4. Hug me

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Era lui. Era Louis ne ero certo. Posai le mie mani sulle sue, le aveva morbide come sempre e calde. Sorrisi ampiamente e lo sentì parlare al mio orecchio.

“Ciao ricciolino” rideva ancora mentre mi abbracciava da dietro. Io sorridevo come un bambino a cui regalano il giocattolo preferito.

“Louis mi sei mancato, dov’eri finito?” sorridevo ancora mentre accarezzavo le sue mani lentamente mentre mi giravo col capo verso di lui senza poterlo vedere davvero, avrei giurato di sentirlo sospirare.

“Vedi Harry, nella mia famiglia c’è un problema persistente ed è.. un po’ particolare diciamo..” iniziò a raccontarmi Louis ai piedi delle scale all’entrata della scuola, suo padre lo vedevo sempre però. Non capivo. “Sicuramente avrai visto mio padre spesso in questi giorni..” continuò ed io mi limitai ad annuire mentre lui sospirava. Pensavo che non volesse veramente darmi una spiegazione alle sue mancanze ma poi continuò e ciò che mi disse mi colse di sorpresa quindi mi girai con il corpo verso di lui.

“Vuoi venire a casa mia questo pomeriggio? Mi sento troppo osservato qui e rischierei per esprimermi male” ammetto che mi preoccupai maggiormente. Cosa non poteva dirmi lì di così segreto? Io annui e lui mi abbracciò.

Quanto adoravo gli abbracci di Louis. Mi sentivo così bene ed ora ero totalmente imbarazzato nell’abbracciarlo davanti a tutti i passanti. In quel caso, era una fortuna non poter vedere gli sguardi curiosi delle persone.
Chiesi a lui se poteva chiamare mia madre, non usavo più il cellulare. Non mi serviva più. Mi portò in un angolo della scuola dove non c’era nessuno, gli dissi il numero di mia madre e la chiamò con il suo cellulare. La chiamata fu breve e Louis era educato come il primo giorno in cui l’ho conosciuto.
Dopo scuola camminammo per qualche minuto prima di arrivare alla casa. Il profumo nella casa mi riempiva le narici ed arricciai leggermente il naso, Louis se ne accorse.

“Mia madre è una maniaca del pulito, fra poco ti ci abituerai” mi sussurrò all’orecchio e le mie gambe sembravano voler cedere.

La signora Tomlinson era molto gentile con me. Mentre eravamo a tavola mangiavamo e scherzavamo. Ero felice quando riuscivo a far ridere i suoi genitori e le sorelle di Louis con qualche mia battuta e lui rideva con loro. Nulla da dire sul cibo squisito. Ogni tanto mi prendeva la mano sotto il tavolo. Forse per farmi sentire più a mio agio, si era spinto pure ad accarezzarmi una guancia ed ero sicuramente diventato rossissimo in viso.

Dopo aver pranzato Louis mi accompagnò nella sua stanza e mi fece sedere sul letto. Era diverso, forse più felice. Per una serie di ‘ho ragione io’ ‘no non è vero’ per una battuta di un film, dal nulla incominciammo a far la lotta con i cuscini finché non arrivò una sua resa ed appena mi distrassi per un secondo lui si mise a cavalcioni su di me ed incominciò a solleticarmi i fianchi mentre già mi contorcevo dal ridere cercando invano di bloccare le sue mani.
Ad un certo punto si chinò si di me e strofinò il naso al mio mentre io sorridevo ampiamente ed arrossivo come mio solito. Gli accarezzai il volto immaginando a come potesse essere, accarezzai i suoi capelli morbidi e profumati e lui mi lasciò fare. Passai lentamente i polpastrelli delle dita di una mano sulle sue labbra, ne seguivo i contorni con l’indice mentre sorrideva, sorrisi di rimando e lui si alzò da me.

“Di che colore hai i capelli e gli occhi?” gli chiesi mentre stringevo un cuscino fra le braccia. Ero curioso di sapere come fosse, in qualche modo potevo immaginarlo.

“Ho i capelli scuri, castani e gli occhi azzurri” mi sussurrò lui mentre mi accarezzava i ricci. Mi fece stendere accanto a lui, con un suo braccio che mi cingeva un fianco e con l’altro attorno alle mie spalle. Aveva paura che me ne andassi forse? Non lo avrei mai fatto. Sto così bene fra le sue braccia, mi rannicchiai al suo petto mentre lui continuava ad accarezzarmi i capelli in un delicato massaggio e chiusi gli occhi godendomi di quelle sue attenzioni, fino a che poco dopo mi addormentai.

Mi svegliai nel pomeriggio probabilmente ed accennai uno sbadiglio mentre poco dopo ricordandomi dov’ero sorrisi, posai una mano davanti a me e la mia mano incontrò il petto del ragazzo che ancora mi stringeva fra le sue braccia, accarezzai il suo petto verso il basso, molto lentamente. Pensai solo dopo ad un dettaglio, non sapevo se stesse dormendo o no, ma mi strinsi a lui e notai che da parte sua ci fu una stretta maggiore. Era sveglio. Sorrisi e nascosi il volto nel suo petto che poco prima stavo accarezzando. E se non aveva mai dormito? E se mi aveva guardato dormire tutto il tempo? Sarebbe stato imbarazzante. Mia madre mi ha sempre detto che a volte parlo nel sonno e spero di non aver detto qualcosa. D’un tratto sentì la sua mano scorrere lungo il mio fianco e la sua mano tornava ad accarezzarmi i capelli, alzai il volto verso più o meno il suo ed aprì finalmente gli occhi. Mi baciò la fronte ed un ricordo mi riaffiorò la mente.

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Wee! Ecco un altro capitolo, avete domande? Buh se volete chiedermi qualcosa potete farlo e vi risponderò sicuramente! Mi raccomando continuate a votare e a commentare se vi va, Giulia vi adora gn e amate i Larry dolci che si coccolano uu

Ps. Alcuni mi scrivono in bacheca dicendomi che vi piace la storia e che io continui presto, mi fa un mondo di piacere che vi piaccia come scrivo e la storia ed è ufficialmente la prima volta che qualcuno lo fa quindi grazie ancora, se vi va comunque potete direttamente commentare nel capitolo e non nella bacheca che non vi mangio no ahaha
Bye

Giulia xx

Soul Off. ❆ Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora