È Venerdì e all'Ipm di Napoli come sempre, le cose vanno più o meno bene.
È quel giorno che Viola fa ingresso all'ipm, ha ucciso a sangue freddo la sua migliore amica. Una ragazza apatica, arrogante, fredda, cinica e manipolatrice. Circondata da una corazza che non ha mai tolto con nessuno.
Ha dei capelli corti rossi, ricci, è abbastanza alta e ha dei grandi occhi verdi, che lasciano senza fiato. Trascinata dalle guardie, in manette, incrocia lo sguardo di un ragazzo: Ciro Ricci. Lo squadrò dalla testa ai piedi, fu colpita sin da subito da lui, erano tutti ai suoi ordini, era come il capo della situazione.
In effetti era proprio così. Temuto da tutti e rispettato, capace di qualsiasi cosa lui voglia fare. Viola è in cella con Serena, una ragazza dipendente dalla droga, ha fatto diverse rapine e aveva una storia tossica con il suo ragazzo.
Viola ne approfitta subito, tantochè riesce a procurarsi della droga per aver Serena ai suoi piedi, le mette diverse idee in testa, come ad esempio che solo lei riusciva a capirla.
Come ogni pomeriggio, le ragazze e i ragazzi escono in cortile, ecco che scappa un altro sguardo fra i due, Ciro non le staccava gli occhi da dosso, stessa cosa Viola, si mangiavano con gli occhi.
Ciro le tolse gli occhi da dosso solo per chiamare un comandante, che faceva tutto ciò che lui gli diceva.
Scrisse su un foglio: "Piccola, stanotte, scoccata la mezzanotte, affacciati dalla finestra."
Lo arrotolò, dandoglielo al comandante, dicendo con il suo tono arrogante: "Dallo immediatamente alla nuova arrivata, la rossa."
E il comandante rispose: "Ma chi? Viola?"
Ciro: "Nun o sacc o nom, portaglielo e non fare domande."
Il comandante annuì, senza proferir parola e consegnò il foglio a Viola, come ordinato.
Ciro la guardò e sorrise, facendo diversi tiri della sigaretta che aveva appena rollato.
Rientrarono tutti per cenare, Ciro prese posto assieme ad Edoardo; il suo migliore amico.
Gli raccontò di questa ragazza, di cui ancora non sapeva il nome, quindi la chiamo Milù.
C: "Eduà, lo sento, Milù è diversa. Sarà mia." È un altro tiro di sigaretta.
E: Cirù, stai attento che sono proprio le femmine a renderti la vita un casino."
C: "Stamm a sentì Eduà, sarà mia. Tienilo a mente."
E dopo ciò si alzò, dirigendosi alla sua cella.
Riusciva a pensare solo a Viola, e ansioso aspettava la mezzanotte. Non era Ciro in quei momenti, pareva un altra persona. Era davvero così? Viola era quella giusta per lui?
La mezzanotte arrivò, Ciro era in boxer neri, scese dal letto afferrando un foglio e la penna, e scrisse: "Piccola, vuoi dirmi il tuo nome?"
Si affacciò alla finestra, attaccando il foglio ad una corda che portava alla cella di Viola in modo tale che ella poteva riceverla.
Viola, era lì, a mezzanotte esatta, affacciata alla finestra. Prese la lettera, sorpresa di come Ciro abbia potuto attaccare quella lunga corda dalla sua cella a quella di lei.
Non appena letto la lettera, scrisse anch'ella: "Ti dirò il mio nome quando sarà il momento opportuno, comunque, mi hai stupita. Mi aspettavo le solite serenate, odio quelle cose. Un punto per te, Ciro Ricci."
C: "Va bene. Allora piccola può andar bene, per ora. Ogni giorno farò qualcosa per stupirti."
V: "Fammi vedere."
E entrambi con un sorriso stampato sul volto, con l'estrema voglia di essere insieme in quel momento, andarono a mettersi sul letto cercando di addormentarsi.
Era come se le loro menti fossero legate, due pazzi che sentivano il bisogno di stare insieme.
STAI LEGGENDO
Always with you - Ciro Ricci.🥀
FanfictionÈ nell'IPM di Napoli dove Ciro e Viola si incontrano per la prima volta, è sin da subito una questione di sguardi, amore a prima vista. Ciro è un ragazzo combattuto, arrogante, possessivo e provocatorio, viene da una famiglia camorrista. Viola è fre...