𝕻𝖚𝖗𝖊 𝕾𝖔𝖚𝖑

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Mi sveglio con la luce del sole che mi colpiva il volto, sono nella mia stanza avvolta dalle coperte. Sento ancora dei dolori al fianco ma non forti come ieri, con la mano sfioro il punto che dole e sento che sono fasciata. Cerco di sollevarmi con non poche difficoltà e osservo meglio il lavoro fatto con le bende, è un lavoro di primo soccorso, non perfetto ma di sicuro preciso. Deve essere stato Sebastian, ne sono abbastanza sicura. Ripensandoci meglio ho visto che anche lui era ferito ma da quel che ricordo non erano ferite da poter guarire con un semplice bendaggio.

Con il campanello chiamo la cameriera, mentre l'aspetto mi siedo sul bordo del mio letto. Poco dopo sento bussare e do il permesso per entrare. "Lady Asteria! Si è svegliata per fortuna, ha bisogno di qualcosa? Da mangiare magari?" Chiede felice di vedermi. "No sta tranquilla non ho fame, mi potresti portarmi dell'acqua calda e delle tovaglie?" "Ma certo. Gliele porto subito." "Grazie mille." Detto questo si congeda. Le mie bende sono fin troppo sporche di sangue, evidentemente Sebastian non mi ha dato dei punti, devo assolutamente rimediare. Mi sollevo dandomi una spinta con le braccia, cerco la mia borsa dove ho tutti gli strumenti che mi servono, prendo anche la candela che ho sul comodino. Mi risiedo nel letto e accendo la candela, devo assicurarmi che l'ago sia sterilizzato e il miglior modo è bruciarlo. Sento bussare di nuovo, sarà Mayrin con l'acqua e le tovaglie. "Avanti." "Asteria, mi hanno detto che ti sei svegliata e sono venuto a controllare... che diamine stai facendo?" Sebastian mi guarda a dir poco sconcertato, devo ammettere che una donna in procinto di mettersi dei punti di sutura da sola non è una vista di tutti i giorni. "Mi ricucio, hai portato ciò che avevo chiesto?" "Si ecco, almeno fatti aiutare." Si avvicina a me e posa la bacinella d'acqua a terra, si china e bagna una delle tovaglie.

Sollevo la mia camicia da notte e lascio che ripulisca il sangue, per dare i punti ho bisogno di avere tutto pulito. E' la prima volta che lo vedo senza i guanti, ha uno strano simbolo sul dorso della mano. Per ora non faccio domande, ho delle priorità. Quando la ferita è pulita inizio a dare il primo punto, fa male ma dopotutto in questo tempo non esiste nessuna anestesia. Sebastian mi dà qualcosa da mordere, per scaricare la tensione, penso sia una delle tovaglie. Le mani mi tremano ma devo continuare. "Lascia fare a me, ho visto la tua tecnica posso riprodurla." Ci penso un attimo, ci sono molte cose che mi ha tenuto nascoste e presto mi dovrà dare delle risposte chiare, nonostante questo non posso che fidarmi di lui. Gli passo l'ago. Mentre mi ricuce lo indico per attirare la sua attenzione. "Io? Cosa?" Gli indico la spalla. "Ah capisco. Anche in questi casi non fai che preoccuparti per gli altri, non so se ritenerlo un punto forte o una debolezza. Comunque sto bene." Mi dà l'ultimo punto, mi posso finalmente levare la tovaglia dalla bocca. "No che non stai bene, fatti controllare. Sono abbastanza sicura che le tue ferite fossero più gravi delle mie, muoviti e siediti qui con me." "Ho detto che sto bene, guarisco molto più velocemente degli umani." "Degli umani? Cosa? Fai come ho detto! Mentre ti controllo mi devi dare delle spiegazioni." "Suppongo sia inutile nascondertelo dopo gli avvenimenti di ieri." Detto questo leva la giacca e il panciotto poi si siede accanto a me e inizia a sbottonare la camicia.

"Perché quel pazzo ti ha definito un demone? e soprattutto, perché sei vivo? Con le ferite che ti ho visto ieri non dovresti essere qui." Parto in quarta, ho aspettato fin troppo. "Perché è così, io sono un demone, e quel pazzo come dici tu è un dio della morte." "No aspetta cosa?" "Questa ne è la prova." Si abbassa la camicia e mi fa vedere quella che un tempo era una ferita mortale, adesso è solo un segno rosso. "Normalmente a questo punto non avrei neanche tracce di una ferita, ma quelle inferte da un dio della morte sono efficaci anche per me." Passo leggermente la mano dalla spalla al petto di Sebastian, non credo a quel che sento. Eppure ho la prova qui letteralmente sotto mano, sono sicura di quello che ho visto ieri ma sono anche sicura di quello che sto vedendo ora. Non so che dire, ho solo altre domande in testa? "Quindi e tutto vero? Paradiso, inferno... Ho sempre pensato fossero storie inventate. E Dio invece? Suppongo anche lui sia vero no?" Sebastian sorride alla mia curiosità. "E' tutto vero, anche se persino noi abbiamo il dubbio che Dio esista davvero, nemmeno gli angeli l'hanno mai visto." "Mi fa piacere sapere che non sono l'unica ad avere dubbi."

𝕺𝖓𝖊 𝖍𝖊𝖑𝖑 𝖔𝖋 𝖆 𝕯𝖗𝖊𝖆𝖒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora