II. Il richiamo del sangue.

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"Non posso mai essere tutte le persone che voglio e vivere tutte le vite che voglio. [...] Io voglio vivere e sentire tutte le sfumature, i toni e le variazioni di tute le esperienze fisiche e mentali possibili nella vita. E sono orribilmente limitata." Sylvia Plath


Autunno 2000

I primi tempi in cui Marco aveva portato Reuel all'Istituto, quando era ancora una bambina, non sapeva bene come comportarsi con quello strano essere. Lei era... estrema. Era come se vivesse tutto in maniera amplificata, quando si arrabbiava ribolliva di un odio profondo e nero, quando soffriva sembrava che nulla al mondo potesse consolarla e quando era felice sembrava che il mondo fosse fatto esclusivamente di luce e che la tristezza ed il dolore non esistessero. Il suo compito fu quello di insegnargli l'equilibrio, ovvero di arginare tutto quello che sentiva dentro, tutte le paure, le angosce, ma soprattutto la rabbia e l'odio. In realtà lei non era così cattiva come aveva supposto Meredith, solo, delle volte il suo istinto di distruggere e mordere prendeva il sopravvento e questo spaventava un po' Marco. Egli aveva sentito parlare del fatto che i fluidi di certe specie di demoni fossero nocivi per i Cacciatori e sospettava che in Reuel scorressero proprio quel tipo di sostanze. Chiamò quindi la stregona di Milano, una certa Alagorna, e le fece analizzare il sangue della piccola. Il resoconto fu che il sangue della bimba era infetto. No, non solo il sangue, in generale tutti i suoi fluidi: la saliva, le urine, il sudore... Se un Cacciatore ne avesse ingerita anche solo una piccola quantità, inizialmente avrebbe provato una leggera euforia, ma successivamente ne sarebbe diventato dipendente, assuefatto, avrebbe bramato quei fluidi proprio come una droga, la più raffinata delle droghe. Ma se avesse continuato ad assumere suddette sostanze, per lui sarebbe sicuramente sopraggiunta la morte. La stregona ipotizzò che per piccole quantità ingerite non avrebbero dovuto esserci problemi, in teoria, ma non ne poteva essere certa al cento per cento.

Alcuni mesi dopo un caro amico di Marco, un Cacciatore di nome Dimitri Stonewhite, decise di lasciare il figlio, all'epoca ancora un bambino, all'Istituto, in quanto, il suddetto dovette trasferirsi a Idris per svolgere alcune faccende per l'Enclave e, non potendo badare al primogenito, l'aveva affidato all'amico.

Il piccolo era un bel bimbo biondo, paffuto, con due grandi occhi color cioccolato e si chiamava Callum Zachary Stonewhite. Marco, constatando che il pargolo aveva la stessa età di Reuel, decise di lasciare i due da soli, nella sala principale dell'Istituto, per giocare insieme, mentre lui discuteva con Dimitri di faccende inerenti all'Enclave in biblioteca. Pochi minuti dopo i due Cacciatori udirono un urlo provenire dalla stanza in cui avevano lasciato i due bambini ed accorsero tempestivamente, scoprendo con orrore che Reuel aveva morso Zack al braccio. Marco, allarmato, strappò di dosso la felpa al bambino per vedere quanto era profonda la ferita; fortunatamente l'indumento era abbastanza spesso da non consentire ai denti della bambina di affondare nella carne. Il Cacciatore tirò un sospiro di sollievo alla consapevolezza che la saliva di Reuel non era entrata in diretto contatto con il sangue di Zack. Dimitri era perplesso, non capiva il comportamento di Marco e pretese una spiegazione. L'altro dovette quindi raccontargli tutto, di Reuel, di come era nata, della sua natura metà angelica e metà demoniaca e dei suoi fluidi infetti; si fidava di Dimitri, ma dovette lo stesso supplicarlo di non far parola alcuna con l'Enclave in merito alla piccola o il Consiglio avrebbe preteso senza mezzi termini la sua morte. Il signor Stonewhite accettò, riluttante, lasciando ugualmente il figlio all'Istituto per gli anni successivi.

<< Se succederà qualcosa a mio figlio per colpa del mostro che hai portato qua dentro, Marco, stai certo che quello che gli avrebbe fatto l'Enclave sarebbe stato una benedizione a confronto di quello che gli farò io >> disse, ammonendo Marco. Prima di uscire dall'Istituto Dimitri scoccò una gelida occhiata a Reuel. Lei non si sarebbe mai dimenticata di quegli occhi azzurri, glaciali, che le dicevano quanto il padre di Zack la odiasse con tutto se stesso.

SHADOWHUNTERS - La prospettiva del demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora