3. "Who are you?"

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“Chi sei?” sussurrai con la voce che mi tremava ed una lacrima che non seppi trattenere scendeva lenta lungo la mia guancia, poi sgranai gli occhi. Le labbra di qualcuno si posarono sulla stessa lacrima fermando il suo tragitto. Avevo le labbra schiuse e sentivo la paura aumentare ed ancora nessuna risposta. Mi concentrai chiudendo gli occhi e posai le mani su quelle calde posate sul mio volto e potei capire che era un ragazzo al tatto e al forte profumo maschile. I pollici che passavano sotto i miei occhi per asciugare le lacrime.

Si allontanò da me e mi ritrovai nuovamente solo. Posai i polpastrelli delle dita di una  mano sul punto esatto di quel bacio poi presi dal mio zaino il mio bastone bianco e trovai il piccolo sentiero di sassi che avevo percorso con mia madre all’arrivo. O portava al grande cancello oppure portava all’ingresso della scuola, fortunatamente arrivai alla scuola ma non ricordai dei scalini e feci per cadere quando delle braccia mi impedirono la caduta. Strizzavo gli occhi per la paura del momento e la risata di Louis mi fece sorridere.

“Penso proprio che le scale siano contro di te piccolo” scoppiò a ridere mentre mi faceva rimettere in piedi. D’un tratto ricordai che mi aveva lasciato solo nel giardino della scuola. Cercavo di darmi una spiegazione diversa da quella che avevo in mente e lo spinsi con entrambi le mani recuperando da terra il mio bastone.

“Mi hai lasciato solo” pensavo di averlo urlato ma lo avevo solamente sussurrato in un piagnucolio, mentre i miei occhi si colmavano di lacrime. Non volevo spiegazioni e salii le scale velocemente entrando nella scuola, cercai di ricordarmi la strada verso l’ufficio del preside e vi entrai scusandomi per l’irruzione mentre ormai Louis mi era alle spalle. Non sentì nulla ed invece la porta si aprì subito dopo.

“Harry, io..” la voce di Louis sembrava triste mentre io indietreggiavo andai a sbattere al muro alle mie spalle e mi resi conto che non era l’ufficio del preside.

Louis mi abbracciò forte ed io non seppi che fare ma infine ricambiai il suo abbraccio. Le sue braccia erano avvolte al mio collo e potevo capire che si teneva sollevato sulle punte, lo stringevo forte e il bacio che mi lasciò alla base del collo mi fece rabbrividire.

Non avevo idea da quanto tempo lo stavo abbracciando ma non volevo separarmene e a quanto pare nemmeno lui, era una sensazione così bella essere fra le sue braccia in quel modo in quel momento, sentivo il suo calore riscaldarmi e nascosi le mie mani fredde nella sua maglietta, il suo profumo era buonissimo e si confondeva con il profumo del dopobarba, da tutto quello ci risvegliò il suono della campanella e io sobbalzai e mi portai le mani sulle orecchie per il forte rumore.

Sentii le mani calde e morbide di Louis posarsi sulle mie e farmele togliere quando il suono della campanella era finito. Lo ascoltai ridere ed io arricciai il naso in una smorfia mentre lui ancora ridacchiava sotto i baffi come si soul dire. Ma forse per la seconda volta ho ascoltato quella sua risata che contagiò pure me.

Una volta esser usciti da quel magazzino Louis mi spettinò i capelli ed io cercando di rimetterli al loro posto mi chiedevo come fosse il suo volto. Sicuramente era bellissimo come la sua voce.

Le ore passarono velocemente e scoprì che molte delle lezioni che avevo scelto di fare potevo saltarle. Louis mi chiese se volessi andare a casa sua per mangiare, rifiutai. Mia madre mi aveva detto che mi veniva a prendere così lo salutai e poco dopo arrivò mia madre e salì in auto.

Nulla da dire sulle infinite domande che mi fece lungo il tragitto verso casa ma fortunatamente arrivammo dopo pochi minuti. Il resto della giornata passò velocemente ed andai presto a dormire.

Il giorno dopo arrivato a scuola aspettai Louis ma non arrivò. Mia madre aspettava con me ma nulla.

Ascoltavo i vari raccomanda menti che facevano i professori e spesso mi tiravano pezzetti di carta, durò fino alla fine delle cinque ore. A ricreazione speravo che Louis venisse da me, non riuscivo a cercarlo.

Tornai a casa, il pomeriggio e la sera passarono veloci e mi misi a dormire.

Successe più o meno la stessa cosa per una settimana se non di più ed ero già stanco della scuola.

Arrivai a scuola e mi passai una mano fra i capelli quando sobbalzai sul posto sentendo le braccia di qualcuno avvolgermi i fianchi e farmi cadere quasi a terra mentre sentivo quella risata che per una settimana mi era mancata così tanto.

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Sera gentee! Vi ringrazio tantissimo per i voti i commenti e boh sono troppo felice che vi piace la storia e continuate a votarla perchè ci tengo un casino.
Allora, Harry sia alla fine del capitolo precedente sia all'inizio di questo ha una paura immensa della persona che si torva davanti. Perdona Louis che lo ha lasciato solo, ha fatto bene o no?
Ve se ama

Giulia xx

Soul Off. ❆ Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora