Pov Ciro:
Ero ancora appoggiato alla finestra, spostai lo sguardo dal punto dove oramai stavo guardando da qualche minuto, poggiandolo sul mio letto. Non riuscivo a smettere di pensare al discorso fatto da Edoardo e poi, senza dubbio, a Viola. Sto rendendo la mia vita più incasinata di quanto già fosse, cazzo. Devo riflettere, trovare una scappatoia, dopo tutto c'è ne sempre una, no? Non mi resta che trovarla.
Magari dopo... o domani. Per adesso ho bisogno solo di una cosa, o meglio, di qualcuno.
Indossai una maglietta veloce, dato che ero ancora a petto nudo, e dopo aver finito una canna, attraversai il corridoio di fretta. Sembravo incazzato, come volevo far credere a tutti, in modo tale che non mi rompessero il cazzo. Mi recai al cortile, Viola era seduta con Serena, mi avvicinai alla rete e puntai il mio sguardo su di ella.
Non dissi nulla, si avvicinò direttamente lei.
Si avvicinò sempre di più, sino a far toccare il palmo delle nostre mani, restammo comunque separati dalla rete.
C: Come te la passi senza me, piccola?
Lei fece il broncio, era stupenda, cazzo.
V: Malino, malino...
C: Allora vieni con me?
V: Non si può..
C: Con me niente non si può fare, vieni.
Lei uscì, le afferrai la mano e andammo in barberia. Era vuota, dato che era Domenica, meglio così.
Ovviamente, il comandante Lino aveva tutto sotto controllo, e io più di lui.
Entrammo, chiusi la porta e la baciai senza pensarci due volte; lei ricambiò, portandomi le braccia attorno al collo, in seguito le nostre lingue si incrociarono trasformando quel bacio in qualcosa di più della semplice passione che nutrivamo entrambi l'un l'altro.
Mi staccai, quel posto era troppo rischioso, e poi non mi fido di quell'imbecille del comandante.
C: Vieni, conosco un posto.
V: Vada.
Le tenevo la mano stretta e andammo in un posto poco lontano dalla barberia, pieno di scatoloni, un vecchio materasso e cose oramai inutilizzate da tempo, nessuno mai ci entrava, data proprio l'inutilità.
Guardai subito il mio orologio da polso, erano le 18:40, avevamo solo venti minuti prima di dover rientrare.
C: Abbiamo solo venti minuti, piccola.
V: Allora zitto e baciami.
Mi baciò lei per prima e io rimasi, mi sfilò la maglietta e io ricambiai, dandogli diversi baci sul collo, mi buttò sul materasso che vi era dietro di me, sfilandomi poi i pantaloni. Presi io il comando passando sopra e i nostri corpi ormai erano tutt uno, e i nostri baci parevano non finire mai, ci lasciammo andare, presi dal momento.
(...) Stavo facendo diversi tiri alla mia canna, mentre guardavo Viola rivestirsi, mancavano solo cinque minuti. Io ero ancora in mutande, a petto nudo.
C: Allora questo è il nostro posticino segreto, eh?
V: Nostro.
Mi rubò un bacio, mentre sorrideva.
Poco prima che potessimo staccarci sentimmo la porta aprirsi; era Silvia.
Io ero ancora semi-nudo, Viola ormai stava mettendo la maglietta.
S: Oh, disturbo?
V: Sempre.
E dopo quelle parole Viola diede una spallata a Silvia, andandosene e lasciando la porta socchiusa.
S: Che guaio se lo scopre il direttore...
C: Non lo scoprirà.
S: Oh, neanche se un uccellino glielo dirà?
C: Che vuoi dire?
S: Che l'uccellino sarei io.
C: Sei gelosa? Scoppiai a ridere.
S: Di quella psicopatica? Mai.
C: La psicopatica, come la chiami tu, intanto è la mia ragazza, e lei sta con me. Tu no.
S: Mi dispiace se ti trasferiscono in un altro IPM, addio Ciro.
C: Dove vuoi arrivare, Silvia?
S: Beh, se non vuoi che dica nulla allora baciami.
C: No.
S: Baciami.
E si avvicinò, baciandomi.
Tre, due, uno. Successe.
La porta si aprì, era Viola.
V: Ho dimenticato l'orologio, Ciro sei ancora qu-.. Si bloccò subito, appena mi vide baciare Silvia.
V: Vaffanculo, stronzo. Anche tu, puttana.
Silvia rise, e io la spostai da me.
C: Cazzo, Viola! Mi ha baciato lei, m fa schif sta zoccl o capisc?!
V: Potevi levarti, coglione.
E se ne andò, sbattendo la porta.
Mancano pochi giorni al piano da attuare, non mi perdonerà mai.
Me ne andai anch'io, inseguendola ma niente, ormai era rientrata.
Tutto per colpa di quella puttana, c schif.Pov Viola:
Dopo esser uscita dal nostro "posto segreto" mi ricordai di aver dimenticato l'orologio, dunque entrai e solo dopo pochi secondi vidi Silvia baciare Ciro. Morivo dentro, morivo di rabbia e tristezza allo stesso tempo.
Dopo averlo mandato a quel paese uscì sbattendo la porta e correndo verso il reparto.
Adesso sì, Ciro Ricci, mi hai definitivamente persa.
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Always with you - Ciro Ricci.🥀
FanfictionÈ nell'IPM di Napoli dove Ciro e Viola si incontrano per la prima volta, è sin da subito una questione di sguardi, amore a prima vista. Ciro è un ragazzo combattuto, arrogante, possessivo e provocatorio, viene da una famiglia camorrista. Viola è fre...