𝕸𝖔𝖓𝖘𝖙𝖊𝖗𝖘 𝖆𝖗𝖊 𝖒𝖆𝖉𝖊

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Oggi è stata una giornata molto monotona, ho continuato a leggere per passare il tempo. Mi manca il continuo movimento del palazzo, avevo sempre qualcosa da fare lì. Invece qui, come ospite, anche quando chiedo se posso aiutare Sebastian declina sempre. Ciel aveva detto esplicitamente che per trovare i colpevoli dovevamo aspettare una vittima... Dannazione! Se solo avessi avuto i mezzi tecnologici del mio tempo non ci sarebbero più morti. Povere quelle prostitute, che colpa hanno dopotutto se non voler trovare di che sopravvivere? Ogni donna ha solo due scelte qui, sposare qualcuno di ricco o che almeno la possa mantenere oppure prostituirsi, una terza scelta c'è: la fame.

Da quando sono qui non faccio che pensieri depressivi, e non è di certo il clima di Londra. Ho pure una fame, qui cenano alle 18, ridicolo. Avrò perso almeno due chili, almeno a palazzo avevo la possibilità di sgattaiolare nelle cucine per prendere qualcosa, per fortuna sono simpatica al cuoco che mi copre sempre. Controllo l'orologio, sono le 23:47 ormai dormono tutti. Mi metto le mie scarpe e prendo la mia candela, devo correre assolutamente in cucina.

Penso che mi farò dei biscotti al burro, quelli che mi preparava sempre Eleanor e che mi portava sempre a lavoro, si lamentava del fatto che non facessi colazione, ed aveva anche ragione ma sono sempre concentrata sul lavoro, non trovo mai il tempo per nulla... Beh per l'alcool sì ma dopotutto non si può vivere senza. Arrivo davanti alla porta della cucina, non mi preoccupo nemmeno di controllare ci sia nessuno e faccio bene, non devo perdere tempo e soprattutto la villa è totalmente deserta a quest'ora. Accendo le candele della stanza e prendo tutto quello che serve. In teoria le lampadine sono già state inventate ma se non ricordo male i supporti sono super rumorosi, nel dubbio rimango con le candele che sono più discrete. Inizio a preparare l'impasto e senza pensarci troppo rifletto a voce alta. "Ci metto le gocce di cioccolato?" "Personalmente non credo che il cioccolato sia così indispensabile ma se è di tuo gradimento fa pure.""Cazzo Sebastian ma ti pare il modo? Che ci fai sveglio?" Mi sono spaventata tremendamente, e il maggiordomo in questione rimane un attimo sorpreso, probabilmente per il mio linguaggio così formale. "Potrei farti la stessa domanda." Beh non fa una piega.

"Stavo facendo dei biscotti, sto morendo di fame." Sebastian sorride di scherno. "Se il cibo no era di suo gradimento bastava dirlo, comunque hai messo troppo poco zucchero." "Troppo zucchero è stomachevole e poi tu limitati a cucinare come si fa nel tuo tempo io faccio alla mia maniera, in fondo sarà il conte a beccarsi un'appendicite a forza di mangiare dolci." Lui si limita a fare il finto offeso mentre io continuo a impastare. "Allora? Io ho risposto del perché sono sveglia, tu ancora no?" Gli faccio segno di sedersi e lui accetta. "Non sono una persona che dorme molto..." "Ah insonnia?" "Sì insonnia esatto, passo il tempo organizzando tutto per domani." "Per chi è il latte?" Chiedo curiosa di vedere un piattino di latte sul bancone della cucina. "Per una gattina che ogni mattina viene a farmi visita, posso solo darle del latte, il padroncino è allergico non apprezzerebbe se la prendessi con me." Quindi Sebastian è tipo da gatto interessante. "Vorrei vederla qualche volta, adoro gli animali, tranne gli insetti... li detesto."

Sebastian ride palesemente di me ma si limita ad annuire al mio desiderio di vedere la sua gattina. Nel frattempo stendo l'impasto. "Sebastian mi sai dire dove sono i bicchieri?" "Li prendo subito." Apre una mensola dietro di me e mi passa il bicchiere. "Grazie." Facciole le forme dei biscotti e li metto in una teglia per infornarli. Nel mentre che aspetto che i biscotti si cuociano sussurro a Sebastian. "Sai dov'è il vino?" Lui si gira sconcertato. "Ma di solito i biscotti non si accompagnano col latte?" Chiede. "Sì è vero ma non bevo da troppo tempo, onestamente mi serve distrarmi." "Come vuoi." Lui si alza e va verso la cantina, ritorna con una bella bottiglia di vino rosso e due calici. "Di solito il rosso va con la carne ma non sono sicuro che la cosa valga per dei biscotti." Dice scherzandoci su.

"Il rosso va benissimo, vieni prendi un bicchiere anche tu." "Mi dispiace ma questa volta declino." Lo guardo malissimo. "Eh no moretto! Adesso ti metti qui insieme a me a bere questo vino e appena sono pronti a mangiare biscotti, visto che sei qui almeno si di compagnia." All'inizio sorpreso dal mio tono, si mette a ridere e infine accetta. "Ti hanno mai detto che sei terribilmente insistente?" "Non hai idea quanto."

𝕺𝖓𝖊 𝖍𝖊𝖑𝖑 𝖔𝖋 𝖆 𝕯𝖗𝖊𝖆𝖒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora