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Orophin si alzò in fretta, si diede una lavata veloce per lavare i ricordi di quel terrificante incubo e scese le scale bussando con forza alle porte svegliando i suoi ospiti.

- Alzatevi subito e fate le valige, partiamo tra 20 minuti - disse per poi sparire dietro la porta d'ingresso.

I maghi, ancora confusi e assonnati, obbedirono e rientrarono nelle stanze riempiendo gli zaini e lavandosi il sonno di dosso. Poi scesero a fare colazione, consumata pochi secondi prima che il principe e il guardiano entrassero trafelati incitandoli a seguirli.

Corsero per le strade affollate sotto gli sguardi confusi e preoccupati degli altri elfi e raggiunsero le stalle. Velocemente montarono sui loro bellissimi destrieri e sfrecciarono fuori dalla capitale e successivamente dal bosco.

- Dove dobbiamo andare, Orophin - domandò Meleagro in groppa a un maestoso cavallo color crema.

Il principe controllò il marchio sul braccio, ora solo una piccola falce nera a macchiarlo, e indicò con il braccio la direzione che indicava la freccia - Per di là, verso il confine con le terre paludose. -

Spronarono i cavalli in una corsa veloce e raggiunsero le paludi in poche ore. Il paesaggio era macabro e cupo, freddo e sembrava che i rami secchi degli alberi neri e morti si protendessero verso i maghi in un tacito aiuto. La terra, umida e nera, era macchiata di sangue e cosparsa di ossa e brandelli di carne. Su delle picche stavano alcune teste vecchie e rinsecchite e diversi teschi. L'aura che emanava quel luogo era di puro terrore e il tanfo di morte.
Un brivido freddo corse per le schiene di tutti facendo accaponare loro la pelle e si scambiarono sguardi agitati mentre cercavano di tranquillizzare i cavalli che si muovevano nervosi.

- Lasciamoli andare via - decise infine il principe scendendo dal suo destriero nero dal crine bianco - Non possiamo trascinarli con noi in queste terre oscure. Verranno a prenderci al ritorno -

Gli altri obbedirono, scaricarono le borse piene di viveri e qualche cambio e guardarono allontanarsi velocemente le loro cavalcature desiderando andare con loro. La loro destinazione non sembrava particolarmente appetibile e i particolari "addobbi e accessori" al limitare non rassicuravano il gruppo per ciò che li aspettava nella terra oscura.

- Sicuro che torneranno? Non credo saranno felici di riavvicinarsi a questo posto - chiese Levy osservando con rammarico la bellissima giumenta bianca lontana.

- Si, torneranno quando saremo fuori. Riposiamoci e mangiamo qui prima di entrare. Non c'è un posto sicuro in quel luogo. - dopo un pranzo teso e silenzioso e qualche minuto di riposo si incamminarono dietro al principe seguendo la freccia del marchio.

Si inoltrarono in quella terra malata e fangosa stando ben attenti a non scivolare o schiacciare qualche essere strisciante. Aggirarono pozzanghere acquitrinose e zolle di fango mobile. Ogni passo diventava sempre più faticoso, la vegetazione più marcia e nera, l'oscurità più fitta e pesante.

- Ma che ore sono - domandò Levy scavalcando un tronco e affondando in una pozza fangosa fino alla coscia.

- Attenta gamberetto - la rimproverò Gajeel afferrandola al volo e riposandola sulla terra più solida - Se affondi ti perdiamo -

- Dovrebbe essere sera, ormai - rispose Meleagro cercando di scrutare il cielo oscurato dai rami intricati e neri. - Volete fermarvi a riposare? -

- No! - esclamò Lucy pallida - Proseguiamo fino alla base degli elfi o da qualche altra parte. Questo luogo ci sta prosciugando delle energie, se ci fermiamo rischiamo di non riuscire ad avanzare, o peggio - finì incupendosi.

- Ma che dici, Lucy? - domandò Lluvia tremando.

- È vero. È come se la natura morta di questo luogo cercasse di prendere la nostra - concorda Mira osservando critica un albero particolarmente malato che si protendeva chiaramente verso di loro. 

Freed la interruppe guardando le ombre raccapriccianti proiettate dagli alberi - Per non parlare del tanfo che rende l'aria irrespirabile e l'oppressione dell'oscurità -

- Andiamo avanti, tra un paio di miglia dovrebbero trovarsi delle rovine. Lì ci accamperemo fino all'alba - decise il principe rabbrividendo alla vista di una pianta carnivora che ingoiava il cadavere di un corvo. Volse lo sguardo aumentando il passo proseguendo per il sentiero accidentato e acquitrinoso.

In sottofondo si sentì un debole e borbottato - Se riusciremo a capire quando e se arriverà l'alba in questa maledetta palude oscura - proveniente dal fondo del gruppo facendo incupire maggiormente il resto della compagnia. Il viaggio continuò in silenzio, la forza magica e vitale che si riducevano sempre più insieme alla visibilità sempre più scarsa.
I primi a soccombere alla forza oscura esercitata dal luogo furono i due exceed, troppo piccoli per combatterla a lungo, che vennero presi in braccio da Natsu e Gajeel. Poi anche Wendy e Romeo vennero colpiti dalla stanchezza e prima che cadessero al suolo addormentati, vennero sostenuti da Mira e Luxus.

- Ma non dovevano esserci delle rovine da qualche parte? Lluvia è molto stanca - si lamentò la maga dell'acqua sbadigliando e stiracchiandosi.

Distratta, inciampò in una radice e sprofondò in una profonda pozza acquitrinosa aggrappandosi alla vita dell'amica bionda davanti a lei e portandola con sé.

Nuova missione per Fairy TailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora