre così: io lo vedo come un personaggio...