I raggi della luna spandevano la loro luce, illuminando il grande portone di ferro. Sayuri osservava attenta la grande villa che stava dall'altra parte del cancello. Era da quando era arrivata quella mattina che cominciava a credere che ci fosse qualcosa di strano in quei sei fratelli con cui avrebbe dovuto vivere da quel giorno, e che avrebbero cambiato la sua esistenza. Il prete che da quando era rimasta orfana la accudiva le aveva detto che si sarebbe trasferita lì a tempo indeterminato, o per lo meno finché lui non fosse tornato dal viaggio in africa a cui era stato affidato come parrocchiano in una comunità cattolica. Lei era stata inviata a casa dei sei fratelli Sakamaki (da ciò che sapeva si chiamavano così), che avevano stretti rapporti con la chiesa. Aveva chiesto nel paese vicino, e tutti le avevano raccontato strane storie su donne che entravano e non ne uscivano più, di fantasmi che si aggiravano nei dintorni della grande villa, ecc.
Sayuri non aveva creduto a quelle leggende di paese, almeno finché non aveva raggiunto la famosa villa. La dentro la morte, lo sentiva, regnava sovrana. I fantasmi di tante giovani donne si aggiravano tra quelle mura, tutte tristi, sole e arrabbiate, con abiti di ogni foggia: alcuni sembravano persino rinascimentali. Quello che le metteva più inquietudine di tutto non erano gli spiriti, ma le loro parole.
Mostri... assassini... a morte i mostri...
Ma perché quelli spiriti sembravano così arrabbiati? E con chi, soprattutto? Non conosceva ancora la risposta, ma era abbastanza sicura che l'avrebbe scoperta se fosse entrata nella villa. Così si decise e fece il primo passo verso una nuova vita.
Intanto da una finestra del secondo piano un giovane vampiro dall'aspetto curato fin nei minimi dettagli stava osservando la nuova arrivata con interesse. Dalla foto che gli aveva mandato il loro contatto con la chiesa, era una ragazza abbastanza carina, con lunghi capelli neri che coprivano l'occhio destro, l'altro occhio viola, la carnagione pallida e un curriculum scolastico immacolato. Ciò che non si sapeva di lei era chi fosse e da dove venisse. Infatti prima che lei una sera si presentasse sulle scale di una chiesa, coperta di pioggia e sangue, nessuno nei dintorni l'aveva mai vista. Aveva detto solo il suo nome, e solo dopo una settimana di completo riposo. Aveva detto i chiamarsi Sayuri. Il suo cognome era quello del prete che l'aveva adottata e cresciuta, e lei era cresciuta circondata dalle suore. Infatti Reiji Sakamaki riusciva a distinguere perfettamente il crocifisso blu che la ragazza portava al collo, con una pietra azzurra incastonata al centro, molto simile a quello di Yui. Troppo simile. Non poteva essere solo una coincidenza. Doveva esserci Cordelia dietro a tutto questo. Per il momento si limitò a osservare attentamente Sayuri, che camminava lentamente verso la porta d'ingresso.
Mentre il vampiro pensava a queste cose, la ragazza, camminando a passo sostenuto, era giunta fino al grande portone, prese il batacchio e bussò forte, per essere sicura che la sentissero.
Subito la porta si aprì e lei, senza esitazione, entrò dentro, aspettando che qualcuno venisse ad accoglierla. Posò a terra la valigia e osservò l'ambiente che la circondava: il salone di ingresso era ampio, con grandi mattonelle di marmo a fare da pavimentazione, una grande scala che portava al piano superiore e un grande lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto. Sulle scale faceva la sua bella figura un lungo e praticamente nuovo ( o perlomeno sembrava nuovo) tappeto violaceo. E là, sopra alla grande scala, Reiji Sakamaki si preparava a conoscere la nuova ospite.

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Obbligo di perfezione
FanfictionSayuri entra a far parte della famiglia Sakamaki, diventando la nuova sposa sacrificale. In particolare Reiji sembra molto interessato a lei e al suo passato. Chi è davvero Sayuri, e perché è finita lì? Chi si nasconde dietro a tutto questo? Chi si...