Eclisse

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Era il 21 dicembre.
Aibek Ilkay avrebbe presto attuato il suo piano.
Tutto era pronto, e il fallimento non era contemplato.
Mentre rimuginava su queste cose e su come avesse promesso, si avviava verso una grande finestra che si affacciava sull'intero mondo.
Il sole brillava alto e, dalla finestra, il Dio poteva udire tutti gli abitanti: si muovevano, parlavano, ridevano, lavoravano o giocavano e alcuni donavano le loro offerte ad Aelius. 
A tutto quel trambusto, che trasmetteva gioia, Aibek Ilkay sospirò. La sua notte era l'opposto, c'era silenzio, nessuno era per le strade, si poteva sentire l'acqua scorrere nei ruscelli e le foglie cadere. Era rilassante, però, la calma che quella quiete trasmetteva.
Se solo anche gli altri lo avessero notato! L'avrebbero apprezzato? O avrebbero portato il loro rumore? Ma, se quel rumore equivaleva davvero alla gioia, non era ciò che il Dio della Notte voleva? 
Comunque fosse, ormai era tardi, non c'era più speranza. Da quando il mondo esisteva, le cose non erano mai cambiate, per questo il Dio della Luna decise di cambiarle da sé.
Ma anche così, quando la sua corte lo raggiunse per assistere a quello spettacolo ed essergli vicino, esitò per un momento.
"E se questa non fosse la cosa giusta da fare? E se ci fosse un altro modo?" si domandò, ma poco dopo scosse la testa, come a cacciare via quel pensiero. Non c'era altro modo.
Così sollevò lentamente la mano sinistra e il cielo azzurro cominciò a iscurirsi cospargendosi di stelle.
La Luna si sollevò lentamente, seguendo il movimento del Dio, fino a coprire il Sole, lasciando attorno a sé un alone di luce rubata.
Finito il processo, Aibek Ilkay riabbassò la mano, riportandola dietro la schiena assieme all'altra.
Sorrise, fiero di sé, ignorando le urla di terrore dei sudditi come loro ignorarono il suo dolore per tutto quel tempo.
Ora il cielo era cosparso di stelle e la Luna brillava ancora di più, coprendo il sole, ma lasciandone fuori i raggi, che la risaltavano. 
"E' meraviglioso..." mormorò il Dio, guardando soddisfatto il proprio lavoro.
"Come tutto ciò che vi riguardi, dopo tutto." rispose la corte.
Aibek Ilkay si limitò a sorridere di più, ma quella gioia durò poco.
Aelius arrivò di corsa nella sala ed esclamò: "Che cosa hai fatto? Fa' tornare tutto com'era! Non lo senti il popolo? Li stai terrorizzando! Fa' tornare tutto come prima, ora!".
Lo sguardo del Dio della Luna s'incupì per un secondo, guardò a terra, come per pensarci. 
"No." rispose poi.
Ed è così che iniziò la fine.



A/N: ma eeehhhyyyyyy... ve' chi si rivede! No, non ero scomparsa, non mi ero dimenticata del libro, avevo solo perso ispirazione. Sapevo che cosa dovevo scrivere, ma non riuscivo a trovare le parole giuste per spiegarlo e avevo perso motivazione. Quindi, sì, mi ci sono voluti mesi per questo capitolo. Ho provato anche a concentrarmi su ElenaTale, il mio altro AU, ma anche lì sono bloccata. 
Mi dispiace tanto di essere scomparsa a lungo per poi ricomparire con un semplice capitoletto di 💩💩.
Spero mi perdoniate.

xoxo
-MaVie

EclipseTale [DISCONTINUED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora