Capitolo 3

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«Credi davvero di poter tenermi testa?»
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Era il mio primo giorno di lezioni ad Hogwarts, ero emozionata di frequentare questi corsi totalmente diversi dalle materie normali, inoltre il solo pensiero che la matematica non fosse presente ad Hogwarts, mi migliorava la giornata.

Hermione e Ginny mi svegliarono entusiaste, scuotendomi impazienti, sembravano quasi più felici di me, <<su t/n, in piedi, o faremo tardi a colazione>>, disse la rossa, continuando ad agitarmi felice.

Mugolai, <<sì ragazze, sì, mi sto alzando>>, mi stiracchiai e feci uno sbadiglio.

Mi alzai dal letto e misi la divisa velocemente, ebbi un po' di difficoltà nel mettere la cravatta ma grazie all'aiuto delle ragazze non persi troppo tempo. Scendemmo in sala comune, dove gli altri ci aspettavano per andare a fare colazione, così ci incamminammo. Arrivati in sala grande ci sedemmo ai rispettivi tavoli, i gemelli Weasley continuavano a farmi ridere in maniera esagerata e non riuscivo a bere il mio succo di zucca.

Andammo a lezione, la mia prima lezione, trasfigurazione.
Mi sedetti accanto a Seamus, mi pregò di mettermi vicino a lui e lo volli accontentare. Si vedeva avesse una cotta per me, si capiva dal modo in cui arrossiva in mia presenza e balbettava guardandomi con una faccia da ebete, peccato che non sia il mio tipo.

La professoressa McGranitt iniziò la lezione, non stavo capendo quasi nulla, ma ero sicura che i ragazzi mi avrebbero aiutata ad imparare le basi della magia appena possibile. Ron continuava a lanciarmi occhiatine maliziose riguardanti Seamus, facendo anche delle piccole smorfie mandando dei bacini.

<<No. Ron, smettila>>, gli dissi infastidita, muovendo soltanto le labbra per non farmi sentire da Seamus.

Seguirono le lezioni di erbologia e divinazione, per poi esserci una piccola pausa. Ci spostammo a quello che chiamavano "giardino comune", a quanto pare la maggior parte degli studenti si ritrova lì durante la pausa. Era un piccolo giardinetto con un grande albero all'angolo e delle panchinette su cui sedersi sparse per il giardino.
Vedemmo venirci in contro dei ragazzi, quattro ragazzi ed una ragazza.

<<Serpeverde. Harry, mantieni la calma>>, disse Hermione, stringendo i denti e aggrottando le sopracciglia mostrando un'espressione arrabbiata.

<<Potter, che grandissimo piacere>>, esordì ironicamente un ragazzo dai capelli biondo platino, con un ghigno irritante sul viso.

<<Malfoy. Che cosa vuoi?>>, rispose Harry, guardandolo male.

<<Da te? Assolutamente niente, Potter.>>, spostò lo sguardo verso di me, <<piuttosto, noto che la famiglia si è allargata>>, mi alzò il mento con un dito, scrutandomi con disprezzo, <<chi ti credi di essere per venire qui al quinto anno senza sapere assolutamente niente sulla magia? Sporca figlia di babbani.>>, spostò bruscamente la mano lasciando un piccolo segno rosso sulla mia mandibola e ghignò, accompagnato dai suoi amici.

Mi avvicinai, ricambiando lo sguardo indignato, <<dovrei farti la stessa domanda, chi ti credi di essere?>>, lo guardai dalla testa ai piedi, <<sai, Silente sa quello che fa. Evidentemente mi ha trovata all'altezza di frequentare questa scuola nonostante sia arrivata solo adesso, a differenza tua.>>, alzai le sopracciglia e mi leccai i denti ricambiando il suo sguardo.

<<Uhuhuhuh, credi davvero di poter tenermi testa, Merris?>>

<<Morris.>>, puntualizzai.

<<Quel che è.>>, rispose con riluttanza, <<in ogni caso, ti senti davvero così tanto all'altezza? Che vorresti fare, lanciarmi una maledizione cruciatus?>>, continuò, <<oh..aspetta, non sai neanche cosa sia, scusami tanto>>, si girò ridendo verso gli altri serpeverde.

Stetti in silenzio, non sapevo cosa dire, aveva ragione. Non sapevo assolutamente nulla sulla magia e non potevo sentirmi migliore di lui perché, d'altronde, non lo ero.

<<Andiamo Draco, non abbiamo tempo da perdere con questi stupidi Grifondoro.>>, disse una ragazza corvina, si avvicinò ad esso poggiandogli una mano sulla spalla e lo allontanò verso di se.

<<Buona permanenza, novellina>>, ghignò Malfoy, allontanandosi insieme al gruppetto, continuando a bisbigliare tra loro qualcosa.

<<Che hanno contro di noi quelli?>>, chiesi, continuando a guardarli in lontananza.

<<I Grifondoro e i Serpeverde sono in conflitto da sempre. Ci detestiamo gli uni con gli altri, sono tutti degli idioti lì dentro>>, rispose Harry.

<<Me ne sono accorta, tutti figli di paparino>>, ruotai gli occhi e risi.

La pausa finì e dovemmo tornare alle nostre lezioni. Mi aspettava la lezione di pozioni, sentivo già che avrei odiato quella materia non appena il professor Piton iniziò a parlare. Mi faceva ridere il suo modo di fare, era inespressivo e sembrava non avere emozioni, aveva anche un modo di parlare alquanto bizzarro. Inoltre era vestito tutto di nero con dei capelli lunghi fino alle spalle, a loro volta neri. Macabro, ma mi piaceva questo suo essere misterioso.

Non stavo capendo assolutamente nulla della lezione, sembrava come se fosse la matematica del mondo magico. Non riuscivo a stare attenta, mi distraevo ad ogni singolo rumore.

<<Signorina Morris, dato che la vedo molto attenta, potrebbe cortesemente ripetere ciò che ho appena detto riguardo la Felix Felicis, e quali sono gli ingredienti che la compongono?>>, disse il professore, aveva capito che non stessi prestando attenzione alla lezione.

Non risposi naturalmente, mantenevo lo sguardo basso,

<<Come immaginavo.>>, aggiunse seccato, <<è appena arrivata, deve portarsi avanti con le lezioni degli anni precedenti, dubito fortemente che non stando attenta alle lezioni lei riesca a recuperare il tutto.>>

Mi morsi le guance, sentivo i Serpeverde seduti dietro il mio banco che ridacchiavano tra di loro. Lanciai loro un'occhiataccia e Malfoy mi ricambiò lo sguardo alzando le sopracciglia.

Finite le lezioni, i ragazzi mi fecero fare il giro della scuola, sembravano conoscerla come le loro tasche, nonostante fosse enorme. Memorizzai alcuni luoghi, mentre altri probabilmente non saprei raggiungerli da sola.

Arrivammo in un luogo aperto, in cui vi erano quattro grandi pietre poste in semicerchio. Mi piaceva particolarmente questo luogo, era così tranquillo ed il prato era fantastico per ammirare il cielo o fare aeromanzia. Probabilmente ci sarei venuta spesso, soprattutto quando avevo bisogno di stare da sola.
Si poteva ammirare il bellissimo paesaggio e si sentivano gli uccellini cinguettare, mi trasmetteva tranquillità. Vidi il sole tramontare, si stava facendo sera, il castello era talmente tanto grande che spendemmo ore ed ore a girarlo.

Dopo cena tornammo in sala comune a scherzare tra di noi, i gemelli come al solito mi facevano sbellicare dalle risate. Fred ogni tanto cercava il mio sguardo per vedere se ridessi alle sue battute, il che mi faceva impazzire. Ogni volta che incrociavo il suo sguardo sentivo un brivido percorrere tutto il mio corpo, anche se lo distoglievo subito dopo.

Inoltre, Hermione mi aveva detto che Fred avesse già una cotta per una ragazza del suo stesso anno, Angelina Johnson.

What If We Rewrite The Stars? | Draco Malfoy - Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora