capitolo quarantasei

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harry mi tenne occupata per il resto della serata, aiutandolo a lavare i piatti. certamente non volevo aiutarlo ma avevamo fatto sasso carta forbici per vedere se dovessi aiutarlo. era stupido ma lavare i piatti con lui era effettivamente divertente se devo dirlo.

dopo che finimmo di lavare i piatti, beh harry aveva fatto per la maggior parte, andai nel bagno e mi misi nella vasca. come sempre, harry non poteva lasciare il mio fianco quindi finii col mettersi anche lui nella vasca nonostante fosse strano com'era. non era strano, ma mi faceva sentire un po' a disagio nonostante io e harry avessimo fatto la doccia insieme prima.

"ho una domanda, piccola."

"qual è?"

"perché devo sedermi di fronte a te?" chiese. "tipo mi sento come se dovessi sedermi dietro di te. mi sento molto strano qui sopra."

"non vedo perché ti dia fastidio" dissi. "mi piace solo stare con la schiena appoggiata e inoltre, non voglio sentire mini harry che spinge contro la mia schiena perché sei già duro, harry."

"come fai a saperlo?"

"perché eri duro prima che venissi qui."

"beh non lo sarei stato se mi avessi fatto toccare la tua gattina" disse. "ricordo che te l'ho chiesto e tu hai detto no per una stupida ragione."

"e qual era la stupida ragione, harold?"

"hai detto no perché non volevo smettere di chiamare la tua inforcatura una gattina" sospirò. "non capisco perché lo odi così tanto. voglio dire io la chiamo con la parola v ma non vuoi che la chiami così. sei così strana."

"se qualcuno è strano qui, quello sei tu."

"non sono strano, tu sei strana" difese se stesso. "ma mi piace chiamare la tua inforcatura una gattina perché è quel che è. ben alla fine è come la chiamo io. dovresti sentirti fortunata ad averne una perché è sicuramente meglio dall'avere un campanello."

"un campanello, seriamente harry?"

"si, un campanello."

"immagino che quello sia il tuo pene?"

rise all'improvviso, appoggiando la sua testa sulla mia spalla. "si, piccola. cos'altro potrebbe essere?"

"oh non lo so" dissi, ridendo con lui. "non so nemmeno perché l'ho detto. stavo pensando."

"chiaramente non lo stavo facendo" disse, ridendo ancora mentre scuoteva la testa. "qualche volta penso che tu sia veramente stupida in testa, sai? ma non lo sei, sei effettivamente molto intelligente. si... non so dove voglio arrivare con questa conversazione."

"è carino quando divaghi."

"non stavo divagando, piccola."

"si."

"no" disse. "voglio dire non penso che stavo divagando... forse si perché sei veramente intelligente, piccola. tipo veramente, veramente, veramente intelligente. sono serio. sei abbastanza intelligente per essere una bionda. oh merda... scusa ti prometto che non dirò altri indovinelli sulle bionde intorno a te-"

"oh mio dio."

"che cosa?" chiese, girandosi nella vasca in modo tale che potesse guardarmi. "perché mi stai guardando in quel modo?"

"stavi divagando di nuovo."

lui arrossii, facendomi solo sorridergli. lo raggiunsi e misi le mani sulle sue spalle, mi protesi in avanti e gli diedi un bacio veloce sulle labbra prima di parlare di nuovo.

"è okay, non essere imbarazzato" dissi. "è carino quando divaghi."

"non è carino."

"okay bene, non è carino" dissi, pizzicando le sue guance. "è adorabile."

lui arrossii solo di più e ruotò gli occhi. "no non è adorabile o carino. basta pizzicare le mie guance, mi ricordi mia nonna."

sorrisi dolcemente e lasciai andare le sue guance. "ecco, sei felice adesso?"

scosse la testa. "no."

"allora cosa c'è di male?"

"mi hai baciato."

"e?" dissi, accigliandomi. "cosa a riguardo?"

"voglio che tu mi baci di nuovo."

canticchiai, inclinando la testa verso di lui. "e per eh dovrei farlo?"

"perché mi ami."

"no, non penso di farlo" lo presi in giro.

"piccola" cacciò le labbra. "mi ami, giusto?"

scrollai le spalle. "non lo so."

il cipiglio sulla sua faccia si fece più profondo e sembrava come se si stesse per mettere a piangere. "jordan, di che mi amiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-"

"okay, bene, ti amo, harry oh mio dio" dissi, colpendolo lievemente sulla guancia. "è così fastidioso quando lo fai."

"fare cosa?" chiese, sorridendo innocentemente. "non so di cosa tu stia parlando."

"sai esattamente di cosa sto parlando."

"no, non credo di farlo, piccola."

"harry, sto quasi per darti un pugno" lo avvertii. "ma è irritante quando trascini le parole in quel modo. lo odiavo quando lo facevi quando messaggiavamo."

"sei esuberante, mi piace." mi fece l'occhiolino. "ma io trascino solo le parole in quel modo perché ti irrita."

"sei severo, mi infastidisce."

"severo?" rise. "oh mio dio, hai detto che sono severo. a cosa diavolo stai pensando?"

"voglio dire ragione" dissi, scuotendo la testa. "voglio dire che hai ragione, scusa."

"non scusarti, piccola" sorrise, ancora ridendo. "era divertente. non so se sono severo ma ho definitivamente ragione."

"oh mio dio, harry, stai zitto. non volevo dire quello."

"non starò zitto" disse. "non lo farò a meno che tu non mi farai stare zitto."

"come dovrei fare?"

"dammi un altro bacio" disse, cacciando le labbra di nuovo. "per favore, le mie labbra sono sole." p

"non ti bacerò di nuovo, harry."

"oh veramente?" sogghignò. "immagino che devo infastidirti di nuovoooooooooooo-"

ruotai gli occhi prima di dargli un altro bacio, ma era uno veloce. "ecco, adesso sarai tranquillo?"

annuii, sorridendomi dolcemente. "si, lo sarò. grazie per il bacio. sai che hai una basca veramente grande, posso letteralmente allungare le mie gambe ed esse sono abbastanza lunghe. quella non è l'unica cosa che è lunga."

ruotai gli occhi di nuovo e uscii dalla vasca ma quando lo feci, sentii harry aggrapparsi a me, ma visto che ero ancora bagnata, finii con lo spingermi per sbaglio e si distese su di me sul pavimento.

"oops, scusa sono scivolato" rise tranquillamente.

"vai via, sei bagnato."

"tu sei l'unica che è bagnata qui."

"seriamente harry, stai zitto."

"awh, ti sto facendo arrabbiare, piccola?" ridacchiò. "ma non voglio alzarmi e non voglio lasciarti adesso o quando effettivamente devo lasciarti."

fui silenziosa per un minuto prima di parlare. "anche io non voglio che tu te ne vada."

"okay, allora ti porterò in inghilterra con me."

"non puoi" scossi la testa. "non sento di mettermi su un aereo per così tanto."

"allora ti rapirò e ti porterò indietro con me."

Spazio me
La mia voglia di tradurre oggi era pari a zero ma l'ho fatto solo per non farvi aspettare xx.

mancano 4 capitoli alla fine.

twitter: @niallisthewayy

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