Con te.

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...
Smut al... ah no scherzavo *risata malvagia*
...

Feci un passo ad avvicinarmi ancora di più a lei. Mi fermai per prendere un respiro mentre i nostri volti si sfioravano. Peccato che qualcosa ci interruppe. -Chi è che chiama a quest'ora?- sbottò Mads fissando lo schermo del mio cellulare sul comodino. "Pronto?" "si?" "no, non le ho viste" "di nulla, buonanotte". -Chi era?- -KJ, voleva sapere se avessimo visto le sue chiavi, credeva di averle dimenticate al ristorante, ma è tornato a chiedere e non le ha trovate- -Ah, capito-. Ripresi da dove eravamo rimaste avvicinandomi di nuovo a lei. Ci unimmo in un bacio fugaceo, ma Mads mi appoggiò le mani al petto allontanadomi. -Cosa c'è?- le chiesi -Ho bisogno di sapere una cosa- -Certo, puoi chiedermi quello che vuoi-. Mi prese per mano facendomi sedere sul letto accanto a lei. Si sistemò incrociando le gambe in modo che fossimo l'una davanti all'altra. -Era vero quello che dicevi prima?- -Dipende da cosa dicevo prima, ho detto un mucchio di stupidaggini stasera- -Intendo, quando hai detto che saresti stata tu l'unica donna in grado di chiedermi di sposarla. Vuoi davvero che un giorno ci sposiamo?- -Non so Mads, sai, sono le cose che si dicono di getto. Era una reazione che ho avuto in quel momento- -Si, ma tu cosa vuoi?- sospirai prima di rispondere -Voglio solo che tu sia felice con me, quindi se un giorno vorrai sposarti io sarò contenta di farlo-. Sorrise avvolgendomi tra le sue braccia -Ti amo- mi disse lasciandomi un bacio sulle labbra -Anche io- le urlai di risposta visto che si era già alzata per andare in bagno.

Passarono un paio di giorni da quel discorso. Eravamo state piuttosto impegnate sul set e come al solito
ci eravamo dedicate davvero poco tempo. -Devo portarti in un posto speciale- mi aveva detto Mads prima di trascinarmi in areoporto. Neanche a dirlo il volo era diretto per Las Angeles. Quel posto è davvero meraviglioso, dalla spiaggia, fino al quartiere Hollywoodiano, io e la mia ragazza siamo state ovunque. Quindi la domanda mi sorgeva spontanea: qual era il posto speciale di cui parlava? Ero davvero eccitata e nervosa allo stesso tempo. Come ho già avuto l'occasione di sperimentare, le sorprese di Mads sono davvero fantastiche.
-Casa tua?- le chiesi perplessa quando accostò la Mercedes fuori la porta. -Casa mia non ti va bene?- rispose fulminandomi con lo sguardo come a dire "non rovinare l'atmosfera. Certo che a volte mi dovrei davvero tappare la bocca. -Certo che mi va bene, basta che sono con te- annuì chiedendomi di rimanere in macchina. Mi venne ad aprire la portiera prendedomi per mano e chiedendomi di seguirla. Fece il giro di tutto il giardino per arrivare ad una sedia precisa di un tavolino proprio di fronte alla piscina. Mi fece
cenno di sedermi mentre lei rimase in piedi. Sparì d'improvviso dalla mia vista andando chissà dove, mentre rimanevo ferma a mordermi le unghie. Spense tutte le luci del giardino lasciando acceso solo un
lumino rosso sul tavolo e l'impiato di luci della piscina -Mads?- domandai perplessa all'aria. Era come parlare da sola visto che nessuno rispondeva. Ritornò vestita in un modo completamente diverso, non so dire se fosse più elegante. Aveva solo un jeans e una camicia, ma era sicuramente differente da prima. -Perché ti sei cambiata? E dove per la precisione?- -Il dove non ti interessa, il perché invece lo capirai tra poco-. Si mise davanti a me guardandomi negli occhi e poi inizò a parlare -Eri perlessa quando ti ho portata a casa mia, ti credo. Anche io sarei perplessa al posto tuo- -Sai- continuò -Quando ricevetti la notifica del tuo primo messaggio ero seduta esattamente nel punto dove sei seduta tu in questo momento e indossavo questi vestiti- disse indicandosi. In quel momento iniziavo ad avere caldo mentre le mie mani tremavano leggermente -Erano le nove e trenta e non avevo idea a cosa sarei andata incontro rispondendoti- prese un respiro e continuò -Col tempo ho iniziato a conoscerti. I tuoi pregi, i tuoi difetti, ho iniziato a comprenderti e tu hai iniziato a comprendere me. E senza altri giri di parole sai qual è la cosa che ho capito meglio?- rimasi paralizzata e ovviamente senza parole, tanto che risposi -No- -Avevo bisogno di una conferma prima di fare quello che sto per fare e credo di averla ricevuta-. Sentii crollarmi il mondo addosso quando si inginocchio tirando fuori una scatolina dalla tasca del pantalone -Io voglio passare il resto della tua vita con te- mi prese per mano lasciandomi in apnea -Vanessa Morgan, mi vuoi sposare?

You shine (a Madnessa story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora