1. Myen trova una lettera profetica

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Amor, ch'a nullo amato amar perdona.

Quanta verità c'era in una breve frase, quanta tristezza le attanagliava il cuore ricordandone il significato. Era certa che una forza esterna avesse interagito con loro, perché una tale passione non poteva essere spiegata ad anima viva.

In quel momento, mentre correva vestita di una sottile camicia da notte bianca e la pelle rigata dai rami secchi degli alberi, si asciugava le lacrime per cancellare quello che era stato. I suoi capelli rossi erano bagnati dalla pioggia e le si appiccicavano sul viso.

Il dolore che provava era simile a quello di un cagnolino, adottato a pochi mesi di vita, cresciuto col suo padrone, che un giorno non torna più. Si domandò perché lo avesse lasciato accadere, si chiese perché amare fosse così diverso per lei.

Vide il mare, scuro nella notte e si buttò in quel vortice di tristezza. L'amore che ti obbliga a ricambiare chi ti ama. La morte, che è l'unico modo di rispettare il patto con Amore.

L'acqua ghiacciata le congelò il sangue, uno scoglio le fece perdere i sensi. E fu notte. Fu proprio in quell'oscurità che dal cielo gli Yaman videro una pioggia di stelle cadenti, che si schiantarono sulla Terra come frecce del cielo e occuparono un immenso campo deserto in una mortale perfezione. Ogni stella aveva colpito un uomo e lo aveva spinto in profondità, lasciando ad ognuno di loro una lapide divina sopra al corpo, in un terreno che aveva assunto la forma di un cimitero, in una Terra, che lentamente, impercettibilmente, stava morendo.

STORIE DELLE ANTICHE SCRITTURE (Edizione per bambini)

Una volta c'erano due Dei che, dopo millenni di solitudine, decisero di creare un mondo per dare una casa ai loro figli. Dall'alto della Luna, dove si stagliava la loro imponente abitazione dacché l'Universo si chiamò così, Shala e Mhium guardavano la Terra e si beavano della felicità delle loro creature.

Tutto fu perfetto per altri millenni, i loro figli si moltiplicarono e crearono una società in grado di gestirsi autonomamente. Poi, i caratteri incompatibili dei due Dei, le loro litigate, portarono a lunghi periodi di carestie. Shala, troppo occupata a piangere per una vita di oppressioni, Mhium divorato dalla rabbia per ogni singola azione della moglie. Le divinità si dimenticarono del mondo da loro creato e lasciarono gli Yemen da soli, a gestire un mondo che non era più perfetto.

Le Antiche Scritture raccontavano che il mondo fosse sostenuto da due Anime, Shala e Mhium, innamorate l'una dell'altro, ma troppo diversi per potersi giurare amore eterno. Lei, oppressa dal suo amato, scappò e si suicidò, ma con sé portò la morte a tutti quelli che avevano seguito le orme di Mhium.

"Stronzate" pensò Myen leggendo il libro di religione del figlio. Tutti sapevano che quelle storie erano solo un assurda spiegazione del Makova, quell'inquietante cimitero di stelle cadute che da sempre occupava il terreno accanto alla sua casa.

«Mamma, devo andare!» Milho richiamò l'attenzione della madre, che si era persa a guardare il Makova dalla sua finestra impolverata. I contadini con i loro rumorosi trattori alzavano tutta la polvere di Sulys e sembravano direzionarla solo verso casa sua, facendole passare le giornate a pulire i vetri. «Dammi il libro, altrimenti la Sacerdotessa mi farà pulire il Tempio come punizione per non averlo portato.»

La Sacerdotessa, colei che aveva donato la sua fertilità ai due Dei, ma che sembrava donarla a tutti tranne che a loro.  Myen porse il libro delle Antiche Scritture al figlio, poi si alzò dal davanzale e gli sistemo la chioma ribelle di ricci castani. «Ricordati di andare a ritirare la posta quando esci da scuola» gli ripeté per la millesima volta quella mattina.

Shala - La stella caduta del Makova-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora