Chapter 3

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Il viaggio durò circa un'oretta, o meno, durante la quale io e mio fratello parlammo del più e del meno mentre la radio dell'auto ci faceva da sottofondo oppure cantavamo a squarciagola le canzoni che passavano.

«Siamo arrivati» disse mio fratello e fermò la vettura.

Scesi dall'auto e mi ritrovai davanti ad un edificio a dir poco imponente: composto da una decina di piani, aveva le finestre a vista che lo facevano sembrare ancora più alto di quanto fosse; sulle tonalità del grigio, contrastava con il cielo quel giorno, in quanto esso era di un azzurro acquamarina, senza nemmeno una nuvola, sorprendente per una giornata di settembre.

Restai fissa ad ammirarlo a bocca aperta per un lasso di tempo a me indefinito, fino a quando mio fratello non richiamò la mia attenzione e mi esortò a seguirlo all'interno dello stabilimento, sghignazzando per la mia reazione; gli corsi incontro dedicandogli una linguaccia e dandogli un leggero spintone in risposta alla sua risata.

Appena messo piede nell'edificio, rimasi ancora più ammaliata di prima; da un lato delle poltroncine color grigio perla, dall'altra l'ascensore e accanto le scale, non aveva nulla che attirava particolarmente l'attenzione, ma l'accostamento e la disposizione rendevano l'insieme molto elegante. Prendemmo l'ascensore e ci dirigemmo al piano dove si trovavano i dormitori dei ragazzi, ovvero il terzo piano. Uscimmo dal quel abitacolo potenzialmente letale e mi trovai a guardare l'ambiente che mi circondava con la bocca aperta per lo stupore per l'ennesima volta: era davvero stupendo, sui toni dell'argento, mobili moderni ma con un design un po' retrò color catrame che facevano netto contrasto con i muri, divano, anch'esso grigio perla, con penisola, TV di ultima generazione, insomma un locale moderno e all'avanguardia. Tuttavia, nonostante i colori freddi, aveva sapore e calore di casa, sensazione che non percepivo da tempo ormai.

Mio fratello si girò verso di me e mi sorrise, in quel preciso momento mi venne alla mente una domanda che forse avrei dovuto porgli appena messo piede all'interno di questa splendida abitazione, piuttosto che guardare tutto come se non avessi mai vissuto in una casa così:

«Ma i ragazzi dove sono?»

Lui mi rispose, divertito probabilmente dall'espressione che aveva assunto la mia faccia al porre quella domanda:

«Il nostro manager ci ha dato la giornata libera oggi e quindi stanno tutti facendo ciò che preferiscono. Saranno di ritorno per pranzo, e ora smettila di fare Alice nel paese delle meraviglie e vieni con me che ti mostro la tua stanza e ti spiego alcune cose basilari, ma fondamentali.»

Io gli rivolsi uno sguardo da finta offesa e lo seguii fino ad una stanza che rispecchiava a pieno me, e di conseguenza capii subito che quella era la stanza dove avrei dormito.

«Questa è la mia stanza. Da oggi in poi, saremo coinquilini a tutti gli effetti.» disse con un sorriso che sembrava quasi stesse per dividere la mandibola dal resto del viso.

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che gli sorrisi con le lacrime agli occhi verdi, le quali li fecero brillare come due smeraldi; in quel momento mi sentivo finalmente di essere dove avrei dovuto sempre essere, a casa. Posai le valigie in un angolo della stanza e corsi ad abbracciare mio fratello per ringraziarlo di tutto, il quale mi strinse a sé più forte che poteva e mi lasciò un tenero bacio tra i capelli.

«Che ne dici di cucinare tu il pranzo? Così testeranno direttamente e immediatamente le tue doti culinarie.»

Mi asciugai le orbite lucide, sorrisi e gli risposi:

«Con piacere. Andiamo quindi in cucina a vedere che cosa offre la casa.»

Prima di seguirlo verso quella che sarebbe la cucina, mi fermai ad osservare la mia futura stanza da letto: rispecchiava il salone per il colore dei muri, aveva due comodini accanto al letto a una piazza e mezza dalle lenzuola bianche e grigio perla, bianchi di legno di frassino, un armadio ampio costeggiava il muro di destra, anch'esso bianco come i comodini e del medesimo materiale. Un comò poco distante dall'armadio, pure lui bianco di frassino, con in cima uno specchio rotondo che sfoggiava un contorno bianco neve, a sinistra della porta un altro specchio ma verticale adagiato sul pavimento grigio perla con qualche brillantino al suo interno, in piastrelle lucide.

Step 1,2,3 and 1,2,3 Let's go [Wooyoung x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora