Step 1,2,3 and 1,2,3 Let's go [Wooyoung x reader]

Chapter 13

Terminammo di fare colazione e ci dirigemmo verso le rispettive stanze per prepararci, ero così emozionata che feci una doccia veloce e iniziai la mia battaglia con l'armadio; ero in panico, volevo essere comoda ma non volevo essere banale, era il nostro primo appuntamento e volevo fare colpo essendo comunque me stessa. Spesi più di un buona mezz'ora a fissare il mio acerrimo nemico, sperando magari che mi desse una mano e facesse tutto da solo, ma non fu così; alla fine optai per un paio di skinny jeans blu oceano a vita alta, un maglioncino color panna che infilai all'interno dei pantaloni e un paio di converse alte, feci una treccia disordinata lasciando due ciocche accarezzare il mio viso. Scelsi un trucco molto naturale, sui toni del carne, e sulle labbra utilizzai una matita color pesca per fare il contorno e la sfumai, riempiendo la zona non toccata dal trucco con del burro cacao del medesimo colore; indossai un cappotto nero lungo elegante per non avere freddo e presi la borsa, mettendo al suo interno il cellulare, le chiavi, il portafoglio e tutto quello che mi sarebbe potuto servire durante questa uscita.

Uscii dalla mia stanza e mi incamminai verso l'ascensore, al quale trovai Wooyoung appoggiato ad aspettarmi; mi fermai all'entrata del salone e mi persi ad ammirarlo: indossava un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia, una camicia del medesimo colore infilata al loro interno e sopra di esso un maglione panna ed infine un cappotto che somigliava ad una giacca a vento, probabilmente di Balenciaga.

Persa nei miei pensieri non mi accorsi che il mio lui aveva girato il capo e aveva volto lo sguardo in mia direzione, rimanendo anche lui immobile a fissarmi a bocca aperta; si riprese e diede un colpo di tosse, facendomi tornare con i piedi per terra, e disse con aria divertita:

«Vogliamo andare o vuoi rimanere lì a divorarmi con gli occhi ancora per molto?»

Imbarazzatissima quale ero in quel preciso momento, attraversai il salone con lo sguardo basso e giunsi all'ascensore dove si trovava Wooyoung, salutammo i ragazzi e ci dirigemmo all'entrata del grande edificio quale era il loro dormitorio. In ascensore avevamo entrambi lo sguardo fisso sulle porte, aspettando che si aprissero e ci facessero arrivare al piano terra.

«Comunque te l'ho già detto che non c'è bisogno che ti nascondi da me quando arrossisci; sei bellissima anche in quel caso.»

Le mie gote si colorarono per l'ennesima volta e annuii in segno di assenso all'affermazione del mio partner; giungemmo finalmente al piano terra e uscimmo dall'edificio, investiti dall'aria gelida di quell'inverno a Seoul. Amavo il Natale, per quanto il clima della stagione non mi aggradava molto, era quel periodo dell'anno in cui tutto il paese si impegnava per addobbare le strade e illuminare le notti, portando gioia nei cuori di piccoli e grandi. Mi girai sorridente in direzione di Wooyoung e gli chiesi:

«Allora Mr. Jung, dove mi porta oggi di bello?»

Lui si schiarì la voce, avvicinandosi a me con le mani nelle tasche e rispose, voltandosi totalmente in mia direzione:

«Dunque, Mrs. Kim, oggi le farò fare un giro della città, mostrandole come festeggiamo noi il Natale. Benché lei sia di qui pare che non sappia proprio come noi coreani festeggiamo la natività, o meglio, non se l'è mai goduto a pieno.»

Avevo gli occhi lucidi e la bocca socchiusa per la sorpresa, aveva deciso di spendere il nostro primo appuntamento a farmi visitare la città per mostrarmi come Seoul festeggiava il Natale dato il mio passato, al posto di decidere di portarmi in un ristorante o in un altro luogo, generalmente più adatto per un appuntamento.

«Andiamo?» mi disse porgendomi il braccio al quale mi appoggiai, intrecciando sia le nostre braccia che le nostre dita le une con le altre quasi fossero le radici di due alberi differenti che si intersecano tra di loro e diventano uno tutt'uno, inchiodai i miei occhi scuri nei suoi pozzi nero pece che brillavano di luce propria, ed affermai emozionata ed eccitata: