Era ormai arrivato il giorno di Natale e Sherlock aveva declinato tutti gli inviti ricevuti pur di restare in ospedale.
Mentre era seduto sulla solita poltrona a leggere, una voce sottile spostò la sua attenzione dalle pagine ingiallite ad un'infermiera appoggiata alla porta aperta.
"Buon Natale!"
Il detective la fissò per qualche istante e poi si immerse nuovamente nella lettura
"Il signor Watson è forte" esclamò lei "ha provato a parlarci? Aiuta molto, sa? E poi oggi è Natale!"
"I miracoli non esistono"
"Come vuole lei, ma di una cosa sono certa, tutti abbiamo bisogno di qualcosa o di qualcuno che ci spinga ad andare avanti. Lei potrebbe essere quella del dottor Watson, chi lo sa" poi sorrise e andò via.
Sherlock rimase immobile e poi guardò l'uomo nel letto. Si rese conto di non averci mai realmente parlato.
Chiuse il libro e porse in avanti il busto."Mi sento un po' uno stupido e non sono nemmeno certo del fatto che tu riesca a sentirmi ma volevo farti sapere che mi pento ogni singolo giorno di essere partito e questa è una cosa molto inusuale per me, da sempre il mio lavoro viene prima di tutto.
Non riesco a fare a meno di pensare che se io quel giorno non avessi lasciato Londra, non avessi lasciato te, probabilmente tutto questo non sarebbe accaduto.
Vorrei poter solo ritornare alla normalità, vorrei poterti chiedere scusa per davvero, scusa per non averti avvisato e per tutto il male che ti ho fatto.
Io ho bisogno di te John Watson per andare avanti, tu sei la mia ancora e in qualche modo spero di essere la tua"
"Oh Sherlock..."
Molly era lì, davanti alla soglia della porta con un contenitore in mano
Il detective balzò in piedi e strinse i pugni
"Scusa non volevo disturbarti ma sono passata per portarti qualcosa da mangiare, la signora Hudson insisteva e..."
L'uomo uscì dalla stanza e arrivò in bagno. Per lui non era mai stato facile aprirsi e, sapere che Molly aveva sentito tutto, lo mandava in bestia.
"Sherlock, sherlock! Apri!"
"Ti prego di andar via"
"No Sherl non hai capito, esci, si tratta di John"Il detective spalancò la porta, superò Molly e iniziò a correre per il corridoio.
Una volta arrivato davanti alla stanza vide 5 o 6 persone fra dottori e infermieri tutti intorno al corpo del dottore.
Il cuore di Sherlock si fermò per qualche istante, era finita?
Aveva paura di fare anche solo un passo in più, non era pronto a sapere.
Un dottore si era staccato dal cerchio ed aveva raggiunto l'uomo ancora pietrificato.
"Lei è un conoscente del signor Watson?"
Annuì a fatica.
"Tutto questo ci ha colto alla sprovvista, vedremo come procedere ma già il fatto che si sia svegliato ci da grandi speranze"
Il detective si sentì immediatamente sollevato e calde lacrime iniziarono a scendere lungo il suo viso spigoloso.
"Cosa intende per 'svegliato' ?"
"Bhe lo veda con i suoi stessi occhi!" L'uomo si fece da parte.John aveva gli occhi aperti e rispondeva ad alcune semplici domande che gli venivano poste.
"John" disse l'uomo con un filo di voce
Egli ruotò lentamente il viso, lo guardò dritto negli occhi e poi sussurò "Sherlock..."
Il detective face qualche passo in avanti ma il dottore lo fermò e disse "signore la prego di uscire, è ancora troppo presto per parlare con lui, è in stato confusionale"
Così venne portato via dalla stanza."Sherlock hai sentito cosa hanno detto i dottori, non ha abbastanza forze per affrontare questa situazione". Molly con tono pacato cercava di convincere il detective.
"Molly mi ha visto! Parlare con lui gli farebbe solo bene" le urla dell'uomo riecheggiavano nei corridoi dell'ospedale
"Sherlock fa silenzio per l'amor del cielo, che diavolo ti prende! Sei stato mesi e anni senza sentirlo, puoi resistere ancora un paio di giorni."
"Me ne sono andato e quindi ora non mi lasciate parlare con lui? È una specie di vendetta? Volete che vi chieda scusa in ginocchio o preferite che me ne vada di nuovo?!"
"Smettila, sai che non è quello che intendevo"
"No tranquilla, so benissimo cosa intendevi dirmi." l'uomo fissò la ragazza dritto negli occhi poi disse "da quando ho capito che forse non avrei mai più sentito la sua voce mi sono ripromesso che se le cose fossero andate bene non avrei più sprecato un singolo istante" poi si girò lentamente e andò via.
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//I'll always be there for you//
FanfictionJohn e Sherlock sono coinquilini, migliori amici e anime gemelle. Nonostante facciano di tutto per non ammetterlo i loro occhi parlano chiaro, non riescono a fare a meno l'uno dell'altro. Ma cosa succede quando il destino fa di tutto per rendere lo...