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Ormai era buio, il cielo un tempo azzurro era ora scuro, l'aria una volta era una brezza leggera; ora un vento freddo così pungente che Louis era un pasticcio tremante.
Stavano camminando in quella foresta sconosciuta solo da meno di un'ora ma sembrava di più. Niall accendeva lanterna dopo lanterna cercando di vedere dove stava andando ma, brillavano così poco che poteva vedere a meno di due piedi di fronte a se. Ormai si trovavano nel bel mezzo dei boschi, nessuno dei due sapeva che la fiera era molto lontana. "Ci siamo persi, vero?" chiese Louis.

Niall non parlò, continuò a camminare, Teddy che trotterellava al suo fianco. Il silenzio di Niall fece diventare Louis ancora più spaventato.  Ogni momento si voltava a guardare dietro, un vuoto oscuro anche quando guardava in basso, non poteva nemmeno vedere i suoi piedi. 
Un'oscurità nera come la pece si profilava intorno, seguendoli, schernendoli. Un'oscurità così fitta che poteva sentirla premuta contro la schiena.
I rumori erano il peggio tra tutto, il fischio dei gufi si trasformò in quello che sembrava l'ululato di alcuni lupi, ci fu picchiettio di zampe animali sul terreno, all'inizio pensava fosse Teddy, ma al momento si erano fermati in modo che Niall potesse accendere un'altra partita e Teddy era immobile. Louis era pietrificato e, peggio ancora, pieno di sensi di colpa. Stava pensando di scusarsi quando Niall sarebbe stato di buon umore alla fiera, forse anche davanti a un drink, che ovviamente avrebbe offerto.

Ma vedendo come si erano completamente persi, decise di scusarsi subito, perché quella sera sembrava l'ultima.
"Mi dispiace." Sussurrò dietro a Niall. "Mi dispiace davvero, davvero tanto "

"Lo so, Louis." disse l'altro .

"Non volevo che accadesse tutto questo... Sarei dovuto restare a casa. Mi dispiace."

"Lo so, Louis ... ti perdono. Tante cose sono andate storte stanotte. Mi dispiace di essere stato così frustrato con te"

"Sono uno stronzo, me lo merito. Scusa se ti ho messo in questo casino. "

"Sei uno stronzo, ma non meriti di essere trattato male" Attraverso la fiamma poteva ancora vedere il blu degli occhi di Niall che lo scrutavano con tenerezza "Scusa se ti ho spinto."

"Scusa se ho rotto la tua carrozza"

"E hai distrutto le mie torte."

"E ho distrutto le tue torte."

Niall sorrise e così fece Louis. Ma vide il sorriso di Louis solo per un momento prima che l'oscurità cadesse su di loro. "Merda." Si frugò in tasca per un altro fiammifero, quando lo trovò lo accese su un albero vicino, la parte superiore del fiammifero avvolta da una brillante fiamma giallo-blu. "Presto finirò le partite."

"Quante ne hai ancora?"

"Due credo." Non aveva altra scelta che seguirlo, le sue mani sempre più provate dal portare la torta, il suo stomaco che ringhiava vorace per la fame. Ma non pensava alla sua fame, tutto nella sua mente cessò, si concentrò solo su quell'unica cosa che ora stava lentamente emergendo mentre camminavano più lontano. Era un cancello di almeno dodici metri da dove stavano camminando. Le sbarre del cancello erano di ferro arrugginito, ma quando si avvicinarono vide una lettera incisa su di esse; una "S".

"Cos'è questo?" chiese Niall.

"S." disse Louis. Il cancello di ferro si estendeva a destra e a sinistra, non si capiva dove finisse ed era troppo buio per vedere cosa c'era dietro di esso. Niall lanciò a Louis uno sguardo interrogativo quando parlò. "Le barre hanno tre S su di loro. Deve essere la casa di qualcuno"

"In mezzo alla foresta?" Niall inarcò un sopracciglio. All'improvviso Teddy emise un suono inquietante, nessuno dei due l'aveva mai sentito, l'animale cercò di allontanarsi dal cancello. "Whoa Teddy." Niall lo tirò indietro. In tal modo lasciò cadere la torta che portava e il suo fiammifero. "Maledizione" Erano di nuovo nell'oscurità. Louis non vedeva niente, era come se avesse chiuso gli occhi, tutto nero, in cielo nemmeno una stella.

Ma poi, laggiù, in lontananza vide qualcosa, sembravano due puntini verdi brillanti che si avvicinavano sempre di più. Erano piccoli granelli di verde brillante, ma col passare del tempo diventavano sempre più luminosi e più grandi, i granelli di verde si avvicinavano sempre di più; probabilmente ora a trenta metri di distanza. "Niall." sussurrò.

"Sto cercando di trovare una candela a gas, dammi un secondo" sentì Niall frugare nelle sue borse. Venti metri.

"Niall."

"Capito."

Dieci metri. Sembravano proprio occhi. "Ni..." Louis non riusciva a pronunciare parola ne l'urlo che desiderava disperatamente proiettare perché gli era rimasto tutto fermo in gola. Niall accese il debole lucernario sul cancello di ferro e alla luce lo videro. Proprio di fronte a loro, un essere in piedi su due gambe muscolose simili a quelle di un animale, mani forti coperte da una lunga pelliccia marrone che stringono le sbarre di fronte. Giganteschi denti penetranti si vedevano oltre la bocca bestiale ricoperta di saliva e di quello che sembrava sangue. I suoi occhi brillano di un verde demonizzante, non sbattendo mai le palpebre, fissandoli.
Respirava pesante, il suo corpo più grande, più alto, più largo persino del cavallo di Niall. Un corpo pieno di muscoli e capelli arruffati e sporchi.
Louis guardò dritto negli occhi della bestia. Poi accadde qualcosa che nessuno dei ragazzi, nemmeno il cavallo, avrebbe potuto immaginare -come se questo mostro non potesse diventare più pietrificante-  parlò.

"Andate"

Louis non riuscì a muoversi, non poteva nemmeno respirare. Dimenticò tutto, dov'era, chi era, con chi era. Era terrorizzato, sul punto di svenire. Le sue orecchie lo avevano ingannato, aveva allucinazioni, poteva essere che in realtà era rimasto a casa, e questo era tutto solo un sogno orribile? La bestia strinse più forte le sbarre, il ferro scricchiolò e si piegò. I suoi occhi passarono dal verde al giallo, un ringhio da leone proveniente da dietro i suoi denti nudi. Le sbarre furono strette finché non si ruppero, finché niente separò Niall e Louis dalla bestia.

"VIA!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2022 ⏰

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