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Dopo altri due giorni di viaggio, giunsero in un paesino al nord circondato di neve fresca.

I maghi, ben imbacuccati in giacconi, sciarpe e cappelli, con eccezione di Gray e Natsu vestiti come al solito, scesero dal treno e si avviarono all'ingresso della stazione.

- Ma non avete freddo voi due? - domandò da dietro la sciarpa Romeo.

- Fiammella e ghiacciolo non possono soffrire il freddo, al massimo il caldo - spiegò Gajeel ignorando gli insulti dei due - E poi hai mai saputo di un drago del fuoco o un mago del ghiaccio che soffrissero le basse temperature? -

- No ma così è troppo! Dai, ci sono meno 15 gradi! - commentò il ragazzino non capacitandosene.

- Lascia perdere Romeo, a cercare di pensare come funzionano i loro cervelli poi diventi come loro - commentò il mago del fulmine ricevendo un'occhiataccia dai due ragazzi, un in camicia e l'altro in gilet a un braccio solo.

Uscirono dalla stazione e trovarono un ragazzo alto coperto da uno strano mantello verde con il cappuccio tirato fino davanti agli occhi appoggiato alla parete. Dopo appena pochi secondi, il ragazzo si girò alzando appena il cappuccio mostrando i grandi occhi verdi e un accenno di orecchie, nascoste tra i capelli castani lunghi e il cappuccio del cappello. Solo parte delle gambe fasciate in stretti pantaloni neri e i calzali leggeri erano visibili.

- Salve, siete voi i maghi di Fairy Tail? - domandò cordiale notando il tatuaggio sulla mano della bionda.

- Si siamo noi - Rispose gentile Lucy - Lei è? -

- Io sono Meleagro, il guardiano di Boscocavo. Vi stavo aspettando - disse serafico facendole un sorriso tanto splendente da abbagliare. - Quanti maghi siete? -

- 12 più due gatti - rispose leggermente intontita per poi domandare - Come possiamo raggiungere Boscocavo? Dobbiamo conferire con il re -

- Certamente, seguitemi - disse il ragazzo facendo strada.

Camminarono per tutto il giorno senza fermarsi seguendo il ragazzo che non mostrava segni di stanchezza. Verso sera raggiunsero il bosco e lì si fermò.

- Possiamo fermarci qui e ripartire domattina all'alba. È un viaggio lungo -

I maghi disposero i sacchi a pelo attorno al fuoco, acceso da Lucy senza l'uso della magia, e iniziarono a cenare.

- Lei non mangia Meleagro? - domandò Lucy.

Si era infatti deciso che sarebbe stata solo Lucy a parlare con gli elfi, data la sua passata istruzione da nobile, per non mancare di rispetto a quella razza ambigua e sconosciuta, con qualche intervento dalle altre due ragazze cordiali.

- No, ti ringrazio. Puoi darmi del tu, se vuoi. - disse Meleagro sedendosi sui talloni chiudendo il cerchio attorno al fuoco e fissandola con i penetranti occhi verdi - Vuoi siete maghi, no? Perché avete acceso il fuoco senza magia? -

- Oh, be... - il tocco di Natsu sulla gamba la fece rinsavire. Fissare troppo a lungo il ragazzo la stava facendo cadere in trans. - Si, siamo maghi ma non c'è bisogno di utilizzare sempre la magia anche nei gesti più semplici. Inoltre abbiamo pensato di non dare mostra subito dei nostri poteri -

L'elfo, che ancora la fissava senza sbattere le ciglia, aveva notato come la sua ipnosi era stata interrotta dal contatto del ragazzo dai capelli rosa, ed era sorpreso che mostrassero tutti tanto riguardo e diffidenza nei suoi confronti.

- Non volevo mettervi a disagio ma una volta alla corte del re troverete molti sguardi ipnotici e invasori, volevo mettervi alla prova. - commentò - Come maga degli spiriti stellari dovresti sapere come comportarti dinnanzi ad un popolo guardingo e amante delle regole -

Alla ragazza, così come a tutti gli altri, corse un brivido lungo la schiena - Come fai a...-

- Come faccio a sapere che sei al servizio degli spiriti stellari? Dai tuoi abiti sgargianti e non mortali, dalla frusta magica legata in vita e dalle chiavi che tieni ben nascoste e protette. E poi, noi elfi di Eldar, che significa letteralmente "Popolo delle stelle", abbiamo un affinità naturale con i maghi degli spiriti -

La tensione nell'aria si poteva tagliare con un coltello e tutti erano in allerta, in attesa di un passo falso dell'elfo. Natsu, per quanto tardo, aveva capito subito che non si doveva fidare di quell'individuo ed era rimasto molto irritato dal modo in cui guardava Lucy, ancor di più quando capí che l'aveva osservata anche troppo bene.
Strinse maggiormente la presa sulla sua amica avvicinandosi di più a lei accantonando per il momento la fame.
In risposta al suo comportamento, l'elfo puntò gli occhi su di lui e si scambiarono un lungo sguardo di sfida e avvertimento.
Infine, dopo un tempo a parer lunghissimo, l'elfo sbatté le palpebre interrompendo il contatto visivo e fece un passo indietro alzando le mani in segno di resa.

La cena si concluse rapida e in silenzio, con la guardia alzata.

Nuova missione per Fairy TailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora