È l'uomo seduto accanto a lui ad interrompere la sua lettura. "Possiamo uscire?"
Harry sorride e si alza per primo. "Certamente, possiamo sederci vicino al lago, l'aria a quest'ora è perfetta"
Non lo aiuta ad alzarsi dalla poltrona, nonostante veda la fatica che fa. Sa quanto sia orgoglioso e non ha alcuna intenzione di farlo innervosire.
Mentre camminano lentamente verso l'uscita, continua a fargli delle domande. "Quindi le cose tra Harry e Louis continuarono ad andare bene per tutta l'estate?"
"Si" borbotta Harry "Certo non era tutto rose e fiori, tutto il tempo"
"Perché litigavano?"
"No, perché erano costretti a nascondersi" sospira il riccio "Vedi, sono certo che avrebbero litigato anche se fossero stati liberi di essere innamorati alla luce del sole, il fatto è che la tensione che si creava tra di loro si ripercuoteva sulla loro relazione"
L'altro uomo non dice nulla fino a quando non si sono seduti sulla panchina al sole, quella che Harry aveva chiesto di far mettere davanti al lago. Quella dove aveva fatto incidere In loving memory of us, for when you won't come back anymore.
Non è sulle White Cliffs. Non c'è l'aria di mare. Non è a Dover. Non è casa. Ma è un piccolo pezzo di loro che Harry non può permettersi di perdere.
"La famiglia di Louis non fece problemi per la loro amicizia?"
"Oh" ridacchiò il riccio "In realtà, fu il motivo della loro rottura"
L'uomo lo guarda sorpreso e quasi lo implora di continuare.
"Ovviamente, le cose non finirono perché Louis e Harry non fossero bravi a nascondersi, ma perché quest'ultimo non poteva sopportare di vedere l'uomo che amava sposare qualcuno che non era lui..."
Le cose cominciarono ad andare a rotoli a due settimane dalla fine dell'estate. In realtà, Harry non se ne rese conto fino ad anni dopo, quando di tempo in solitudine ne aveva abbastanza da permettersi di ripensare a quei giorni.
"I miei ti hanno invitato a pranzo domenica"
Il sole stava tramontando e iniziava a fare freddo, quando Louis disse ciò. Avevano pranzato soli, nel mezzo della natura, con solo il mare come spettatore.
"Per quale motivo?" chiese il riccio perplesso.
"Gli ho parlato di te" rispose Louis ovvio.
"Davvero".
"Perché mi sembri sarcastico?"
Harry girò la testa verso Louis, che aveva gli occhi chiusi e l'ennesima sigaretta tra le labbra. "Perché lo sono"
L'altro ragazzo si girò a guardarlo. "Perché?"
"Tu gli hai parlato di me?"
Il liscio ridacchiò. "Mia madre conosceva la tua, Harold, mi ha chiesto se fossi l'Harry nipote dei Selley e le ho detto di si"
Harry chiuse gli occhi e si rimise comodo. "E che altro le hai detto?"
"Niente" Louis si sedette e gli prese una mano "credo non le piaccia molto che mi stia lasciando vedere con te, visto tutto lo scandalo di tua madre."
Il riccio non si mosse, ma lo guardò con un piglio serio. "Sarà un pranzo eccitante, suppongo" disse infine.
Louis rise e poi si spinse verso di lui, la sigaretta nella mano libera e un sorriso come bacio. Non sembrava nulla di così terribile. "Vedrai che andrà bene. E si, sarà eccitante."
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I'm always gonna hear your name
FanfictionHarry era un arrogante figlio di puttana che non sapeva mai quando chiedere scusa e Louis era un rompicoglioni che non sapeva mai quando era il momento di smetterla. Litigavano sempre. Per ogni cosa. Quasi si poteva credere che non sarebbero mai po...