Consiglio di leggere questo capitolo ascoltando la canzone qui sopra ⬆
Phylar aveva continuato a lavorare ininterrottamente in quei giorni. Il suo ragazzo aveva notato il suo inusuale silenzio e si era insospettito. Quella mattina, al lavoro, la giovane continuava a torturarsi i capelli con fare nervoso, in attesa che Nyha si svegliasse in seguito alla dose troppo pesante di sedativo che qualche guardia incapace gli aveva somministrato. Ultimamente si ripeteva più volte di essere un'idiota. Perché mai aveva accettato quel lavoro? Per un po' di potere nel nuovo mondo? Era felice della sua vita, perché doveva desiderare di più? Stupida, insulsa, effimera ambizione umana.
Non aveva più la possibilità di ritirarsi, oramai. Conosceva troppo e il Capo non l'avrebbe mai lasciata vivere sapendola in grado di denunciarlo. Nyha cominciò a borbottare qualcosa, ancora intontito dai farmaci e la ragazza si tranquillizzò: perlomeno non lo avevano ucciso. Si passò le mani sudate sul camice e si rifece la coda di cavallo: il Capo non doveva fiutare la sua paura.
Quasi le avesse letto nel pensiero l'uomo fece il suo ingresso nel laboratorio, facendo calare il silenzio fra i dipendenti. «Vi ho forse detto di fermarvi?» domandò con un tono che non ammetteva repliche. Tutti, la ragazza che sudava freddo compresa, ripresero a occuparsi delle loro mansioni. Sentì il respiro caldo del Capo vicino al suo collo, mentre controllava il battito del paziente che lentamente riprendeva conoscenza. «Come sta?» sussurrò facendo rabbrividire Phylar.
«Si sta riprendendo» rispose mantenendo la voce salda. Non gli rivolse alcuno sguardo.
«Sai chi è stato?» si allontanò da lei e prese a passeggiare attorno al letto di ferro che ospitava il ragazzo del futuro.
«C'erano molte persone in turno ieri notte. Tutte rivendicano la loro innocenza e nessuno accusa gli altri» lei sperò che non le desse la colpa: era a casa il giorno prima. Lale, il suo ragazzo, avrebbe potuto testimoniare a suo favore, se fosse stato necessario. Se fosse bastato.
«Non ti ho chiesto di difendere i tuoi colleghi. Ti ho chiesto se conosci il nome del responsabile» l'uomo si fermò e incrociò le braccia al petto. «Io so bene chi è stato. Ha già pagato il suo prezzo» non distolse mai lo sguardo da quello falsamente impassibile della ragazza. «Phylar, sai bene che farei qualsiasi cosa per proteggere il mio lavoro, vero? Lo sapevi quando hai accettato di lavorare per me.»
La guardia si accigliò. «Cosa vuole insinuare?» Non pensava davvero che fosse stata lei, vero?
«Lo scoprirai, mia cara» fu la sua unica risposta.
⁂
Era insolitamente freddo per essere estate: aveva senz'altro a che fare con l'anomalia che solcava il cielo come a ricordare agli Yaman che il mondo non era mai appartenuto a nessuno di loro, perché ci sarà sempre qualcosa di più grande, qualcosa che renderà più chiara la miseria di qualcuno che crede di avere tutto, ma in realtà non ha niente. Questo non era il pensiero letterale di Lale, ma un'ispirante citazione che il ragazzo aveva trovato su diversi manifesti sparsi per Sulys. Camminava nell'aria gelida, sfidando i minuscoli aghi ghiacciati che l'umidità gli piantava nella pelle ricordandogli la sua debolezza. Teneva fra le mani uno di quei fogli, lo aveva accartocciato, se ne era pentito, aveva cercato di allisciarlo, ma più lo leggeva, più si crucciava su cosa centrasse Phylar in tutto quello. L'aveva vista: teneva quei volantini in un cassetto della scrivania, protetti dall'umidità serale che in quel momento li stava rovinando. Poco tempo prima la sua ragazza si era preoccupata di appenderli per tutta la città, per poi tornare a casa e infilarsi nel letto in cui Lale sarebbe dovuto rimanere, anziché seguirla. Appena la vide prendere la strada verso casa, si affrettò a trovare una scorciatoia e finse di aver dormito per tutto il tempo. Phylar era una brava ragazza: se nascondeva qualcosa era solo per proteggere qualcuno. Purtroppo, non era riuscito a resistere alla tentazione e, quando la sua metà si recò al lavoro la mattina dopo, decise di seguirla.
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Shala - La stella caduta del Makova-
FantasyIl mondo era un gran disastro. L'anomalia nel cielo di Sulys aveva diviso la città fra fanatici della religione, approfittatori delle Antiche Scritture e chi vedeva quei vecchi libri come storie per bambini. Myen, Cam e Nyha hanno capito troppo tard...