Capitolo 1

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Adoro questo paesaggio, è sempre vivace, è sempre pieno di vita, è sempre pieno di sorprese.
Ogni giorno un sacco persone escono e altrettante ne entrano.
I bambini giocano tra loro, i ragazzi scherzano e sperimentano le prime cotte, le prime esperienze o le prime delusioni e gli adulti, beh gli adulti sono adulti, ma qui non tutti hanno perso la voglia di vivere, ridono e scherzano anche loro, ovviamente lasciando anche spazio alla serietà.
"Questo posto è un Paradiso, non ha nemmeno un difetto" penserete voi, ma lasciatemi contraddire questo vostro pensiero.
Questo non è il Paradiso, è tutt'altro.
Altrimenti le persone avrebbero un aureola e un paio di grandi e candide ali piumate, e non corna, artigli, denti aguzzi e ali che sembrano più quelle di un pipistrello invece di quelle di un pennuto.

Fermi! Fermi! Fermi! Non andate via, non sono cattivo.
Vi prego risparmiatemi le solite frasi "Ma tu sei un Demone" o " Meglio gli Angeli, voi Demoni siete crudeli e brutali" o meglio ancora " Voi siete creature del male e bla bla bla", sì insomma risparmiatemi dall'udire queste cavolate.
Sapete, non siamo tutti crudeli e tutte quelle altre cose.
Ci sono Demoni buoni e altri cattivi, un po' come gli Angeli, sapete, non tutti gli Angeli sono buoni e puri come dicono o come appaiono.
Io lo so, semplicemente perché sono nato come uno di loro, ma una serie di sfortunati eventi mi ha portato a perdere tutte le mie candide e lucenti piume.
Già le mie ali.
Ricordo ancora la loro luminosità.
Erano grandi e calde, le mie piume non erano completamente bianche, avevano delle piccole sfumature verdi, un po' come quelle di mia madre, ma quelle di mia madre erano molto più belle.
All'epoca ero un bambino timido e piagnucolone, questo mi portò a conoscere le tre cause per cui oggi sono così.
Due di queste le ho conosciute appena nato, una era mio padre, sempre se potevo chiamarlo così.
Non so perché, ma non ha mai accettato la mia presenza, ha iniziato ad alzare le mani su di me quando avevo più o meno tre anni, dopo a iniziato a torturarmi e infine a abusare di me.
L'altra la dirò per ultima.
La seconda causa arrivò sempre all'età di tre anni.
Ero sempre da solo, essere timido non aiutava, ma trovai, non so con quale miracolo, un amico.
Bakugou Katsuki o come lo chiamavo io Kacchan.
Lui fu la seconda causa. Mi picchiava e mi prendeva in giro.
Rideva sempre di me, e io come uno stupido ridevo con lui.
L'ultima causa, ovvero la più grave, fu quella che mi tolse l'aureola e tutte le mie piume e le fece sostituire da delle corna e da delle ali nere come la notte.
Quella causa ero io.
Iniziai a odiare me stesso, iniziai a darmi la colpa per l'odio nei miei confronti di mio padre, iniziai a pensare alla morte e infine mi odiai ancora di più perché non riuscivo ad odiare Kacchan.
Già, non odiavo lui, ma odiavo me.
Non odiavo la sensazione delle sue mani su di me, non odiavo la sua risata che mi prendeva in giro, non odiavo neanche la sua voce mente mi chiamava "inutile"o "feccia", non riuscivo proprio ad odiarlo, ma odiavo me perché lo amavo, e lo amo tutt'ora.
E per questo mi odio.


Ho scritto questa bakudeku d'impulso.
Non so cosa ne uscirà fuori.
Spero vi potrà piacere

Ele🌸

L'inferno non è male in tua compagnia ~bakudeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora