os #3 (credo)

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Un passo indietro.
Così iniziò la caduta di Olive.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare contro il vetro, che esplose in mille frammenti.
E cadde.
Da sola.
Nel vuoto.
Le schegge di vetro che si infilzavano nella sua pelle, procurandole tagli profondi, volteggiandole attorno.

O almeno così credette per qualche secondo, finché non sentì che qualcuno la stava circondando la testa e la vita con un braccio stringendola a se.
In quell'attimo i suoi occhi si spalancarono. Notò quei capelli ricci che tanto adorava e odiava.
Senti quelle mani calde stringerla forte e dei singhiozzi imploderle nel suo orecchio.
No no no no.
Non doveva andare così.
Doveva saltare solo lei, senza che la seguisse.
Perché lo aveva fatto?
Perché adesso stava precipitando nel vuoto assieme a lei?
Non avrebbe dovuto.
Eppure quel tipo di abbraccio la rilassava.
Anche se sapeva che fra non molto sarebbe morta, spiattellata sul marciapiede era... felice.
Felice di essere così stretta.
Ma poi una punta di panico, anzi, un'intera lama sembrò conficcarsi nel suo petto.
Loro stavano cadendo.
Quindi non sarebbe stata l'unica a morire.
Non pianse.
E per una volta non le venne nemmeno da imprecare.
"Perché?" gridò nel suo orecchio, per niente sicura che con il vento che sferzava le parole l'altra l'avesse sentita.
La risposta le arrivò poco dopo, lancinante, forte e chiara come non mai, sfidando il vento, come ad urlargli che lui non poteva sovrastare quelle parole.
"Ti amo, Olive"
Un lampo di shock iniziale ci fu.
Ma poi la avvolse anche lei fra le sue braccia. La strinse, anche se le sembrò di vedere l'altra sussultare.
Appiccicò le labbra al suo orecchio, in modo che la sentisse chiaramente.
"Sei un'idiota"
Non sentì una risposta per un pochino, mentre continuava a pensare che sarebbe potuta essere la fine.
Ma ormai entrambe sapevano. Sapevano che erano loro e nessun'altro.
Per questo stavano cadendo insieme.
Per questo Olive era andata giù e l'altra era saltata per raggiungerla.
Perché l'una non poteva perdere l'altra.
Proprio per questo la mente di Olive iniziò a ragionare ed ad imprecare nello stesso istante: si sentiva inutile.
Non poteva salvarle.
Non aveva le ali come Pearl, il cappello di Dan, le ali di Anima, il modificare l'acqua di Asmar.
Lei poteva semplicemente diventare invisibile.
E proprio in quel momento le sembrò più inutile del solito.
Lei, che aveva usufruito di quel talento a dismisura in quel momento voleva essere più visibile che mai.
Per lei.
Per questo motivo, la ragazza con i capelli color del fuoco, smise di abbracciare l'altra ragazza, mettendo il proprio volto di fronte a quello dell'altra.
Erano cadute da così in alto che avevano ancora tempo.
Gli occhi di Olive erano seri. Sapevano quello che volevano.
Gli occhi dell'altra erano... straniti, finché non compresero.
Le loro teste si avvicinarono cercandosi e le loro labbra si unirono in un bacio, tenendosi strette l'una all'altra.
L'ultimo e primo bacio.
E ci fu anche l'ultimo pensiero di Olive.
"Non saresti dovuta saltare,
Sharon."

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Non è una roba lunga ed è pure tardi per cui non penso la leggerà qualcuno.
Però mi piace
Adios
-Lalla

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