Fearless

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Aprì gli occhi lentamente, cercando di muoversi il più cautamente possibile per liberarsi da quel groviglio di gambe, ma le braccia che lo stringevano da dietro  si fecero più vicine, costringendolo a sfiorare con la schiena nuda il petto morbido di Louis.
“Dove vai?” chiese assonnato  quest’ultimo.
“A preparare la colazione” gli rispose
“Shh, resta qua”
“Buongiorno piccolo” disse Harry accarezzandogli il viso, pizzicando il naso al ragazzo che si nascose sotto al lenzuolo chiaro.
“Sei proprio un bambino” rise allora Harry “Questo bambino li vuole i pancake?” chiese Harry.
“Si, ma ti lascio andare solo se mi dai un bacio”
“Non hai ancora aperto gli occhi e dai già ordini” sospirò Harry prima di avvicinarsi per posare un leggero bacio sulle labbra del ragazzo.
“Avevo paura che fosse stato un sogno” affermò Louis.
“Dopo colazione però dobbiamo parlarne”
“Okay ma ora vai a farmi i pancake” lo rimproverò
Harry si infilò la maglia mentre scendeva le scale e canticchiava mentalmente una melodia.
Poggiò sul bancone il cellulare, ignorando i messaggi curiosi da sua sorella e iniziò a cercare gli ingredienti per la ricetta, fortunatamente sembravano esserci tutti, stranamente Louis aveva fatto la spesa di recente.
Stava giusto cercando un recipiente adatto quando sentì un rumore provenire dalla scale.
“E tu chi sei?” chiese una vocina. Harry si girò velocemente e vide il bambino biondo che lo guardava curioso.
“Ciao, sono Harry un amico del tuo papà” rispose gentilmente lui.
“Eri nella band con lui e il papà di Bear e gli altri?”
“Sì, eravamo tutti e cinque nella band”
“E il mio papà dov’è?”
“Sta ancora dormendo, piuttosto ti va di preparare i pancake con me?
Il bambino a queste parole sorrise ed Harry lo interpretò come un sì.
Poi prese Freddie e lo fece sedere sullo sgabello, arrotolandogli le maniche del pigiama di spiderman.
“Vuoi rompere le uova e io le sbatto?”
Il piccolo annuì e si cimentò nel rompere quel guscio sottile
“Ma sei bravissimo, sei meglio di Louis” gli fece notare Harry
“Lo sai che il papà una volta è riuscito a bruciare la lasagna al microonde?” disse ridendo.
“Proprio un caso perso, pensa che quando vivevamo insieme mangiava solo toast o cibo già pronto” continuava a ridere Harry mentre controllava se la pastella fosse pronta o fosse il caso di aggiungere altra farina.
“Sento qualcuno che sta ridendo di me o sbaglio?” si intromise Louis giungendo in cucina.
“Papà lo sai che sono più bravo di te a cucinare?” chiese Freddie sporgendosi dallo sgabello per abbracciare Louis che ricambiò con un bacio sulla fronte del bambino.
“Vorrà dire che d’ora in poi cucinerai sempre tu, tesoro” gli rispose

“Buongiorno” disse Louis sfiorando il fianco di Harry passandogli davanti per arrivare alla macchinetta del caffè.
“ ‘giorno” gli rispose lui sorridendo.
Quando la colazione fu pronta, Harry impiattò i pancake su dei piatti celesti e li servì ai due.
“Ti piacciono piccolo?” chiese Louis al figlio che rispose immediatamente con un “sì” mentre aveva ancora la bocca piena.
I cellulari di entrambi iniziarono a squillare, così i due si guardarono ed esclamarono all’unisono “Niall”.
Senza dubbio era l’irlandese che iniziava a fare programmi per l’indomani.
“Come va ragazzi? fatemi sapere se portate delle fanciulle domani.”  aveva scritto Niall.
Liam : Io e Maya ci saremo, Lou se porti Freddie porto anche Bear così possono giocare come l’altra volta.”
“Conta su di me e Gigi” scrisse Zayn.
“Li, chiamo Brianna e ti dico se porto Freddie o meno”
“Fred,contento che chiamiamo la mamma?” esclamò Louis mentre faceva il numero della donna.
“Ciao B, sisi va tutto bene, senti mi chiedevo se fosse un problema se portassi Freddie con me domani a pranzo da Niall e gli altri.”
“Oh no va benissimo, così ne approfitto per vedere Nick” rispose lei dall’altra parte.
“Vi rivedete? La cosa sta diventando seria, sono felice per te tesoro”
“L’altra sera è stato molto carino e con Freddie si trova molto bene, spero vada tutto per il verso giusto. Passami Fred così lo saluto. Ci vediamo domani Lou!”
Louis la salutò, augurandole buona fortuna col ragazzo e passò il cellulare al bambino, che lo prese con le mani impiastrate di sciroppo d’acero.
“Ciao mamma! Posso andare con papà a giocare con Bear?”
“Certo tesoro, fai il bravo però. Che stai facendo ora?” disse Brianna.
“Sto mangiando i pancake,lo sai che sono buonissimi?!” rispose lui facendo sorridere Harry.
“Da quando tuo padre sa fare i pancake?”
“Oh no, papà fa ancora schifo in cucina, li abbiamo preparati io e Harreh
“Ah, c’è anche Harry, salutamelo, papà non me lo aveva detto. Ti piace Harry?” chiese gentilmente la giovane donna.
“Si! E’ simpatico e piace molto anche a papà, anche se Harreh ha detto che non sa cucinare, mi sembrano nonna Tammi e nonno Joe”
“Sono felice che lui ti piaccia, anche se non credo che tuo padre sia entusiasta di essere stato paragonato a mia madre, a proposito potresti passarmelo?”
“Hahahah ciao mamma, ci vediamo domani sera”
“Ciao tesoro, ti voglio bene e mi raccomando fai il bravo!”
Il bambino replicò con dei baci e diede il telefono a Louis che si era già coperto il viso in attesa delle mille domande che Brianna gli avrebbe rivolto.
“Allora signorino, perchè non mi racconti che ci fa Harry Styles alle nove di sabato mattina a casa tua?!”
“Ieri sera passava da queste parti, allora l’ho invitato qua, il resto non ti riguarda B.”
“Sei felice?”
“Sì, sono felice, ma non ho ancora parlato con lui.”
“Non voglio essere la guastafeste, ma hai impiegato anni per stare bene senza lui, assicurati che valga la pena di distruggere tutto e ricordati in che stato eri quando avete rotto e perchè lo avete fatto.” si spiegò lei.
“Si, lo so. Grazie, ti voglio bene, ci vediamo domenica sera” la congedò lui.
“Tutto bene?” chiese Harry mentre sorseggiava il suo caffè, guardando il piccolo che si era imbrattato tutto il viso con lo sciroppo d’acero.
“Sì, a parte che mio figlio mi ha paragonato a quella strega di sua nonna” rise Louis
“No, c’è dell’altro, ti conosco”
“Sì, mi conosci, e allora dovresti sapere che ho bisogno di parlare dell’altra sera e fare il punto della situazione, sono confuso”
Era vero, era davvero confuso dell’accaduto, non si sentiva così da anni, da quando si erano lasciati.
In una mattina umida si erano detti addio, Louis era pronto a rinunciare alla propria carriera e a quella dei suoi compagni rompendo il contratto e dicendo al mondo di essere innamorato di Harry, quest’ultimo, che aveva già accettato la sua sessualità, non si sentiva però pronto a rinunciare alla musica e a fare uno scandalo mondiale.
“Non sono bravo con le definizioni” ribatté il riccio.
Nel frattempo il bambino tornò al piano di sopra per lavarsi le mani e a cambiarsi visto che aveva insistito di farlo da solo.
“Siamo soli, possiamo parlare.Cos’è successo ieri? E non dire che è stata colpa della mia canzone.”
"Non so cosa ci sia successo ieri, ma so che non voglio perderti.Non ce la farei a sopportarlo, non di nuovo" continuò Louis.
"Sarà più facile se faremo finta che non sia successo nulla" si oppose Harry.
"Vuoi davvero sprecare quest'occasione? e come faremo con il gruppo' torneremo ad ignorarci?A fare finta di essere solo amici? io continuerò a far finta di uscire con eleanor e tu tornerai
ad essere un puttaniere? sputò fuori louis, colmo di rabbia.
“Ehi, calmati"
"Calmarmi un cazzo, dimmi in faccia che non provi nulla e poi vattene e non pensare che potremo mai essere amici e scordati la reunion che avevi in mente"
"è stato un errore"
"Non riesci nemmeno a guardarmi" disse Louis avvicinandosi al ragazzo tenendo il viso di harry tra le mani
"Starai meglio senza di me,lou, continuerai a fare la tua musica e non romperai il contratto con la sony"
"E tu starai meglio senza di me?" starai meglio senza una parte di te?"
"Mi manca quella parte da cinque anni, sono abituato"
"Non me ne frega un cazzo del contratto, voglio solo essere felice, ce lo meritiamo"
"Ma ti senti? Stai pensando di rinunciare alla tua carriera per una storiella, cosa direbbe tua madre? Con tutti i sacrifici che ha fatto per farti sfondare?"
"Non è una storiella punto primo, e punto secondo una delle ultime cose che mi ha detto è di essere felice e non ti azzardare mai più di nominare mia madre quando sei nel torto"
"Scusa, io non volevo, non so che mi prenda"
"Sembra di essere tornato indietro di anni, io che sono pronto per rinunciare al contratto e tu che non vuoi essere felice"
"Ma cosa ti dice che saremmo felici insieme? Non siamo più dei ragazzini, è passato troppo tempo"
"Allora proviamo ad essere felici, haz siamo cresciuti e la modest sta fallendo senza di noi, sto uscendo dalla syco potremmo usare la tua casa discografica, fare coming out e ricominciare da capo."
"La modest cosa? Aspetta, la syco...era questo che avresti voluto dire a Jay l'altro giorno?"
"Mi hanno offerto la possibilità di produrre l'album da solo, sarà più difficile ma potrei farlo alle mie condizioni e potremmo provare a frequentarci di nuovo"
"Perchè cazzo non me lo hai detto prima, coglione" se ne uscì Harry prima di alzarsi dalla sedia e avvicinarsi al ragazzo "saremo liberi, Lou" sussurrò ponendo il viso stretto nelle sue mani.
Lo sarebbero finalmente stati, dopo anni si sarebbero potuti amare non in silenzio.
“Cosa faremo?” chiese Louis, ancora stretto in Harry.
“Ufficialmente nulla, nemmeno ai ragazzi diciamolo domani e nel mentre proviamo a conoscerci di nuovo e se va tutto bene e riusciamo a uscire dal contratto penseremo in grande, ci stai?”
“Ci sto, sono felice che ci siamo ritrovati amore” gli rispose Louis.
“Anch’io sono felice papino” urlò Freddie scendendo le scale.
Si era messo il maglioncino al contrario e la stampa era finita sulla sua piccola schiena.
“Allora adesso che i miei ometti sono felici possiamo andare da Lot, vuoi andare dalla zia Fred? disse Louis inginocchiandosi davanti al bimbo che sorride e aprì le braccia per farsi prendere in braccio.
“Harreh vieni con noi dalle zie?” domandò il piccolo.
“Vorrei tesoro, ma devo andare a fare una cosa di lavoro” gli rispose tropicciandogli il naso.
“Amore, se l'intervista l’hai dopo pranzo vieni con noi, sono sicuro che le mie sorelle sarebbero felici di vederti.”
“Lo so, farebbe piacere anche a me, ma ho bisogno di scrivere, non so se capisci...e poi devo assolutamente provare la canzone che voglio cantare all’intervista di oggi, a proposito ti farebbe piacere guardarla? Sarebbe tanto strano?”
“Capisco, no non sarebbe strano, mandami il link la guarderò con le altre” rispose Louis prendendo la sua giacca “ora scappo, cambiati e resta pure quanto vuoi e poi chiudi”
“Sì, lo so. Grazie amore” disse sporgendosi per lasciargli un bacio sulla guancia.
“Anche io voglio un bacio da Harreh” disse allora Freddie incrociando le braccia.
Harry quindi sorrise e posò un piccolo bacio al bambino.
Era un nuovo inizio.

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