Giornate

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Non tutte le giornate sono perfette per andare in moto. Quella, per esempio, non lo era. Un forte vento gelido e la minaccia di pioggia sovrastava qualsiasi desiderio di viaggiare sulle due ruote.

Carlo scriveva e studiava ma con il pensiero era tutt'altro che presente; amici, ragazze e scuola erano gli argomenti attorno a cui la sua mente orbitava ma non dimenticava mai quello che in quel momento era chiuso in garage.

17 anni : un'età difficile, si deve conciliare il passato da ragazzino e cominciare a pensare come un adulto. Più responsabilità, più cose da fare occupavano le sue giornate; quello che prima era la scuola, intesa solo come un'aula, parecchi libri e una verifica per materia ogni tre settimane ha lasciato il posto a qualcosa di più, una specie di strumento messo a sua disposizione per prepararsi al futuro mondo lavorativo. I compiti non sono più per portare a casa un buon voto e fare contenti i genitori ma per ricordarsi sempre che quello che si sta facendo lo si sta facendo per se stessi.

Una visione in continuo mutamento ma ormai matura, come d'altronde lo era diventato già da parecchio tempo. La testa comincia a ragionare seriamente e può lavorare da sola; i sogni non smettono mai di rigenerarsi. Predisposto al pensiero logico e razionale, li aveva catalogati in due gruppi : quelli quasi irraggiungibili e a lunghissimo termine e quelli più concreti, vicini. Per esempio, chi non ha mai fatto una classifica delle auto che si vorrebbero avere ? L'auto quasi impossibile sarebbe sicuramente una Maserati, Ferrari etc mentre quella più realista una BMW, Audi, Mercedes...

Per ogni categoria ne aveva almeno due, per quanto riguarda i viaggi non aveva dubbi. Il suo essere avventuroso lo aveva immaginato nei più disparati paesaggi esotici, immerso nelle più ardue imprese, ma fra tutte, ne aveva due che ovviamente prevedevano la presenza di un solo compagno di viaggio. Era lei, la moto.

Si era reso conto lui stesso di come quella parola scatenava davanti ai suoi occhi una tempesta di immagini e sensazioni; riteneva strabiliante di come riuscisse a farlo viaggiare nella fantasia per tempi indecifrati. Poteva partire da un discorso che trattava tutt'altro ma se aveva il collegamento giusto, riusciva ad arrivare comunque là, dove un mazzo di chiavi e un casco lo aspettavano. Questo, come dovette riconoscere, era controproducente per l'attività di partenza.

Due ruote ed un ragazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora