𝕭𝖚𝖗𝖓𝖎𝖓𝖌 𝕻𝖆𝖘𝖙

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Siamo tutti alla magione. Ciel si è ripreso ma è tornato subito a lavoro, non ascolta mai. Siamo riusciti a scoprire a chi appartiene il sigillo, a quanto pare Ciel lo aveva incontrato quando era solo un bambino. Non mi ha dato altre informazioni, mi ha detto solo che domani sera andremo alla sua villa per incriminarlo. Devo venire per forza se i bambini sono feriti. Non mi ha detto altro, è sempre stato riservato ma per non dirmi più evidentemente la cosa riguarda il suo passato. Evito di fare domande. E 'sera e tutti dormono, quasi tutti.

"Mi sembrava troppo silenzioso." Sebastian entra nella cucina, mi ero seduta a bere un tè alla lavanda. Gli sorrido e poi mi concentro di nuovo nei miei pensieri. "Ria? Che hai? Sei strana e come se non bastasse non è vino quello nella tazza." Bash mi guarda preoccupato, posa il vassoio e si mette accanto a me. Appoggio la testa sulla sua spalla. "Mi sento così stanca ..." "Forse perché non dormi a sufficienza." Mi dice con strafottenza. "No, sto proprio male. Riconosco la carenza di sonno ormai." "Sarebbe meglio che tu vada a letto in ogni caso, domani ti serviranno molte energie. Avanti ti accompagno." Si alza e mi porge la mano. Io accetto volentieri e ci dirigiamo nella mia camera. "Devi smetterla." Mi dice improvvisamente, il suo tono di voce tradisce un certo nervosismo, pure la sua mascella è piuttosto contratta. "Ti preoccupi sempre per gli altri ma quando hai bisogno di aiuto non parli mai, ti tieni tutto dentro." "Non voglio dare altri problemi." "Sciocchezze! Mi fai infuriare quando fai così. Gli umani non si meritano tutto questo tuo interesse. Non ti meritano." "Ti ricordo che anche io sono umana." "Già ... purtroppo." "Se sono così sgradevole bastava dirlo prima!" "Non intendevo questo. Sei umana, di conseguenza ti ammalerai, invecchierai e morirai infine. Il pensiero mi fa infuriare. Onestamente non so neanche perché. So sono che con te non ho bisogno di fingere." "Grazie per avermelo ricordato ... però non ti devi preoccupare. Non so cosa c'è effettivamente dopo la morte, non sono esattamente un tipo religioso. Ma piuttosto che avere il dubbio ... preferirei che tu avessi la mia anima. "Sebastian si ferma di colpo." Hai idea di quello che hai detto? "Mi dice furioso." paradiso o all'inferno, non so nemmeno se ci sono davvero. Con te mi sento al sicuro, voglio sentirmi così anche quando morirò. "Il viso di Sebastian si fa più triste e riprende a camminare. Io lo seguo. 

"Non potrei mai." "Mh?" Mi giro curiosa verso di lui. "Non mi sono mai fatto scrupoli a prendere un'anima, ma la tua non posso. Solo a pensarci mi fa male il petto. Non mi chiedere cosa significhi, non ne ho idea. Ho iniziato a provare queste nuove sensazioni solo da poco. Non ne avevo anche solo idea di poter provare tutto questo e adesso, non riesco ad immaginare come sarebbe senza. " Non credevo che Sebastian potesse provare tali sentimenti verso di me. Alla fine siamo arrivati ​​alla porta della mia camera. "Bash." Lo chiamo prima che se ne vada. Lui si gira. "Fammi vedere." Chiedo con tono supplicante. Sebastian capisce subito cosa intendo. Mi spinge con una velocità assurda nella mia camera e chiude la porta a chiave. Nella stanza buia, risplendono solo i suoi occhi cremisi. Mi guardano intensamente, e poi d'improvviso inizia a cambiare. Una nube nera lo avvolge. 

Chiudo gli occhi per la nebbiolina, ma quando li riapro trovo quei bellissimi occhi a guardarmi. Non sono cambiati affatto, però non posso dire lo stesso per il resto del suo corpo. E 'alto, molto alto, oserei dire 2 metri. La sua pelle è grigiastra, non posso fare a meno di toccare il suo viso. I suoi zigomi sono alti e il suo naso all'insù. I suoi capelli sono un po 'più lunghi e mossi, sono sbarazzini esattamente come sempre. Ha due corna tortuose verso l'alto, lo fanno sembrare ancora più alto. La mia mano scende per il suo collo fino ad arrivare al petto. Arrossisco fino al midollo, mi rendo conto solo ora che anche i suoi vestiti sono cambiati, non sembrano esattamente vestiti, è come un liquido nero che lo avvolge. Il petto è nudo e le braccia sono coperte dalla spalla in giù al polso. Dalla vita in giù è anche coperta. Sbaglio o quelli sono tacchi a spillo? Di classe il demone. Prendo la sua mano, ha degli artigli molto lunghi, sono fatti per strappare la carne. La nebbia ha iniziato ad avvolgere anche me, mi spinge sempre più vicino a Sebastian. Ride, una risata profonda ma sincera. "Gli umani di solito preferiscono scappare, tu invece hai uno sguardo ancora più curioso." Anche la sua voce è diversa, è come se numerose voci parlassero insieme. Ormai sono praticamente attaccato a lui, mi cinge i fianchi, senza stringere troppo come se se avesse paura di rompermi. Porto di nuovo la mano sul suo viso e non posso fare a meno di accarezzargli le labbra. "Sebastian ..." "No, chiamami Seth." "Seth?" "Beh il mio nome completo è difficile da pronunciare, ma se ci tieni è Suetekh." "Seth va benissimo."  

𝕺𝖓𝖊 𝖍𝖊𝖑𝖑 𝖔𝖋 𝖆 𝕯𝖗𝖊𝖆𝖒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora