Ice || YaTori

285 17 21
                                    

- Perché non gli regali un deodorante e la facciamo finita? -

Ero esausto quando formulai la domanda, preda del male ai piedi per aver camminato troppo.
Quando Hiyori era passata a prendermi nel pomeriggio a casa di Kofuku e Daikoku, non avrei mai immaginato che ci saremmo ridotti a girare come trottole in quel centro commerciale gremito di gente per trovare un regalo adatto. In mezzo a bambini urlanti e appiccicosi per via dello zucchero filato, immense buste di carta che le persone, non vedendomi, continuavano a sbattermi sugli stinchi e fastidiosissimi jingle natalizi provenienti dagli altoparlanti a un volume assordante.

Per chi, poi? Per Yato, ovviamente.
Hiyori si era messa in testa di volergli fare un regalo a tutti i costi, senza avere la minima idea di cosa potesse servire a un vagabondo come lui.

- Ripeto, andrebbe benissimo un deodorante, perché puzza sempre di più. Quello, oppure del borotalco per le mani, che le ha sempre sudaticce -

- Dici, Yukine-kun? Io trovo che il suo odore non sia così male... -

La guardai alzando un sopracciglio e la vidi coprirsi il volto con la sciarpa rosa, probabilmente nel tentativo di nascondere il rossore che le stava invadendo le guance.
Sospirai, alzando gli occhi al cielo, e decisi di tentare di aiutarla seriamente nella ricerca di questo fantomatico regalo: prima finiamo, prima usciamo da qui, pensai.

- Hiyori, che ne dici di questo? - le proposi fermandomi davanti a una vetrina.

- Un salvadanaio? - disse lei, piegando leggermente la testa di lato e guardando l'orrendo maialino di ceramica che le stavo indicando.

- Così eviterebbe di andare in giro con quella vecchia bottiglia -
E, voltandomi nella direzione opposta, in modo da non farmi sentire da Hiyori, aggiunsi a denti stretti: - E magari smetterebbe di rubare soldi a me, quel poveraccio -

- Perché non glielo regali tu? - mi chiese con un sorriso.

- Non mi sognerei mai di spendere per quello spilorcio. Mi chiedo perché lo stia facendo tu, Hiyori. Sai che lui non ti regalerà niente in ogni caso, vero? -

- Certo che lo so, è pur sempre di Yato che stiamo parlando. Il dio che preferisce sperperare i propri risparmi in stupidi amuleti e portafortuna di plastica, piuttosto che per qualcosa di serio - disse, con aria rassegnata, riprendendo a camminare.
Poi cambiò espressione e riprese: - Ma è una cosa che mi va di fare. Ho un regalo anche per te, sai? -

Mi bloccai in mezzo al corridoio, ricevendo l'ennesimo spintone da un uomo grande e grosso che non era riuscito a vedermi.
Non ricordavo a quando risalisse l'ultima volta che avevo ricevuto un regalo, non avendo memoria della mia vita passata. E l'idea che qualcuno avesse pensato a me in un'occasione come il Natale, una festa che avevo ormai quasi dimenticato, mi scaldò il cuore. Per di più, non si trattava di una persona qualunque, ma di qualcuno a cui ero molto affezionato, la mia prima, vera amica in chissà quanto tempo.
Sorrisi, grattandomi la guancia, e ripresi a camminare, accelerando il passo per raggiungerla.

Dopo pochi metri fu lei a fermarsi, davanti a una pasticceria da cui proveniva un profumo dolcissimo e invitante di cioccolato, crema e pasta frolla. Sul bancone all'interno erano appoggiate leccornie di ogni tipo, glassate e colorate.
Quando si voltò nella mia direzione, Hiyori aveva gli occhi lucidi e temetti che avrebbe iniziato a sbavare come un mastino da un momento all'altro: - Yukine-kun, ti andrebbe una pausa? Offro io -

Ero impegnato a scavare la tazza con il cucchiaino, nell'intento di non sprecare nemmeno una goccia di quella deliziosa cioccolata calda alla cannella, quando sentii un rumore metallico di fronte a me: alzai lo sguardo su Hiyori e la trovai a guardare un punto vago oltre la vetrina della pasticceria, dopo essersi fatta scivolare il cucchiaino nel piatto, accanto al muffin al cioccolato bianco.

𝚃𝚠𝚎𝚕𝚟𝚎 𝙳𝚊𝚢𝚜 𝚘𝚏 𝙲𝚑𝚛𝚒𝚜𝚝𝚖𝚊𝚜; multiship (oneshots)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora