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T/N POV.

Non seppi dire con certezza se per la felicità o l'agitazione, ma quella mattina mi svegliai addirittura prima del suono della sveglia e, quando quest'ultima iniziò a trillare invadendo la stanza con il suo rumore fastidioso, mi alzai raggiungendo il piccolo bagno annesso alla camera.

Indossai i vestiti della divisa scolastica che mi era stata inviata quando ancora ero in Italia e mi guardai allo specchio con euforia.

Presi lo zaino, il cellulare e il cambio per l'allenamento non ancora del tutto confermato per poi scendere le scale e recarmi in cucina dove un buonissimo odore di cibo mi invase le narici.

"Buongiorno Akaashi!" salutai il ragazzo si fornelli.

"Oh, buongiorno T/C. Dormito bene?"

"Si grazie." risposi sedendomi al tavolo. "Anche se l'agitazione mi ha giocato qualche brutto scherzo." risi.

"È normale, ma vedrai che andrà tutto bene." disse avvicinandosi e posando un vassoio pieno di cibo sul tavolo per poi invitarmi a iniziare a mangiare.

Presi il riso e del salmone cotto al vapore e durante il mio assaggio Akaashi mi scrutò con attenzione curioso di sapere cosa ne pensassi.

"Oh mio Dio." dissi con la bocca piena. "I miei complimenti Akaashi, è tutto delizioso!"

"Ti ringrazio."


Dopo aver consumato la colazione uscimmo di casa e ci avviammo a piedi verso la scuola che a detta del moro era molto vicina, infatti il tragitto non durò più di cinque minuti. Avrei davvero voluto intavolare una conversazione con Akaashi durante quella breve passeggiata, ma non ci riuscii, troppo concentrata a non fare brutte figure o farmi prendere dal panico.

Già da lontano riuscii a scorgere l'enorme edificio scolastico in tutta la sua maestosità e una volta arrivati lì davanti rimasi pietrificata.

Il cortile e l'ingresso erano giganteschi e pullulavano di persone intente a ridere e scherzare tra di loro. L'ansia che per un po' non avevo più percepito tornò prepotente ad invadermi e feci un sospiro profondo nel tentativo di calmarmi. Dovevo riuscire a pensarla come un semplice cambiamento, ma sapevo benissimo che non lo fosse: avevo cambiato paese, e la lingua che parlavano non era la mia.

"Andrà tutto bene."

Forzai un sorriso cercando di mascherare la mia agitazione e dopo aver deglutito ci addentrammo nella scuola.

I corridoi erano esageratamente grandi e una vastissima quantità di persone faceva avanti ed indietro sbatacchiandomi da una parte all'altra. Per un momento non riuscii più a vedere Akaashi ma fortunatamente lui mi trovò e riuscì a farci uscire dalla folla per poi accompagnarmi verso la segreteria e successivamente nella mia nuova aula.

Avrei potuto essere nella stessa classe di Akaashi data la nostra stessa età, ma purtroppo mi avevano assegnata ad un'altra sezione.

Nei corridoi sentivo costantemente gli occhi puntati addosso e mi capitava di sentire ragazzi e ragazze bisbigliare al mio passaggio. Da quel poco che avevo potuto vedere Akaashi era ben conosciuto a scuola per via della squadra, oltre ad essere estremamente attraente, e immaginai che probabilmente tutte quelle persone si stessero chiedendo cosa ci facesse in compagnia di una straniera come me.

Arrivammo davanti alla porta della classe, ancora aperta dato che la campanella che dava inizio alle lezioni non era ancora suonata, e mi voltai verso il moro.

"Bene, allora io vado. Alla pausa pranzo mi faccio trovare qui fuori."

Annuii con foga in tutta risposta.

Hand in hand - Bokuto Koutarou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora